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Vieri all'Atletico Madrid: da 'El Mudo' al titolo di Pichichi

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Forte fisicamente, devastante se lanciato nello spazio e in area di rigore, a metà anni Novanta Christian Vieri è uno dei bomber emergenti d'Europa. E anche sul piano tecnico i miglioramenti iniziano ad essere evidenti.

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La stagione 1996/97 con la maglia della Juventus lo aveva visto consacrarsi come top player, con un bottino personale di 14 reti in 37 presenze, di cui 8 in 23 partite in Serie A, e arricchire pesantemente il proprio palmarés con uno Scudetto, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale.

La squadra di Marcello Lippi aveva esteso il proprio predominio dall'Italia al Mondo, e 'Bobo' era uno dei giovani bianconeri dall'avvenire assicurato che iniziano a far gola ai ricchi club stranieri, anche se alcuni comportamenti fuori dal campo aveva irritato la dirigenza della Vecchia Signora.

PER UN PUGNO DI MILIARDI

Fra i club che mettono nel mirino il centravanti bianconero in prima fila c'è l'Atletico Madrid. Il vulcanico presidente colchonero Jesus Gil è in cerca infatti di rinforzi importanti per la nuova stagione, che vede la squadra protagonista anche in Coppa UEFA. Il patron dei Rojiblancos, dopo il 10° titolo di Spagna vinto due stagioni prima, sogna un trionfo europeo e non bada a spese nel calciomercato estivo. 

L'investimento più consistente, ben 34 miliardi di Lire, è fatto proprio per strappare Vieri alla Vecchia Signora. Al giocatore è offerto invece un ingaggio da 3 miliardi e mezzo a stagione. Il centravanti sta trattando il rinnovo, ma, vista la proposta economicamente più allettante arrivata dalla Spagna, non ha dubbi.E sceglie di cambiare maglia. L'attaccante figlio d'arte sarà il primo italiano ad indossare la divisa del club madrileno, nonché quello che farà meglio di tutti.

"Un giorno Moggi mi chiama a rapporto. - racconterà Bobo nella sua autobiografia 'Chiamatemi Bomber' - Entro nel suo ufficio e trovo già lì mio procuratore e Bettega. Il direttore, con i suoi modi tranquilli e gli occhi semichiusi, dice che è pronto ad aumentarmi l’ingaggio, ma che non può andare oltre i 2 miliardi di lire a stagione. L’Atletico Madrid offre 3 miliardi e mezzo. 'Si va in Spagna', dico. E la riunione finisce all’istante. Lo ammetto, decisi guardando solo il portafogli. Potendo tornare indietro, sarei rimasto".

Nei progetti di Gil, Vieri dev'essere il letale terminale offensivo della squadra guidata da Radomir Antic. Oltre al centravanti italiano, al Calderón arriva anche il trequartista brasiliano Juninho Paulista, mentre dal West Ham torna l'idolo portoghese Paolo Futre. Con questi innesti i Colchoneros puntano ad una stagione di alto livello in patria e in Europa.

Jesus Gil Atletico MadridGetty Images

GLI ESORDI E I PRIMI EXPLOIT

Il primo impatto con la nuova realtà è piuttosto complicato per Vieri. 'Bobo' sceglie il numero 9 e se ne sta sulle sue, in volto è sempre serio e non abbozza neppure un sorriso. Gli spagnoli ci mettono poco a ribattezzarlo 'El Mudo'. In tanti si domandano il perché di quel comportamento, alcuni addirittura lo interpretano come sinonimo di arroganza e criticano l'italiano: "Com'è possibile - si chiedono - che Ronaldo sia stato comprato dall'Inter per 48 miliardi e Vieri ne valga 24?".

La scelta del centravanti italiano è invece quella di far parlare il campo e non spendere inutili energie fuori. I risultati personali dimostreranno che aveva ragione lui. L'esordio assoluto con la nuova maglia arriva nel Derby con il Real, nella prima giornata della Liga spagnola. Il nuovo acquisto dell'Atletico ha tre ghiotte occasioni, dimostra subito di essere dirompente sul piano fisico ma anche non una grande attitudine con la porta. Finisce 1-1, senza particolari acuti.

