Pontedera Italy Friendly Aglietti Alfredo goal

Pontedera-Italia 2-1: l'impresa più incredibile del calcio italiano, Sacchi battuto

Fra tutte le imprese calcistiche viste in Italia, ce n'è una che ancora oggi, a 26 anni di distanza, continua a suscitare grande clamore. Quella di una piccola squadra toscana di Serie C2, il Pontedera, che prima dei Mondiali di USA '94 domina sul campo e riesce incredibilmente a battere l'Italia di Arrigo Sacchi

Il pomeriggio del 6 aprile 1994 a Coverciano va in scena uno dei miracoli calcistici in assoluto più sorprendenti. Un qualcosa che, se non fosse realmente accaduto, apparirebbe folle soltanto a pensarlo. I futuri vice-campioni del Mondo sconfitti e surclassati da una compagine di Provincia.

Tutto ha origine dalla volontà del Ct. dell'Italia Arrigo Sacchi di convocare uno stage della Nazionale subito dopo Pasqua per testare la condizione del gruppo a poco più di 2 mesi dall'inizio dei Mondiali. Non senza riscontrare problemi.

Il tecnico del Milan futuro campione d'Europa, Fabio Capello, è visibilmente scontento di dover cedere i propri giocatori alla Nazionale per la tre giorni (4-6 aprile), mentre Parma e Sampdoria proprio non possono concedere ai loro tesserati di aggregarsi al gruppo (i ducali devono recuperare una partita di campionato, mentre i blucerchiati mercoledì 6 aprile giocherano la finale di andata di Coppa Italia contro l'Ancona).

Il gruppo che si raduna a Coverciano il giorno di Pasquetta, lunedì 4 aprile 1994, consta dunque di 18 elementi. A chi guarda il tutto dall'esterno sembrerebbe un appuntamento inutile o quasi, non per il 'Profeta di Fusignano', che anche su quanto visto in quei tre giorni baserà poi molte scelte per i Mondiali.

L'Italia, che nel novembre dell'anno precedente aveva staccato il pass per gli Stati Uniti superando 1-0 al Meazza il Portogallo grazie ad un goal di Dino Baggio, aveva iniziato del resto molto male il 1994, perdendo fra i fischi l'amichevole di Napoli contro la Francia, Nazionale non qualificata per il torneo americano, e successivamente anche quella di Stoccarda contro la Germania (2-1).

Il gruppo degli scettici intorno al progetto Sacchi cresceva a dismisura ed erano sempre di più i detrattori dell'ex allenatore rossonero, che, anche per questo, vuole preparare nel miglior modo possibile la spedizione mondiale. Fra i 18 ci sono i portieri sono Marchegiani e Peruzzi. In difesa Sacchi chiama il gruppo storico del Milan, Baresi, Costacurta e Maldini, cui si aggiungono l'emergente Panucci e il laziale Negro, 70° convocato della sua gestione. Anche a centrocampo i rossoneri non mancano: ci sono Albertini e Donadoni, poi Stroppa, ex Milan in forza al Foggia, Antonio Conte e Dino Baggio, perni della Juventus di Trapattoni e Davide Fontolan e Alessandro Bianchi dell'Inter. 

Roberto Baggio Pontedera Italy Friendly 04061994

In attacco il Ct. chiama il Pallone d'Oro Roberto Baggio, colui che sarà la stella della Nazionale azzurra negli Stati Uniti, Beppe Signori, capocannoniere del campionato, Daniele Massaro, che con la maglia del Milan sta vivendo una seconda giovinezza risultando sempre più determinante, e il centravanti della Lazio Pierluigi Casiraghi. Qualcuno si aspetta anche il 71° convocato. Nel weekend precedente, infatti, Sacchi aveva disertato i campi della Serie A per andare a vedere Ravenna-Venezia. Si parla tanto di un giovane centravanti, Christian Vieri, dalla fisicità devastante ma che è ancora piuttosto sgraziato. Il Ct. ci pensa, poi desiste dall'idea.

