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Nouri, il 34 e la 'generazione Ajax': il mondo di Appie, tra tributi e amicizie

Per chi lo ha vissuto dall'esterno, il percorso europeo dello scorso anno dell' Ajax ha avuto in copertina i giovani cresciuti e maturati nel vivaio del club più vincente d'Olanda. Da De Ligt a De Jong, arrivando fino a van de Beek. Per chi invece di quella squadra ne faceva parte, soprattutto chi c'era da alcuni anni, quel cammino e quei successi hanno un altro volto: quello di Abdelhak Nouri, 23 anni giusto oggi. Compagno di tanti, amico di alcuni, vittima di un malore e finito in coma. Nei pensieri di tutti quelli dell'ultima generazione dell'Ajax e non solo.

Ajax NouriPro Shots

Il classe 1997 olandese, di origini marocchine, ieri è tornato a casa dopo tre anni in ospedale. Ha un rapporto speciale con molti dei giocatori che negli ultimi anni hanno lasciato un segno importante nel club di Amsterdam. Justin Kluivert, ad esempio, nonostante una differenza di età di due anni, ha incrociato spesso il suo percorso con quello di Nouri. Appena arrivato alla Roma, lo ha voluto onorare prendendo il numero 34, quello che l'amico aveva indossato all'Ajax. Lo hanno seguito anche altri giocatori arrivati in Italia, Amin Younes al Napoli e Kevin Diks alla Fiorentina, oltre a Sandler del Manchester City. Anwar El Ghazi gli dedicò un goal, mostrando il nome e il numero di Nouri sotto la maglietta dopo aver segnato al Nantes con la maglia del Lille. Anche lui aveva condiviso lo spogliatoio con 'Appie'.

Quell'8 luglio 2017 rimane nelle memoria di tutti nel mondo del calcio, anche fuori dal mondo Ajax. Kevin-Prince Boateng, al tempo giocatore dell'Eintracht Francoforte, indossò per tutta la stagione una maglia dedicata a Nouri sotto quella da gioco, dedicando a Nouri ogni goal. Anche Cristiano Ronaldo prima della sfida di Champions League dello scorso anno gli dedicò un post sui social. Ironia della sorte, il quarto di finale lo decise Matthijs De Ligt, che di Nouri è stato uno dei più grandi amici. Con lui ha condiviso il percorso nelle nazionali giovanili, tanto che il club in un video del settembre 2016, pubblicato sul proprio canale YouTube, li presentava insieme come due dei talenti migliori del proprio vivaio.

I due arrivarono anche insieme al passo più importante, l'esordio assoluto con la prima squadra: era il 21 settembre 2016, in Coppa d'Olanda contro il Willem II. Fece il suo esordio anche Frenkie De Jong. In panchina c'era Donny van de Beek, un altro che di lì a poco sarebbe diventato uno dei giocatori più forti del club. Un altro che, come De Ligt, contribuì all'eliminazione della Juventus, segnando allo Stadium, al 34'. Un segno del destino, come riconobbe lo stesso centrocampista a fine partita.

"Ho guardato il tabellone dello Stadium, ho visto il minuto del mio goal. Ho subito pensato che non potesse essere una coincidenza".

Un momento condiviso insieme, come molti altri nelle giovanili del club, quando i due erano compagni. Nati a 15 giorni di distanza l'uno dall'altro, hanno superato ogni tappa insieme, giocando spesso fianco a fianco a centrocampo. Che trio sarebbe stato, considerando anche Frenkie De Jong. Un altro '97, che nell'Ajax ci è arrivato tardi, ma che con Nouri ha condiviso tanto.

Anche la notizia del suo trasferimento al Barcellona . 'Appie' era appena uscito dal coma, i danni cerebrali rendono complicato e lungo il suo recupero. Dal suo risveglio comunica con le sopracciglia. Quando De Jong gli disse che sarebbe diventato un giocatore blaugrana, Nouri alzò il sopracciglio. Un segno di approvazione, come un abbraccio al compagno, ma soprattutto all'amico. Quello che Nouri è per tutti quelli della sua generazione.

Dopo quasi tre anni da quella maledetta amichevole con il Werder Brema, tutti quelli che hanno fatto parte dell'Ajax e hanno conosciuto Nouri sperano di poterlo riabbracciare e tornare a parlare con lui. Non potrà più diventare quella star del calcio che sognava di essere quando, da piccolo, posava all'Amsterdam Arena tra Suarez ed Huntelaar.

Voleva arrivare fino alla vetta insieme ai suoi amici in campo. Non ci è riuscito, si è dovuto fermare a 15 presenze e un goal. Il resto lo ha fatto con lo spirito: ogni loro vittoria, ogni traguardo raggiunto, è stato dedicato a lui. Compreso l'ultimo campionato olandese, festeggiato ad Amsterdam con uno striscione con il suo volto e il suo numero. Il titolo numero 34 per l'Ajax. A ulteriore testimonianza che la storia di Nouri è destinata a rimanere per sempre nella memoria di tutti. Aspettando il lieto fine.

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