E anche le due successive giornate danno linfa ai critici: la squadra di Antic, senza Vieri, non convocato, travolge 5-0 il Valladolid in casa, poi con l'italiano cade a 'La Catedral' di Bilbao sconfitta 1-0. Dov'è il centravanti che aveva convinto Gil a fare follie per strapparlo alla Juventus?

Quello che i risultati non dicono è che nel frattempo Antic sottopone 'Bobo' a lunghe sedute di allenamento personalizzato, con lavoro tecnico e tiri in porta per migliorare la fase di finalizzazione. I primi frutti della 'terapia' si vedono in Europa. 

'Bobo' firma la sua prima rete spagnola su rigore il 16 settembre, nel successo interno per 2-1 contro il Leicester City nel Primo turno di Coppa UEFA. Da lì in avanti non si fermerà più, trascinando la squadra sotto il profilo realizzativo. Il 28 settembre ecco anche le prime gioie in campionato: una doppietta ai danni del Celta Vigo nel 3-3 interno del Calderón.

Critici e media spagnoli iniziano a ricredersi. Per l'ex juventino inizia un periodo d'oro: in poco più di un mese segnerà infatti 11 reti. Segna nella Liga anche contro l'Oviedo e contro il Merida, peraltro pochi giorni dopo aver accusato un malore in Nazionale. Si supera poi sul campo del Saragozza: tripletta, la sua prima in Spagna, e vittoria colchonera per 1-5.

Non sarà l'unica: in Coppa UEFA, il 21 ottobre, nell'andata dei sedicesimi di finale, Bobo si ripete con altri 3 goal rifilati ai greci del PAOK Salonicco, uno dei quali resterà per sempre nella storia dell'Atletico Madrid come 'il goal impossibile'.

Christian Vieri Atletico Madrid La Liga 1997/98Getty Images

'IL GOAL IMPOSSIBILE' E LA FERRARI DI GIL

Allo Stadio Calderón l'Atletico Madrid travolge 5-2 il PAOK, e Vieri è la stella della serata: seconda tripletta in 4 giorni e un goal, il suo terzo, che è un autentico capolavoro e resterà nella storia dell'Atletico Madrid come 'il goal impossibile'. 

Michopoulos, il portiere avversario, cerca di far scorrere il pallone in fallo laterale. Quella palla sembra persa e invece Vieri la recupera sulla linea di fondo e da quella posizione molto defilata inventa, senza guardare la porta, una conclusione ad effetto che non lascia scampo all'estremo difensore avversario. 

Sicuramente uno dei goal più belli segnati in carriera da Vieri, che lo consegnano per sempre alla memoria dei tifosi colchoneros e che, come lui racconterà nell'autobiografia, è scaturito da una scommessa fra lui e Gil.

"Alla vigilia di Atletico-PAOK parlo con Futre, il mio punto di riferimento. - rivela Vieri nel suo libro - Paulo è il pupillo del presidente Jesus Gil. 'Devi dire al presidente che se segno tre gol anche in Coppa mi aspetto in regalo una Ferrari 550 Maranello'. Futre va davvero da Gil, poi torna: 'Ok Bobo, fai tripletta e la Ferrari è tua. Ve lo ricordate il tiro impossibile dalla linea di fondo, quasi dalla bandierina del calcio d’angolo? Le immagini di quel goal fanno il giro del mondo, ma nessuno sa che vale anche una Ferrari".

IL TITOLO DI 'PICHICHI'

Con l'exploit europeo tutto l'ambiente colchonero è di fatto ai piedi di Vieri. Il numero 9 sembra poter decidere ogni partita e anche nel successivo impegno di campionato in trasferta contro il Betis, Bobo timbra regolarmente il cartellino, segnando la seconda rete nel successo prezioso per 3-2. 

Il centravanti sta viaggiando oltre ogni rosea aspettativa, con una media da sogno sbalorditiva di un goal ogni 75 minuti. La sorte però sta per tendergli un tranello 8 giorni dopo. Al Calderón si gioca Atletico Madrid-Compostela, ma dopo appena 8 minuti il bomber colchonero è costretto ad alzare bandiera bianca: una fitta dolorosa alla coscia sinistra. Gli esami strumentali diranno che è stiramento e che serve uno stop di 45 giorni.

