Jorge CamposGetty Images

Jorge Campos, il portiere messicano dalle divise sgargianti che iniziò la carriera da attaccante

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È stato sicuramente un buon portiere, probabilmente uno degli estremi difensori messicani più forti nella storia calcistica del suo Paese, assieme al mitico Antonio Felix Carbajal e ad Adolfo Rios. Ma il suo ricordo nella memoria di tanti appassionati di calcio è legato ad altri fattori. Impossibile infatti non associare Jorge Campos alle divise sgargianti che amava indossare fra i pali e che di fatto lo hanno consegnato alla storia del calcio, unitamente alle sue parate e alle tante presenze in Nazionale, ben 130, che lo rendono il 6° in assoluto nella classifica all-time del Tricolor.

Nato ad Acapulco il 15 ottobre 1966, Campos è senza dubbio un personaggio eccentrico ancor prima di essere un calciatore, quando pratica tanti sport: dal tennis al basket, passando per il baseball e soprattutto per il surf, sport che va per la maggiore nella sua terra.

La conferma dell'estrosità del personaggio ce la dà il fatto che all'inizio della sua carriera con il Pumas UNAM, a 22 anni, vistosi ad un certo punto chiuso proprio dall'esperto Rios, detto 'El Arquero de Cristo', 'L'arciere di Cristo', decida di cambiare ruolo e fare l'attaccante pur di giocare. La sua non sarà però solo una scelta opportunistica per ritagliarsi spazio. Infatti dimostra da subito di saperci fare sotto porta e segna subito 14 reti in 37 presenze nel 1988.

Dal 1989 torna a fare il portiere come ruolo principale e, a dispetto di un'altezza normale (un metro e 68 centimetri per 63 chilogrammi) grazie alla sua straordinaria agilità, unita alla velocità e all'abilità nel giocare la palla con i piedi si impone subito ad alti livelli, vincendo con la sua squadra il campionato messicano. 

Campos, che è nato nella terra dove spopola il surf, da giovane segue il movimento, che continua a influenzarlo e ad affascinarlo con i suoi colori molto accesi e sgargianti. Proprio con quei colori inizia allora a disegnarsi le divise che porterà fra i pali: dominano il fuxia, il giallo nelle varie tonalità, l'arancione e il verde.

Ma è con la Nazionale che il portiere dà il meglio di sé, riuscendo a diventare protagonista anche a livello internazionale. La FIFA squalifica però il Messico per 2 anni per aver schierato 4 fuoriquota nei Mondiali Juniores e il Tricolor non può partecipare a Italia '90. I primi Mondiali di Campos con la sua Nazionale sono così quelli di USA '94. Durante la militanza nel Pumas UNAM, squadra con cui gioca fino al 1995, il portiere continua saltuariamente a giocare anche da attaccante, e in totale segna 35 goal in 7 stagioni.

L'estrosità di Campos non piace però alla FIFA, con il suo presidente Joseph Blatter che gli vieta di poter essere schierato nel duplice ruolo di portiere e attaccante benché non esista una regola che imponga un simile limite nello statuto del massimo organismo calcistico internazionale.

"Non capisco che cosa significhino le dichiarazioni di Blatter. - dichiara Campos - Se io sono in grado di giocare in due ruoli, è un vantaggio che il mio allenatore, se lo ritiene opportuno, ha tutto il diritto di sfruttare. Certo, in tutto il Mondiale, mi piacerebbe giocare almeno un quarto d'ora da attaccante. Sarebbe una soddisfazione personale".

Il messicano deve limitarsi a fare il portiere, sfoggiando i suoi variopinti completi, di almeno 2 taglie più grandi, anche contro l'Italia di Arrigo Sacchi, con cui incrocia i guanti nel Gruppo E in una gara che si conclude con un pareggio per 1-1. In virtù della classifica avulsa, El Tricolor si piazza al primo posto davanti all'Irlanda e agli azzurri, con tutte le squadre del gruppo che chiudono a 4 punti. Il sorteggio degli ottavi abbina il Messico alla Bulgaria, e sono gli Europei a passare, imponendosi 4-2 ai calci di rigore dopo il pareggio per 1-1 nei tempi regolamentari.

Mexico Jorge CamposGetty Images

Campos illude i suoi neutralizzando il primo rigore bulgaro calciato da Balakov, dopo la conclusione alta di Garcia Aspe. Ma i messicani falliranno anche le successive esecuzioni con Bernal e Rodríguez, il portiere avversario Mikhailov blocca due penalty e passa ai quarti la Nazionale di Penev. La visibilità internazionale e l'amore che i tifosi manifestano nei suoi confronti gli frutta comunque un ricco contratto pubblicitario con la Nike. 

Nel 1998 in Francia è nuovamente lui a difendere la porta del Tricolor ai Mondiali, i secondi della sua carriera. Blatter, tuttavia, gli vieta anche di indossare le sue divise e allora Campos veste principalmente con la maglia bianca, mentre i suoi compagni di squadra usano la verde, e viceversa. Anche stavolta però il cammino del Tricolor si ferma agli ottavi: la squadra del Ct. Manuel Lapuente supera bene il Gruppo E piazzandosi al 2° posto, dietro ma a pari punti con l'Olanda, tuttavia il tabellone lo abbina agli ottavi alla Germania, che hanno la meglio per 2-1 dopo una gara combattuta.

Quella è l'8ª e ultima partita di Campos nei campionati del Mondo, nella quale sceglie di indossare un completo blu con le maniche bianche. In Nazionale il portiere classe 1966 si toglie comunque le sue soddisfazioni vincendo 2 Gold Cup, nel 1993 e nel 1997, e una Confederations Cup nel 1999, in cui si toglie il lusso in finale di battere 4-3 il Brasile di Dida e Ronaldinho. Partecipa alle Olimpiadi del 1996, alle quali indossa la maglia n° 9, che indossa sia con la divisa da portiere, sia con quella da giocatore di movimento. È convocato anche per i Mondiali 2002, ma come terzo portiere, e non scende mai in campo.

A livello di club gioca soprattutto in patria, difendendo anche la porta di Atlante, Cruz Azul, Tigres e Puebla, ma si concede due esperienze nell'MLS nordamericana con i Los Angeles Galaxy e i Chicago Fire. Con questi ultimi nel 1998 arricchisce il suo palmarès di un titolo MLS e di una Coppa degli Stati Uniti. Si ritira a 37 anni nel 2003, per poi entrare a far parte dal 2004 al 2006 dello staff tecnico del Ct. del Messico, Ricardo La Volpe come assistente.

Si deve anche a lui il movimento tattico noto come 'salida lavolpiana', che prevede che il mediano si abbassi sulla linea dei difensori centrali e questi ultimi si allarghino per far salire i terzini e permettere alla squadra di aumentare la propria pericolosità offensiva, mentre il portiere agisce praticamente da libero e diventa un giocatore aggiunto nella costruzione della manovra. Fuori dal campo ha continuato a mantenere una personalità eccentrica, impegnandosi in importanti campagne a tutela dell'ambiente e aprendo una catena di fastfood.

Secondo alcuni avrebbe ispirato il personaggio di Ricardo Espadas nel manga e nella serie animata giapponese nota in Italia come Holly e Benji. Attualmente Campos è uno stimato opinionista sportivo per l'emittente messicana 'Tv Azteca'. 

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