Nel Paese quelli sono giorni dominati dalla politica, con l'ascesa di Silvio Berlusconi. Il presidente del Milan, e grande mentore di Sacchi in azzurro, con il suo partito, Forza Italia, ha appena vinto le elezioni politiche del 27/28 marzo e si appresta a ricevere l'incarico di formare un nuovo governo dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

Sacchi e il suo preparatore atletico, Vincenzo Pincolini, mettono a dura prova il gruppo azzurro nei primi due giorni di stage. Il Ct. decide poi di chiudere quel raduno con un test amichevole non ufficiale, inizialmente non previsto, che si giocherà a porte chiuse. L'avversario scelto è il Pontedera, formazione pisana che sta dominando il Girone B di Serie C2 e che è rimasta a lungo l'unica squadra professionistica imbattuta in Italia. Alla sua guida c'è Francesco D'Arrigo, trentacinquenne sacchiano convinto e cultore della zona pura, del pressing, della difesa alta in linea e del fuorigioco sistematico. 

A dirigere la partita, per non lasciare nulla di intentato, viene chiamato un giovane fischietto viareggino in rampa di lancio, un certo Pierluigi Collina, Alla vigilia della partita, parlando con i giornalisti, il Ct. mette in guardia i suoi giocatori e chiede il massimo impegno, quasi a presagire qualcosa di quello che poi sarebbe accaduto.

"Se non si sta bene ora, non si sta bene il 15 maggio, e non si sta bene il 18 giugno. È importante fare questi allenamenti, lo devono capire anche i club. Fin qui ho raggiunto tutti i miei obiettivi, sulle convocazioni ho ancora idee confuse".

Proprio in quei minuti in cui parla Sacchi, dall'altra parte dell'Oceano, a Seattle, il leader e frontman dei Nirvana, Kurt Cobain, divorato dalla solitudine, dopo aver ingerito un cocktail di droghe, si toglie la vita con un colpo di fucile alla testa. Ma il Mondo lo saprà soltanto qualche giorno più tardi, l'8 aprile.

In conferenza stampa il tecnico romagnolo annuncia anche la formazione: in porta partirà titolare Marchegiani, mentre la difesa sarà totalmente rossonera, con Panucci e Maldini terzini e al centro Costacurta e Baresi. A centrocampo Donadoni e Stroppa saranno le due ali, con Albertini e Conte in mezzo. Davanti, sulla spinta della critica e delle richieste del calciatore, Sacchi concede una chance a Signori, solitamente impiegato da esterno di centrocampo, come attaccante accanto a Roberto Baggio.

Del Pontedera ci si preoccupa poco, ma è una squadra ben organizzata e con alcuni elementi che faranno carriera. Il portiere è Giulio Drago, il più esperto del lotto, prodotto del Settore giovanile della Juventus con trascorsi in Serie A. La difesa, rigorosamente disposta a zona, vede Vezzosi e Allori terzini e Rocchini e Balli coppia centrale. A centrocampo Cecchi, Matteo Rossi, attaccante schierato più indietro per sfruttarne l'abilità negli inserimenti, e Pane, che giocherà in Serie A con l'Empoli. In attacco il futuro centravanti del Napoli e attuale allenatore del Chievo, Alfredo Aglietti, in coppia con Cecchini, supportati dal trequartista Moschetti.

Tanti pensano che i granata sarebbero stati dei semplici sparring partners degli azzurri, invece non sarà così.

"Sacchi mi chiese di giocare come la Norvegia, avversario che avrebbero trovato al mondiale: pressing asfissiante e raddoppi continui. - ha rivelato di recente D'Arrigo a 'Gianlucadimarzio.com' - Non era un problema: giocavamo sempre così. Ci allenavamo bene e non perdevamo mai. Giocavamo col rombo a centrocampo. Non lo faceva nessuno in Italia. Avevo gente coi piedi buoni, era il modo migliore per sfruttarla. Per noi era un test di lusso prima della trasferta di Montevarchi. E chiaramente non ci preparammo nello specifico. Anche perché avrebbe fatto ridere scrivere alla lavagna come fermare Baggio…".

