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Adebayo Akinfenwa, 'The Beast': il gigante muscoloso tra Wembley e la WWE

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Non è mai arrivato nell'elìte del calcio, ma il suo nome ha fatto comunque il giro del mondo: all'anagrafe è Saheed Adebayo Akinfenwa, per tutti semplicemente 'The Beast', 'La Bestia'. Non sono stati gli oltre 200 goal segnati in carriera (tutti distribuiti nelle divisioni inferiori inglesi) a renderlo così celebre, ma un fisico da vero bodybuilder per oltre 100 kg di muscoli su 180 cm di altezza.

Una corporatura impressionante, mai vista prima in un campo da calcio a certi livelli: un vero e proprio gigante diventato ben presto l'idolo di tanti appassionati. Una struttura che lo ha però anche fortemente limitato nell'arco degli anni: un ostacolo contro il quale il nativo inglese ha dovuto sempre combattere, giorno dopo giorno, con durissimi allenamenti.

Cresciuto a Londra da genitori nigeriani, Akinfenwa ha infatti sempre seguito specifici programmi atletici per cercare di rendere il suo fisico adatto a uno sport che fa dell'agilità e dell'esplosività due punti cardini.

Dal canto suo il classe '82 ha però sempre messo a disposizione della squadra quelli che sono i suoi punti di forza: una buona tecnica individuale in zona goal e un impressionante strapotere fisico che lo rende difficilmente marcabile nei duelli corpo a corpo.

Il personaggio 'The Beast' arriva sotto la luce dei riflettori a partire dal 2014, quando ai tempi del Wimbledon l'attaccante scende in campo contro il Chelsea di José Mourinho: è proprio in quell'anno che nella celebre serie videoludica di FIFA viene incoronato come il giocatore con più 'forza' dell'intero panorama calcistico e viene invitato a prendere parte al lancio di FIFA 15 in compagnia di altre star come Rio Ferdinand.

"Qualsiasi bambino adorerebbe essere su FIFA. Mi hanno riconosciuto come il più forte e per me è come essere il più veloce del gioco. Non credo, in effetti, che ci siano molti calciatori là fuori che possono paragonarsi a me da questo punto di vista".

Akinfenwa FIFA cardInstagram: realakinfenwa

Il punto più alto della sua lunga carriera Akinfenwa lo ha raggiunto a 38 anni, nel 2020, con la storica promozione in Championship del suo Wycombe Wanderers nel fantastico teatro di Wembley: una notte che vale una vita per un gigante buono che al fischio finale non ha saputo trattenere l'emozione, lanciando anche un curioso appello al suo idolo Jurgen Klopp, prontamente raccolto dall'allenatore tedesco.

"Ho guardato la partita ma non le interviste, ma i miei giocatori mi hanno detto che desideravi un mio messaggio. Beh, eccolo qui. Complimenti, avete fatto un grandissimo lavoro. Hai lottato e hai ottenuto quello che desideravi. Sei stato assolutamente fantastico".

Tifosissimo del Liverpool sin da bambino, il possente attaccante del Wycombe ha vissuto una notte che mai dimenticherà: "Klopp è assolutamente il mio idolo. Sono sicuro che ci incontreremo e faremo un po’ di festa insieme".

Akinfenwa, KloppGoal

A 40 anni il centravanti inglese non ha ancora intenzione di appendere le scarpe al chiodo. Il motivo? La paura di non riuscire a mantenere la sua famiglia negli anni a venire.

"Devo curarmi il ginocchio per ogni partita e a volte, il giorno dopo aver giocato, penso di volermi ritirare - diceva qualche tempo fa - Vorrei giocare fino a 40 anni, ma deciderò alla fine di questa se farlo o no. L'altro giorno ero sulla cyclette a farmi domande e pensavo 'tutto questo mi sta uccidendo' , ma tutti quanti al mondo hanno uno scopo. E a farmi andare avanti è la paura di non poter dare da mangiare ai miei figli . Se vincessi alla lotteria, sicuramente me ne andrei in spiaggia. Ma devo continuare a fare quello che faccio".

Alla fine Akinfenwa gioca ancora. E ora sogna un'altra promozione in Championship col Wycombe. Nel suo futuro, però, potrebbero esserci avventure tutte nuove: dal mondo del cinema a quello della WWE (la federazione mondiale di wrestling), che si è direttamente interessata al suo personaggio e che potrebbe presto convincerlo a sbarcare sul ring:

"Non voglio fare l’allenatore, ho già impiegato due decenni nel calcio. Sto avendo dei contatti con un paio di produttori di Los Angeles per alcuni progetti cinematografici, con Netflix e Amazon. Sto avendo dei colloqui anche con la WWE, penso che potrei essere un bravo lottatore. Sono eccitato per il mio futuro", ha raccontato in una diretta con lo youtuber Callum McGinley.

Il giocatore del Wycombe non sarebbe comunque il primo a passare dal mondo del calcio a quello del wrestling: nel 2016 infatti l’ex portiere del Werder Brema, Tim Wiese, che aveva già costruito un notevole fisico da culturista dopo il ritiro, decise di darsi ai combattimenti con il nome d'arte di "The Machine".

Adebayo AkinfenwaGetty Images

Il suo profilo instagram è ormai esploso con continui contenuti riguardanti gli allenamenti in palestra, dove Akinfenwa mostra tutta la sua potenza muscolare arrivando a sollevare anche 200 kg di panca piana, il doppio del suo peso. Ma dopo centinaia e centinaia di presenze, e dopo aver varcato la soglia dei 200 goal in carriera, il gigante inglese può finalmente gridare in faccia alle numerose critiche tutti i suoi traguardi.

"La gente mi diceva che ero troppo grosso per fare il calciatore professionista - si sfogava qualche tempo fa - e invece sono qui, dopo vent'anni da giocatore e avendo segnato più di 200 goal".

Alla luce dei fatti ha avuto ragione lui, nonostante le mille difficoltà e i tanti detrattori: con una testa addirittura più forte di quel fisico impressionante che tanto gli ha dato ma tanto gli ha anche tolto. E mentre il futuro è tutto da scrivere su strade completamente nuove, Akinfenwa si guarda indietro e sorride con orgoglio. Provate a dargli torto...

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