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Il goal di Turone in Juventus-Roma 1980/81 annullato per fuorigioco: la madre di tutte le polemiche arbitrali

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Può un goal annullato essere eternamente ricordato? La risposta è sì, se questo goal è stato segnato in una sfida Scudetto e ha generato un'infinità di polemiche, scrivendo una pagina indelebile della rivalità fra Juventus e Roma. 

UNA LOTTA SCUDETTO AGGUERRITA

Per raccontare i fatti in questione bisogna tornare indietro con la macchina del tempo al campionato 1980/81, ovvero al torneo che parte con pesanti penalizzazioni in classifica per alcune squadre coinvolte l'anno precedente nello scandalo del Totonero (Avellino, Bologna e Perugia) e senza Milan e Lazio, retrocesse d'ufficio in Serie B.

Ma è anche segna in Italia la riapertura delle frontiere. Si parte con un solo straniero per squadra. L'Inter campione d'Italia uscente si assicura il regista dell'Austria Vienna Herbert Prohaska, la Fiorentina prende Bertoni, il Napoli l'olandese Krol. Ma gli acquisti più importanti li mettono a segno Juventus e Roma.

Madama, sfumata la possibilità di prendere Maradona, acquista dall'Arsenal il regista offensivo Liam Brady, che arriva in punta di piedi ma si rivelerà preziosissimo. Alla Lupa va poi lo scettro di regina del calciomercato, visto che il presidente Dino Viola preleva dall'Internacional de Porto Alegre compra il più forte centrocampista del Brasile, Paulo Roberto Falcão per un miliardo e 600 milioni, dopo aver anche lui inseguito vanamente Zico.

Partono bene Fiorentina, Inter e Roma, mentre la Juventus inizia la stagione a rilento. La Lupa, guidata da Nils Liedholm, prende presto la vetta e nonostante qualche battuta d'arresto riesce a mantenerla, soprattutto grazie alla brillante regia di Falcao, che presto diventa il leader di quella squadra. Il 1° febbraio i capitolini si laureano Campioni d'inverno con un punto sull'Inter, 2 su Juventus e Napoli e 3 sul Torino.

I milanesi non mollano e nelle successive quattro giornate in due occasioni agguantano i giallorossi al primo posto. Poi però rimediano tre sconfitte consecutive contro il Napoli, la Fiorentina e nello scontro diretto con la Lupa, si staccano dalla vetta e non riusciranno più a recuperare. È invece la Juventus, che pilotata da un Brady in grande spolvero, alla 20ª raggiunge i rivali in classifica, mentre la Roma perde qua e là qualche colpo.

Si profila un duello fra la Vecchia Signora, guidata da Giovanni Trapattoni, e la squadra di Nils Liedholm. Alla 25ª giornata, tuttavia, si rifà sotto anche il Napoli di Rino Marchesi e Ruud Krol: a giocarsi il titolo sono quindi Juventus, Roma e i partenopei. Il terzetto tuttavia si sfalda subito: già nel turno seguente, infatti, i giallorossi sono bloccati sullo 0-0 ad Ascoli e i campani perdono 1-0 a Perugia, cosicché è Madama a tornare in vetta da sola e a tirare la volata Scudetto.

Juventus Serie A 1980-81

JUVENTUS-ROMA E IL GOAL DI TURONE ANNULLATO DA BERGAMO

La classifica recita: Juventus prima con 39 punti, Roma seconda a 38. Con le due squadre separate in classifica da una sola lunghezza, lo scontro diretto che si gioca al Comunale di Torino il 10 maggio 1981 può essere decisivo. Tanto più che i bianconeri ci arrivano senza il loro attaccante principe, Roberto Bettega, squalificato con colpevole ritardo per fatti riguardanti la partita Juventus-Perugia 2-1 del 22 marzo 1981.

'Bobby-goal' l'8 maggio è fermato per un mese dalla Commissione disciplinare "per aver pronunciato, durante la partita Juventus-Perugia, frasi tendenti a porre in evidenza l'inutilità dell'impegno profuso dai giocatori perugini", che lottano disperatamente per non retrocedere in Serie B. Tutto nasce dalla denuncia di questi ultimi, secondo cui il giocatore bianconero avrebbe detto loro: "Non capisco perché non ci fate segnare, tanto per voi il campionato è finito: siete in B".