Ma nonostante questo, quanto si vede in campo sorprende tutti. Il Pontedera corre, contrasta e riparte, l'Italia è sulle gambe per il lavoro atletico svolto nei giorni precedenti e dimostra scarso impegno, facendo infuriare Sacchi. Baggio e Signori sono imbrigliati dai raddoppi costanti degli avversari, il gioco latita e al 19' succede l'impensabile. Suggerimento in verticale per Rossi, che si invola palla al piede, sfugge a Maldini, che scivola nel tentativo di fermarlo e a tu per tu con Marchegiani lo scavalca con un delizioso pallonetto. 1-0 per il Pontedera, fra gli occhi increduli della panchina azzurra.

Matteo Rossi, subito dopo il goal, si accorge di avere una scarpa slacciata e anziché esultare fa un gesto di intesa ad Aglietti e si ferma per sistemare i lacci.

"Quel goal fu un capolavoro. - afferma D'Arrigo - Ci allenavamo spesso per farlo e qualche volta riusciva. Ma farlo contro Baresi, Costacurta e Maldini… Era un attaccante ma lo utilizzavo da mezzala, sfruttando la sua capacità di inserirsi".

Matteo Rossi Paolo Maldini Pontedera Italy Friendly 04061994

Ma è solo l'inizio di un qualcosa che non si era mai visto prima e sarà molto difficile da rivedere. Passano infatti 3 minuti e su calcio d'angolo dalla sinistra, sempre Rossi impatta di testa sul primo palo, Marchegiani può solo respingere e Aglietti è un falco ad infilare da distanza ravvicinata la porta azzurra: 2-0, l'Italia è messa alle corde da una squadra di C2.

"Ho segnato 130 goal in carriera - ha commentato recentemente l'ex centravanti granata - e tutti ricordano quello più facile che neanche va nelle statistiche".

L'Italia prova a reagire, senza particolare fortuna, e si va a riposo dopo 40 minuti sul clamoroso risultato di 2-0 per la squadra toscana. Intanto l'eco di quel che sta accadendo a Corverciano, attraverso le radio, giunge agli orecchi di tanti tifosi.

"All’intervallo la gente mi chiamava al cellulare. - ricorda il presidente del Pontedera, Luciano Barachini, a 'Gianlucadimarzio.com' - Quando dicevo che stavamo vincendo 2-0, riattaccavano o si mettevano a ridere".

Sacchi striglia gli azzurri durante l'intervallo, chiede più impegno e getta nella mischia, fra gli altri, Massaro al posto di Signori e Casiraghi per Baggio, mettendo da parte l'esperimento dell'attacco leggero. Vengono persino sostituiti i guardalinee ufficiali, rilevati dai collaboratori del Ct., Carlo Ancelotti e Pietro Carmignani.

Il milanista è il giocatore più in forma della Nazionale e segna al 52' la rete che riapre il discorso. Pur essendo un'amichevole non ufficiale, salgono i toni agonistici, e Baresi e Maldini devono ricorrere spesso alle maniere forti per fermare le ripartenze granata. Drago poi si traveste da Buffon e para il parabile. L'Italia prova il forcing per evitare un'incredibile sconfitta, ma gli sforzi di 'Provvidenza' Massaro, in assenza di goal-line technology si spengono su un goal-non goal che non è possibile confutare: la sua girata picchia sulla traversa e ricade forse oltre la riga. Per Collina la palla è al di qua, resta il 2-1.

Il finale è poi paradossale. 