Vieri salta 6 partite di campionato e 3 di Coppa UEFA. La squadra, pur privata del suo cannoniere principe, non ne risente sotto il profilo dei risultati e si mantiene a ridosso delle prime posizioni in graduatoria. Il ritorno nella Liga arriva il 17 dicembre: il bomber gioca un tempo nella sconfitta con il Maiorca della 17ª giornata.

Salta il big match contro il Barcellona ma con il nuovo anno è di nuovo il giocatore che la Spagna aveva avuto modo di conoscere prima dell'infortunio: nel girone di ritorno Vieri è scatenato, segna altri 16 goal in campionato, con le 'perle' del poker al Salamanca e della doppietta al Barcellona che propizia una roboante vittoria 5-2 dei Colchoneros. È di fatto il suo congedo dal Calderón.

In tutto per il grande aquisto estivo dell'Atletico sono 24 goal in 24 partite della Liga, ad una media stratosferica di un goal a partita, che gli valgono la classifica dei cannonieri e il titolo di 'Pichichi', unico fra gli italiani ad esserselo aggiudicato. Sommando i 5 centri firmati in Coppa UEFA, le reti totali di Vieri in un anno con l'Atletico Madrid sono 29 in 31 presenze. Numeri da top player quale Vieri era stato pagato da Gil.

Christian Vieri Atletico MadridGetty

L'ADDIO ALL'ATLETICO E IL RITORNO IN ITALIA

Ma non tutto è oro ciò che luccica: i risultati dell'Atletico Madrid sono negativi, la difesa imbarca troppe reti e il legame fra spogliatoio e tecnico si rompe e la squadra del presidente Gil chiude il torneo con un deludente 7° posto finale. Anche in Coppa UEFA i Colchoneros non superano lo scoglio delle semifinali: dopo aver eliminato la Dinamo Zagabria agli ottavi e il temibile Aston Villa (con un goal di Vieri decisivo all'andata) ai quarti, in semifinale è fatale agli spagnoli la doppia sfida con la Lazio.

I biancocelesti espugnano il Calderón con un goal di Jugovic, e poi difendono il vantaggio all'Olimpico pareggiando 0-0 il 14 aprile. La finale è loro, l'Atletico ingoia un altro boccone amaro. Vieri è deluso, vuole vincere e sbotta. Allo Stadio Elmántico, con i suoi 4 goal che non erano stati sufficienti ad evitare un k.o. amaro per 5-4 contro gli Unionisti del Salamanca, aveva rilasciato parole cariche di veleno: 

"È la prima volta che segno 4 goal e non vinco la partita", dichiarò in zona mista dopo il fischio finale.

È il 21 marzo e si consuma la rottura definitiva con Antic, da lui accusato di fare allenamenti troppo leggeri che avrebbero reso più facile infortunarsi. Viene a sapersi che i due non si parlano da qualche mese, il tecnico replica e punta il dito contro la vita notturna di Vieri.

Galeotto è così il doppio confronto europeo con la Lazio. Cragnotti lo vuole a tutti costi in squadra per far fare il salto di qualità decisivo ai i capitolini e mette sul piatto 55 miliardi di lire. Gil dà il benservito ad Antic e ingaggia Arrigo Sacchi, ma Vieri ha ormai preso la sua decisione.

Protagonista anche ai Mondiali di Francia con la maglia azzurra, nonostante un ultimo tentativo del patron, suo grande estimatore, che ha fissato in 50 miliardi di Lire la cifra minima per la sua cessione, il 28 agosto 1998, 'Bobo' saluta così l'Atletico Madrid dopo una sola stagione. Ma per rispetto e riconoscenza verso il presidente Gil, non aveva mai la Ferrari vinta nella scommessa fatta in Coppa UEFA.

Arrivato in squadra con grande scetticismo, se ne andava da Pichichi e sarebbe stato a lungo rimpianto, diventando nel frattempo 'Mister 90 miliardi' nel 1999 con il passaggio dalla Lazio all'Inter di Moratti.

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