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Pogba, è un incubo senza fine: il nuovo stop del francese inquieta la Juve

E quando la luce in fondo al tunnel iniziava a farsi sempre più nitida, ecco che sul più bello torna a calare il buio. E' un incubo apparentemente senza fine per la Juventus e soprattutto per Paul Pogba, costretto a fermarsi - per l'ennesima volta - a causa di un indolenzimento al flessore.

In casa bianconera tira, inevitabilmente, aria di grandissima preoccupazione, perché colui che era sbarcato a Torino per la seconda volta in carriera con tutti i crismi del fiore all'occhiello del mercato estivo, in realtà non è mai sceso in campo nel corso di questa stagione.

Gli unici frame del 'Polpo' in bianconero sono legati all'amichevole estiva con i messicani del Chivas. Uno spiraglio puramente illusorio. Stiamo parlando infatti dello scorso 23 luglio, morale della favola una vita fa. I primi e ultimi frame a tinte zebrate prima dell'infortuno al menisco, rivelatosi la chiave di volta - in negativo - di un'annata dai tratti surreali per il dieci bianconero.

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L'ex United ha deciso, inizialmente, di non operarsi optando per una terapia conservativa - misura adottata nella speranza di non perdere il Mondiale - che però non ha sortito l'effetto sperato. Anzi. Il percorso terapico intrapreso non ha proposto la benché minima soluzione, costringendo il calciatore di Lagny-sur-Marne a sottoporsi ad un'operazione di meniscectomia lo scorso 22 settembre, in evidente ritardo sulla tabella di marcia. L'intervento l'ha obbligato ad ulteriori due mesi di stop, chiudendo anzitempo il suo 2022.

La pausa dedicata ai Mondiali del Qatar - che il transalpino ovviamente ha vissuto da spettatore - sembrava potesse rappresentare una finestra utile per ritrovare, gradualmente, confidenza e condizione in vista di una seconda parte di annata da protagonista. E invece nulla di tutto ciò.

Pogba ha continuato il proprio lavoro specifico, incrociando i compagni sul terreno di gioco soltanto in una manciata di occasioni, cerchiando di rosso sul calendario gli ultimi giorni di gennaio come traguardo ideale da raggiungere per tornare a disposizione di Allegri.

20230131_Pogba(C)Getty images

Eppure, dopo la Coppa del Mondo, la musica non è cambiata di una virgola: dal 4 gennaio, ad oggi, Pogba ha saltato tutte le partite ufficiali della Juve, strappando la prima convocazione ufficiale in vista del match perso per 2-0 contro il Monza e nel quale non ha avuto possibilità di scendere in campo. Una convocazione arrivata dopo la doppietta di nell'allenamento congiunto con la Juventus Next Gen. Quarantacinque minuti di speranza, di luce e di liberazione, puntualmente spazzati via nel giro di pochi giorni.

Il contesto ideale per ritrovare contatto diretto con il rettangolo verde del suo 'Allianz Stadium', sarebbe potuto essere quello della Coppa Italia, nel quarto di finale che vedrà Madama opposta alla Lazio. Una bella prospettiva, un sogno da accarezzare per tutto il popolo bianconero che l'ha atteso a lungo e che sarà costretto a farlo per un altro po' di tempo.

La conferenza stampa di Allegri, infatti, ha fatto calare letteralmente il gelo e in casa sabauda parlare di preoccupazione suonerebbe quasi come un eufemismo.

"Magari tra due o tre mesi sarà al top", la sentenza del tecnico livornese.

Una situazione dai contorni inquietanti che pone più di un interrogativo sullo status di un calciatore, chiamato a marcare la differenza sul campo, e che a conti fatti non gioca gare ufficiali da quasi un anno. Per la precisione il 19 aprile 2022, Liverpool-Manchester United 4-0. Roba di 289 giorni fa.

I suoi primi mesi da juventino-bis hanno fatto scemare l'hype che tutto il mondo zebrato riponeva nei suoi confronti: dall'arrivo show al Jmedical - così colmo di tifosi soltanto per l'arrivo di Ronaldo nel 2018 - all'infortunio nel ritiro estivo. Poi, l'escalation verso il basso: la scelta di non operarsi, prima di tornare sui propri passi, bruciando mezza stagione.

E ora nuovi problemi all'orizzonte che rischiano di vanificare anche la seconda metà di un matrimonio che, nel concreto, sembra non essere mai stato celebrato.

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