"Ci provarono in tutti i modi a pareggiare. - racconta Aglietti - Non è un mistero che Sacchi abbia chiesto un recupero lungo. Cinque minuti, poi sei, poi sette… Fuori da Coverciano si erano radunati un centinaio di tifosi. Chiedevano di fischiare la fine. Non avevano neanche visto i nostri goal, ma si erano affezionati alla favola".

Collina si gira verso la panchina azzurra per chiedere se deve far proseguire ancora la partita. Il Ct. getta la spugna e arriva il fischio finale. Pontedera batte Italia 2-1, una squadra di C2 ha appena sconfitto la Nazionale italiana. La faccia di Sacchi è tutta un programma. Inizialmente il Ct., che teme la contestazione, cerca di sminuire l'accaduto.

"Non si può parlare seriamente di questa partita, - afferma a caldo - i ragazzi avevano lavorato anche la mattina. Alla gente raccontate quello che volete, voi giornalisti siete bravi a raccontare. È stato uno stage utilissimo, ho ringraziato il Pontedera, che ho scelto perché applica un gioco molto simile alla Norvegia e al Messico, che troveremo nel girone".

Poi però anche lui comprende che a Coverciano è accaduto qualcosa di storico.

"Questo è il momento più difficile da quando sono Commissario tecnico - ammette - Meglio affrontare oggi la Via Crucis piuttosto che fra qualche tempo".

L'impresa dei toscani ha grande eco a livello nazionale e internazionale. L'indomani 'La Gazzetta dello Sport' titola: "Ai Mondiali il Pontedera". Per i granata, che a fine stagione saliranno in C1, un'impresa che resterà per sempre nella storia diventando proverbiale come sinonimo della vittoria di Davide su Golia.

"Non ci rendevamo bene conto. Sacchi venne negli spogliatoi a fare i complimenti ai ragazzi - ricorda D'Arrigo - Poi iniziarono a cercarci da tutto il mondo. E fu un casino. Nel weekend a Montevarchi pareggiammo. E Aglietti, che è di San Giovanni Valdarno, comune rivale e confinante con Montevarchi, sbagliò un rigore che volle battere pur non essendo il rigorista designato. Ma lo perdonai, perché alla fine dell’anno fece 22 goal. E salimmo in C1, non dimentichiamolo”.

Mentre l'Italia si riscatterà trovando la sua identità negli Stati Uniti e arrivando a 11 metri dal titolo Mondiale, quella vittoria sarà festeggiata dai toscani con la promozione e con una successiva amichevole estiva contro la Juventus.

"E a fine primo tempo, prima che entrassero tutti i ragazzini, eravamo 1-1", sottolinea il presidente Barachini.

Peccato soltanto non essere riusciti a convincere il Brasile campione del Mondo a disputare un'amichevole post Mondiali.

"Dopo che il Brasile sconfisse l’Italia ai rigori nella finale di Pasadena, - rivela l'ex patron granata - scrivemmo un fax alla federazione brasiliana. Per complimentarci, ma soprattutto per invitarli a Pontedera a giocarsi una sorta di ‘finalissima’. Risposero e dissero che sarebbero venuti. Ma non furono di parola…".

IL TABELLINO 

PONTEDERA-ITALIA 2-1 (2-0)

MARCATORI: 19' Matteo Rossi (P), 22′ Aglietti (P), 52′ Massaro (I)

PONTEDERA (4-3-1-2): Drago; Vezzosi, Rocchini, Balli, Allori; Cecchi, Rossi, Pane; Moschetti; Cecchini, Aglietti. A disp. Paradiso, Maraia, Pontis, Russo, Coli, Ardito. All. D'Arrigo

ITALIA (4-4-2): Marchegiani (Peruzzi); Panucci, Costacurta, Baresi (Negro), Maldini; Donadoni, Albertini, Conte, Stroppa (Fontolan); Signori (Massaro), Roberto Baggio (Casiraghi). Ct. Sacchi

Arbitro: Collina di Viareggio

Note: Durata: p.t. 40′, s.t. 47′.

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