Pellegri MonacoGetty

Pellegri, da promessa del Genoa a oggetto misterioso del Monaco: il Milan nel futuro

Esordire in Serie A è sempre motivo di soddisfazione per ogni calciatore italiano, farlo a 15 anni e 280 giorni è un qualcosa di puramente eccezionale dal punto di vista della precocità, una delle caratteristiche lampanti che ha accompagnato la - fin qui - breve carriera di Pietro Pellegri, pronto al ritorno in Italia per vestire la casacca del Milan. Classe 2001, figlio dell'ex team manager del Genoa, Marco, ha un posto riservato nella storia del nostro calcio: assieme ad Amedeo Amadei, bomber degli anni '40 e '50 dello scorso secolo, è il più giovane ad aver esordito nel massimo campionato nostrano, precisamente il 22 dicembre 2016 in un Torino-Genoa 1-0.

I maligni avranno pensato che tutto ciò fosse possibile grazie alla presenza del padre nei ranghi tecnici del 'Grifone' ma, stavolta, il cognome non c'entra: il talento di Pellegri è sotto gli occhi di tutti, così come il suo fiuto per il goal che non ci mette molto per uscire allo scoperto. L'occasione è di quelle davvero indimenticabili: il 28 maggio 2017, allo stadio Olimpico, si gioca Roma-Genoa, gara passata alla storia perché ultima disputata da Francesco Totti. Impossibile da non ricordare. Anche per il giovanissimo Pietro, che si permette di provare a 'macchiare' l'addio al calcio del 'Pupone' con la rete del vantaggio genoano nel primo tempo: a 16 anni e 72 giorni diventa così il terzo marcatore più precoce nella storia della Serie A, dietro a due mostri sacri come il già citato Amadei e Gianni Rivera. Alla fine quella partita finirà 3-2 per i giallorossi, piccolo e superfluo dettaglio che non intacca la spaventosa naturalezza sottoporta di un vero e proprio ragazzo prodigio.

Pietro Pellegri Genoait.eurosport.com

La stagione successiva lo vedrà timbrare il cartellino due volte, entrambe nella sfida contro la Lazio del 17 settembre 2017: due goal inutili per il Genoa che perde quella partita, non per Pellegri che aggiunge un altro record al suo curriculum, quello di giocatore più giovane a realizzare una doppietta in Serie A. I complimenti si sprecano, le richieste di mercato pure: Preziosi è rassegnato all'idea di veder partire il suo gioiello e, al contempo, si sfrega le mani per la plusvalenza che si staglia all'orizzonte. Sensazione più che legittima, dato che il 27 gennaio 2018 si chiude la trattativa per il passaggio di Pellegri al Monaco: 31 milioni nelle casse genoane per un ragazzo di nemmeno 17 anni che si ritrova catapultato nel lusso e nelle maggiori aspettative del Principato.

Purtroppo per lui, è in quel momento che iniziano i proverbiali guai fisici che lo hanno accompagnato in questa esperienza all'estero: fa in tempo ad esordire il 16 febbraio 2018 contro il Digione giocando quattro minuti, prima dell'avvento della pubalgia, compagna indesiderata per chiunque, figurarsi per un ragazzino non ancora maggiorenne che aspira a diventare un campione. L'ex tecnico monegasco Jardim, peraltro, non le ha mandate a dire nei confronti del Genoa, reo secondo lui di non aver gestito al meglio il fisico di Pellegri.

"Forse dobbiamo chiederci cosa pensiamo quando prendiamo un calciatore di 14-15 anni. Crediamo spesso che siano degli adulti in miniatura. Molte volte invece uccidiamo i giocatori e nessuno si assume le sue responsabilità. Se qualche anno fa a Genova fossero stati più attenti negli allenamenti, forse oggi Pietro non avrebbe tutti questi infortuni. Un ragazzo di 16 anni non è un adulto in miniatura. La maturità per quanto riguarda le ossa ed i tendini arriva verso i 18-19 anni. Dobbiamo trasmettere questo messaggio perché rischiamo di rovinare la vita a questi giovani calciatori".

La carriera di Pellegri conosce così un freno, un rallentamento dovuto all'operazione a cui si sottopone nel mese di marzo e che gli fa praticamente saltare tutto il resto della stagione, fatta eccezione per due due brevi apparizioni nel finale a maggio che fanno ben sperare per il prosieguo.

Speranze alimentate dalla gioia per il primo sigillo con la maglia del Monaco, arrivato nella trasferta di Bordeaux della terza giornata della Ligue 1 2018/2019: gioia che però rimarrà l'unica di quell'annata, complice un fastidioso problema all'inguine che lo rende indisponibile per tutte le altre gare dei monegaschi e gli impedisce di sperare quantomeno in una chiamata per gli Europei Under 21 ospitati da Italia e San Marino; c'è da scommetterci, infatti, che il ct Di Biagio avrebbe preso in forte considerazione la convocazione di Pellegri nonostante la sua età facesse propendere maggiormente per una chance con l'Under 19.

Quegli Europei si concludono presto per gli azzurrini, eliminati dopo le tre gare del girone nonostante un bel successo all'esordio contro i futuri campioni della Spagna: Pellegri guarda tutto direttamente dalla tv, triste leit motiv che si ripeterà anche nella stagione seguente. Il Monaco è reduce da una stagione travagliata, conclusa al 17esimo posto: retrocessione evitata per il rotto della cuffia ed ennesima ripartenza con mister Jardim in panchina che, però, non potrà praticamente mai contare sul classe 2001, bloccato da un calvario di natura muscolare. Per lui una sola convocazione non sfociata nell'ingresso in campo, e un terrificante zero alla voce 'presenze stagionali' che fa temere il peggio per il suo avvenire.

Nel frattempo, alla guida del Monaco, dopo Jardim si sono succeduti Robert Moreno e Niko Kovac, ma solo il croato avrà l'opportunità di ammirare Pellegri in campo: il ritorno in gare ufficiali avviene il 13 settembre 2020 contro il Nantes, dopo un'odissea durata due anni tra tribuna e riabilitazione. Ma la notizia, datata 6 dicembre 2020, è un'altra: Pellegri entra al 69' di Lille-Monaco e fa in tempo, allo scadere, a siglare la rete della bandiera monegasca su assist di Fabregas. Soddisfazione piuttosto magra per la squadra, inquantificabile per il ragazzo che può godersi la sua personale rivincita dopo aver conosciuto un numero di tormenti che solitamente non accade in una carriera intera, figurarsi in soli 24 mesi. L'11 novembre, intanto, si è realizzato il sogno di una vita: Mancini lo fa entrare al posto di Lasagna nella ripresa di Italia-Estonia, regalandogli così il primo gettone con la maglia della Nazionale.

Ad edulcorare la lunga attesa di Pellegri ci ha pensato la figlia di Sinisa Mihajlovic, Viktorija, con la quale è tuttora in corso una relazione che dura ormai da mesi: un modo ottimale per non pensare all'incredibile serie di guai muscolari che lo hanno colpito.

Il possibile riscatto passa anche dal ritorno in Serie A: il Monaco ha accettato la proposta del Milan di un prestito oneroso a un milione con diritto di riscatto fissato a 6, e si prepara ad accogliere il giovane talento che si posizionerà alle spalle di Ibrahimovic e Giroud nelle gerarchie offensive di Pioli. Con l'obiettivo, nemmeno tanto nascosto, di scalare posizioni per guadagnarsi la riconferma.

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