Gaudenzio BernasconiGetty/Goal

'Mai una gioia' Bernasconi, una vita senza goal in Serie A

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Ci sono calciatori che hanno costruito l'intera carriera sui goal. Per i quali segnare è un'ossessione, quasi al pari di vincere i trofei, se non addirittura di più. Vedere la palla infilarsi in rete, sentire l'urlo dei tifosi e quella scarica di adrenalina percorrere tutto il corpo. Una sensazione impagabile, quasi una droga.

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C'è chi nasce col goal nel sangue, c'è chi si riscopre bomber a sorpresa o eroe per caso con un goal segnato nel momento giusto. E poi c'è anche chi quella sensazione non l'ha provata mai. 'Mai una gioia'. Quella gioia. Quella per cui il calcio è stato nella maniera più semplicistica concepito.

Per carità, se fai il portiere lo devi comunque mettere in conto, a parte rarissime ma ormai sempre più frequenti eccezioni. Se fai il difensore puoi accettarlo, del resto il tuo mestiere è quello di impedirlo il goal. Eppure nel calcio di oggi, dove chiunque partecipa all'azione offensiva e dove gli schemi su palla inattiva sono quasi una religione, pensare che un calciatore disputi 388 partite in Serie A senza mai segnare è un qualcosa di praticamente impossibile.

Eppure Gaudenzio Bernasconi è riuscito in questa impresa. Parliamo di uno dei migliori difensori italiani a cavallo tra gli anni '50 e '60, che ha disputato undici stagioni con la maglia della Sampdoria ed è attualmente il quinto della storia blucerchiata per numero di presenze in Serie A. Idolo dei tifosi, che l'hanno soprannominato ironicamente 'Orsacchiotto' nonostante fosse un armadio a quattro ante, ha avuto persino l'occasione di giocare come attaccante. Ma l'esperimento è durato poco...

"Solo una volta, a Vicenza, fui impiegato dal tecnico Monzeglio come centravanti, ma prima ancora di toccare un pallone eravamo già sotto di due reti. A quei tempi non si superava mai la metà campo, badando esclusivamente a rompere il gioco altrui. Quindi non ho mai segnato un goal".

Mai una gioia, come detto. Così semplicistico come concetto, ma anche così dannatamente esplicativo. Le gioie nella carriera di Bernasconi non sono sicuramente mancate, non possiamo certamente ridurre tutto a quello. Eppure paradossalmente il calcio è tutto lì, è proprio quello. Fare goal, anche per chi non lo fa di mestiere. Chi dice il contrario mente, perché non c'è niente di più bello che vedere il pallone infilarsi alle spalle del portiere.

Bernasconi fa parte di una ristretta cerchia che ha vissuta una carriera ormai considerabile fuori dal comune. Insieme a lui ci sono Stefano Janich, il vero leader dei 'Mai una gioia', il giocatore di movimento con più presenze nella storia della Serie A senza mai segnare un goal. E Alessandro Agostini, anche lui con oltre 300 presenze in massima serie prive di un pallone buttato in rete.

Una cerchia quasi mitologica, di giocatori che al calcio hanno dato tanto, pur venendo meno alla regola principale e più antica di questo sport: quella di fare goal.

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