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Padova C FactorGOAL

C Factor: Matteo Andreoletti, la sua firma sulla promozione del Padova

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C Factor arriva su Goal: una rubrica che, settimana dopo settimana, esplorerà i tre gironi del campionato di Serie C NOW, raccontandone i protagonisti, le loro storie dentro e fuori dal campo.

Un trionfo che resterà nella storia. Vincere un campionato è sempre qualcosa che resta, negli annali, nei cuori, nel destino. Farlo, però, all’ultima giornata, dopo una lotta a due incerta fino all’ultima curva del campionato, è stato qualcosa di magico per il Padova di Matteo Andreoletti.

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È bastato il pari a Lumezzane ai biancoscudati, che hanno festeggiato in trasferta ma davanti a 3.500 tifosi, un ritorno in B atteso e sempre sfumato in maniera incredibile negli ultimi anni. 

Ora la promozione è arrivata davvero, anche e soprattutto per merito di un uomo - il 36enne mister arrivato la scorsa estate - che non ha mai davvero smesso di crederci. 

“Una delle forze di questa squadra è stata vivere questo campionato come un'occasione irripetibile. Spero cambi la carriera a tanti, incluso il sottoscritto. Non allenerò mai più un gruppo così”.
[Andreoletti dopo Lumezzane-Padova]
  • IL TRIONFO DEL PADOVA

    Il Padova è stata l’ultima squadra promossa direttamente in Serie B dopo Entella e Avellino. Per i ragazzi di Andreoletti sono stati ben 86 i punti conquistati, tre in più del Vicenza giunto secondo. Padova che è stato il miglior attacco del girone A con 65 reti e la seconda miglior difesa di tutta la C con 24 goal subiti (meglio solo la Ternana). Numeri che si sono sublimati al Saleri di Lumezzane: uno 0-0 dolcissimo, a cui ha fatto da contraltare il ko del Vicenza a Trento. Bastava un punto, è arrivato, scatenando una festa che poi si è trasferita nella città veneta e che ha restituito la B a Padova dopo sei anni. 

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  • Padova fansGetty

    UNA CAVALCATA PAZZESCA

    Per raccontare l’annata biancoscudata è necessario partire da diverse premesse. In estate è arrivato Andreoletti con un obiettivo e un pregresso comune a quello del club veneto: la voglia di riscattarsi dopo una stagione infelice. Per l’ex Pro Sesto nell’ultimo torneo era arrivato un esonero amaro a Benevento, così come bruciante fu l’eliminazione ai playoff del Padova, uscito ai quarti nel 2022/23 proprio contro il Vicenza. 

    Un Padova che ha trovato subito l’alchimia col nuovo allenatore, come fotografato da un avvio di stagione super che, al bilancio finale, ha fatto la differenza: 51 punti nel girone d’andata, record eguagliato in categoria, con un rendimento in trasferta da paura (11 vittorie esterne, anche qui record).

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  • SORPASSO E CONTROSORPASSO

    Nel girone di ritorno il Padova ha comprensibilmente rallentato, mentre il Vicenza inanellava vittorie su vittorie. Il tutto ha portato all’arrivo al fotofinish fatto di incredibili colpi di scena, a partire dalla 27esima giornata, in cui è andato in scena lo scontro diretto di ritorno al Menti: un ko evitato all’ultimissimo secondo, grazie alla rete di Spagnoli a fissare l’1-1 al 94esimo. Da allora, però, il Padova è inciampato più volte, subendo addirittura il sorpasso alla 35esima giornata: pari con l’Atalanta U23 e vittoria del Vicenza a Vercelli. Ma, quando sembrava finita, ecco arrivare il secondo clamoroso colpo di scena, con il controsorpasso del Padova, sfruttando il ko del Lane con la Virtus Verona. Un duello fantastico, chiuso all’ultimo minuto dell’ultima giornata. 

  • L’ESALTAZIONE DEL GRUPPO

    Andreoletti, in tutto questo, è stato bravissimo. Il calo nel girone di ritorno era fisiologico, ma quello che ha premiato il Padova alla fine è stata la tenacia. La voglia di non mollare e l’attaccamento al proprio sogno: così è stato nello scontro diretto del Menti, con il pari a un soffio dal fischio finale, così è stato dopo aver perso il primato dopo 35 giornate. Andreoletti ha esaltato, giustamente, il gruppo, ma anche la sua gestione ha fatto la differenza.

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  • ANDREOLETTI IL PIÙ GIOVANE A VINCERE LA B

    Andreoletti ha scritto la storia e non solo quella del Padova, che veniva da cinque anni di C in cui spesso era stato il primo degli sconfitti, perdendo anche due finali playoff. Il mister classe 1989 è diventato il più giovane allenatore a vincere la C. Un traguardo meritatissimo, che riflette un professionista che già tre anni fa dimostrava di avere un potenziale incredibile: tanto per dirne una, la sua Pro Sesto, nel 2022/23, finì incredibilmente quarta nel girone A, trascinata dalle idee e dal carisma del suo condottiero.

  • CHI È MATTEO ANDREOLETTI

    E dire che Andreoletti il percorso in panchina lo ha iniziato da giovanissimo, appena dismessi gli abiti da calciatore. Lui, che aveva provato il percorso nell’Atalanta: tanto settore giovanile senza però emergere fra i grandi. E, allora, la passione per la panchina che emerge e parte con tanta gavetta: prima al Lecco, in origine come preparatore dei portieri addirittura, poi fra Seregno, Inveruno, Sanremese. Poi il salto fra i pro, con la Pro Sesto, brillantemente condotta ai playoff tre anni fa. Fino ad arrivare all’esonero amaro di Benevento, cancellato dalla gioia meritata di Padova. 

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  • ANDREOLETTI È C FACTOR

    Con la promozione del suo Padova in Serie B, non può che essere Matteo Andreoletti il C Factor dell’ultimo turno di regular season. L’allenatore biancoscudato succede a Raffaele Russo dell’Avellino, Fabio Gallo dell’Entella, Antonio Buscè del Rimini, Martin Palumbo dell’Avellino, ad Antonio Cioffi del Rimini, a Cristian Buonaiuto del Padova, Pierluca Luciani del Messina, Guido Gomez del Crotone, Ronaldo del Vicenza, Francesco Salvemini, Valerio Bertotto, Gennaro Anatriello del Trapani, Stefano Di Mario, dell’Entella, Massimo Brambilla, mister della Juventus Next Gen, Nicolò Bruschi del Monopoli, David Stückler della Giana Erminio, Marco Tumminello del Crotone, Emiliano Pattarello dell’Arezzo, Marco Olivieri della Triestina, al foggiano Vincenzo Millico,Matteo Della Morte del Vicenza, a Emanuele Cicerelli, Michael Fabbro del Taranto, Kevin Zeroli del Milan Futuro, Samuel Di Carmine del Trento e Antonio Di Nardo del Campobasso, Raffaele Biancolino, allenatore dell’Avellino, Facundo Lescano, Inglese del Catania alla terza giornata, Vlahovic dell’Atalanta Under 23 alla quarta e Mirco Antenucci alla quintae Ignazio Abate alla sesta

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