Da Roma partono in 15 mila per non far mancare il calore ai propri beniamini: l'attesa per lo Scudetto, che alla Lupa manca da 39 anni, è spasmodica. La partita, per la posta in palio molto elevata, è definita 'drammatica' dai media dell'epoca 

Trapattoni sceglie di giocarsela con un assetto di squadra decisamente difensivo, senza punte di ruolo. Davanti a capitan Zoff, Cuccureddu e Cabrini sono i due terzini, con Gentile stopper e Scirea libero. A centrocampo giostrano Prandelli, Furino e Marocchino, con Brady trequartista e davanti larghi sulle due fasce Fanna a destra e Causio a sinistra.

Liedholm risponde con l'undici titolare: Tancredi in porta, Spinosi e Maggiora terzini, Dario Bonetti stopper e l'ex rossonero Turone in posizione di libero. A centrocampo Falcão e Ancelotti sono le due mezzali, con il capitano Di Bartolomei in cabina di regia. In attacco, nel 4-3-3 disegnato dal 'Barone', le due ali Scarnecchia e Bruno Conti agiscono ai lati del bomber Roberto Pruzzo.

La tensione è altissima e il match, che si gioca su un campo molto pesante per le abbondanti piogge, scivola via fra risse e calcioni. L'arbitro Paolo Bergamo ha il suo bel da fare per gestirlo e cercare di calmare gli animi. I giocatori non lo aiutano molto e al 62' Furino, già ammonito, entra con il piede a martello su Maggiora all'altezza della metà campo. Il direttore di gara estrae il secondo giallo e lo espelle, con la Juventus che resta in inferiorità numerica al 63'.

Il finale di gara diventa rovente e il pathos è alle stelle: da un lato la paura dei bianconeri, dall'altro le speranze dei giallorossi, che si riversano in attacco alla ricerca del goal vittoria. Minuto 75: Bruno Conti scodella dalla trequarti per Pruzzo, che di testa prolunga a centro area. Sul pallone a centro area si lanciano in due: Falcão e il libero Turone, che anticipa anche il compagno e con un preciso stacco di testa in tuffo batte Zoff.

Potrebbe essere il goal Scudetto: ma mentre Turone accenna un'esultanza, l'arbitro Bergamo si accorge che uno degli assistenti, il guardalinee, Giuliano Sancini, ha la bandierina alzata, e annulla per fuorigioco. I romanisti protestano, ma nemmeno più di tanto. La gara termina dunque com'era iniziata, con uno 0-0 che lascia inalterato il distacco in classifica fra Juventus e Roma e rimanda tutti i giochi alle ultime 2 giornate.

Roma Serie A 1980-81Wikipedia

MOVIOLE E POLEMICHE INFINITE

Le polemiche, che non ci sono state in campo, si scatenano invece fin dall'immediato post gara. 

"Per noi questa partita è stata vinta. - dichiara Falcão a caldo alla 'Rai' - Credo che tutta Italia abbia visto cosa è successo in questa partita". 

L'episodio, fin dal fischio finale, inizia ad essere esaminato dalle moviole, in un'epoca in cui il VAR è lontanissimo anche dall'esser semplicemente pensato e in cui la regola prevede che se due giocatori sono in linea il fuorigioco vada fischiato. In tv le immagini del goal di Turone vengono vivisezionate fotogramma per fotogramma, nel tentativo di arrivare ad una verità obiettiva. Che non c'è, perché la prospettiva è ingannevole.

Il goal era valido, con Prandelli che tiene in gioco il libero della Roma, oppure Turone, come stabilito dalla terza arbitrale, si trovava in linea o oltre l'ultimo difensore bianconero? La domanda se la pongono i tifosi di tutta Italia, in particolare quelli giallorossi. Anche lo strumento televisivo non risolve l'enigma. Alla 'Domenica Sportiva' il noto moviolista Carlo Sassi, pur non dando certezze assolute, dalla sua analisi lascia intendere che la probabilità che il goal sia stato realizzato in fuorigioco è molto alta. 

Dal canto suo, l'arbitro Bergamo si dirà sempre soddisfatto per come ha diretto quel match.

"Abbiamo ricevuto i complimenti sia di Boniperti, sia di Dino Viola", ricorderà anni dopo.  

Il campionato si conclude il 24 maggio 1981 con il 19° Scudetto della squadra bianconera, che chiude con 2 vittorie difficili ottenute contro Napoli e Fiorentina e 2 punti di vantaggio sui rivali giallorossi, bloccati sull'1-1 al Partenio dall'Avellino nell'ultima giornata, dopo il vantaggio iniziale di Falcão.

Ma le polemiche sono feroci e 'Er go' de Turone', come viene ribattezzato a Roma, si trasforma presto nell'emblema del presunto strapotere della Juventus e delle grandi squadre del Nord, e nella madre di tutte le polemiche arbitrali, tanto che l'espressione diventa proverbiale per indicare un'ingiustizia o un torto.

Ad alimentarle sono i tifosi giallorossi, a partire dal presidente Viola. Quest'ultimo continuerà a scambiarsi frecciate più o meno garbate con il suo collega Boniperti e, quando la Juventus si aggiudica matematicamente il titolo, dirà di aver perso lo Scudetto per una questione di centimetri. Il numero uno bianconero replicherà con ironia regalandogli un righello.

Il guardalinee Sancini non cambierà mai idea.

"Presi la decisione giusta. - sosterrà anni dopo - Ero in linea e in mente ho un flash nitido: Turone oltre la linea della palla al momento dell'assist di testa di Pruzzo".

Per rivincere lo Scudetto la Roma di Liedholm dovrà aspettare altre due stagioni, cogliendo lo storico traguardo nella stagione 1982/83. Ma le polemiche sul goal di Turone non si spegneranno mai. Anzi, nel 1986, un nuovo macchinario, il 'Telebeam', utilizzato in 'Rai', dimostrerà che il libero giallorosso era in posizione regolare per 10 centimetri.

Ma dopo decenni, a rimettere in discussione tutto ci ha pensato Carlo Sassi. L'inventore della moviola in Italia, nel febbraio 2013, durante la trasmissione 'Circo Massimo' su 'Radio Due Rai', alimenta sospetti sul fatto che il Telebeam in quell'occasione possa esser stato manipolato. 

"La moviola dimostrò che Turone era in fuorigioco. Poi però a Roma, con un marchingegno particolare, dissero che il goal era valido, il che non era vero, perché hanno un po' acchittato quel macchinario pro domo propria. Ma Turone era in fuorigioco".

Sassi già precedentemente aveva tirato in ballo Gianfranco De Laurentiis, ma il giornalista aveva rivelato che non era stato lui a usare il Telebeam con il goal di Turone.

"Il Telebeam era nato nel 1985 attraverso il computer. Nel 1981 non c'era. È stato usato per la vicenda Turone nel 1986, epoca in cui io facevo 'Goal Flash', una domenica in cui non ero presente e mi trovavo in Settimana bianca. - aveva raccontato De Laurentiis nel 2010 a 'Il Bianco e il Nero' su 'Radio Radio' - Io non lo vidi nemmeno. Al mio posto c'erano altri colleghi. Eravamo fuori, il lunedì mattina uscii a passeggiare sul ghiaccio e quando sono rientrato in albergo c'era il proprietario che era preoccupatissimo: 'Signor De Laurentiis, l'ha cercata il signor Boniperti'. Così l'ho chiamato: 'Giampiero, che succede?'. E lui: 'Hanno fatto il Telebeam del goal di Turone!'. Al che gli dissi: 'Io sono in montagna, che ci posso fare?'. Per me rimane un ricordo particolarmente divertente".

Il giallo sulla regolarità o meno di quella rete che avrebbe potuto cambiare le sorti del campionato di Serie A 1980/81 resta ancora oggi, a decenni di distanza, ed è destinato ad alimentare in eterno la rivalità sportiva fra giallorossi e bianconeri.

Ad essersene un po' stancato è il grande protagonista di quell'episodio, Maurizio Turone, la cui carriera, che lo ha visto vincere 4 Coppe Italia con Milan e Roma, una Coppa delle Coppe in rossonero e un campionato di C1 con il Genoa, sarà sempre ricondotta unicamente allo storico goal annullato.

"Della mia carriera si ricorda soltanto quell'episodio. - dirà - Eppure credo di aver fatto qualcosa di buono in 15 anni di Serie A. Di quel pomeriggio ricordo quanto successo nel prepartita. Sapevamo che ci giocavamo lo Scudetto, ma ero calmissimo. Fumai la solita sigaretta ammazza tensione. Gli allenatori, naturalmente non approvavano, ma facevano finta di non vedere".

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