Emanuele Filippini Antonio Filippini collageGetty Images

I gemelli Filippini uno contro l'altro: la prima volta che sono stati avversari

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Gemelli nella vita e sul campo di calcio. Emanuele e Antonio Filippini hanno condiviso gran parte della loro carriera calcistica, per poi 'separarsi' soltanto quando erano calciatori affermati. Nati a Brescia il 3 luglio 1973 sotto il segno del cancro, hanno giocato sempre l'uno accanto all'altro fin da quando erano bambini.

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Normale dunque che la loro prima volta da avversari il 6 novembre 2002 sia rimasta nella storia del calcio italiano, ricordata da tutti come la 'partita dei gemelli'.

EMANUELE E ANTONIO: CARRIERE PARALLELE

Sia Emanuele, sia Antonio, muovono i primi passi della loro carriera a livello giovanile con la Voluntas Brescia e con lo stesso Brescia, prima di passare entrambi da professionisti all'Ospitaletto in Serie C dal 1992 al 1995. Tre stagioni in cui fanno bene e si guadagnano la chiamata in coppia da parte della Prima squadra delle Rondinelle nel 1995. 

Esterni o mezzali, con preferenza per la zona destra del campo Antonio e per la sinistra Emanuele, i gemelli Filippini entrano nella storia del club lombardo, con cui giocano ben 7 stagioni consecutive, fra cui 4 di B e 3 in Serie A. Più coriaceo e duro nei contrasti il primo, dotato di maggior tecnica il secondo, hanno condiviso ben 13.753 minuti sul campo insieme con la maglia della Leonessa. 

Grazie al loro inesauribile dinamismo e al pressing continuo che portavano sugli avversari, mettevano in grossa difficoltà anche grandi campioni, come Manuel Rui Costa e il Fenomeno Ronaldo.

"I gemelli Filippini erano il mio incubo. - ha rivelato di recente il brasiliano - Erano dappertutto, correvano tantissimo, sempre. Andavano a due mila all’ora e sembravano cinque fratelli. Ricordo bene le sfide contro di loro".

"Sono due, ma sembrano dieci. - confessò il portoghese al termine di un Fiorentina-Brescia - In campo mi hanno fatto impazzire: ogni volta che ne saltavo uno, mi ritrovavo addosso l'altro. E se saltavo anche il secondo, tornava alla carica il primo".

Tanto corrono sul campo, Antonio ed Emanuele, e talmente si assomigliano, che una volta al tecnico del Brescia Mircea Lucescu balenò un'idea particolare dopo l'intervallo.

"Ai tempi del Brescia, contro il Perugia, ci chiese di scambiarci la maglia alla fine del primo tempo. - racconta Emanuele - Io ero stato ammonito e giocavo terzino, Antonio invece ala sinistra. Alla fine non l’abbiamo fatto. Voleva fare la furbata…".

I gemelli diventano beniamini dei tifosi del Brescia e degli appassionati di calcio. Per loro anche la grande emozione di allenarsi e giocare in squadra con campioni come Roberto Baggio. Fuori dal campo la passione in comune per la musica rock che coltivano suonando e cantando in una band.

Ma dopo 10 anni di carriera l'uno a fianco all'altro, arriva il momento di separarsi: nel 2002/03 infatti, mentre Antonio resta in forza ai lombardi, Emanuele si trasferisce al Parma.

Emanuele Filippini 2005Getty Images

PARMA-BRESCIA 4-3: GEMELLI CONTRO PER LA PRIMA VOLTA

Il 6 novembre 2002 per la prima volta nella loro vita Antonio ed Emanuele si sfidano da avversari su un campo di calcio. Allo Stadio Tardini, il Parma, guidato da Cesare Prandelli, ospita infatti il Brescia di Carlo Mazzone. La prima volta contro dei due gemelli suscita grande interesse attorno alla partita.

Entrambi arrivano alla sfida particolarmente carichi, tanto che il tecnico bresciano alla vigilia prova a stemperare gli animi.

"Forse io e Prandelli dovremmo inventare qualcosa per evitare questo scontro fratricida. - disse Mazzone - Antonio ed Emanuele sono capaci di scendere in campo e far finta di non conoscersi, ma noi allenatori dovremmo essere così bravi da sollevare uno dei due dalla zona abituale, perché conoscendo il loro carattere, il loro entusiasmo e il loro temperamento, c' è il rischio di innescare qualche scintilla di troppo. Sul piano umano non sarebbe bello se si verificassero situazioni poco simpatiche fra due fratelli".

E i due, in effetti, si promettono battaglia sul terreno di gioco.

"Emanuele è il mio gemello, ma al fischio d'inizio diventerà un avversario come tutti gli altri, quindi non si aspetti sconti. - avverte Antonio - Se ci sarà da affondare il tackle, lo affonderò. Poi, magari, ci guarderemo negli occhi e ci verrà da ridere". 

"Ritrovarci faccia a faccia sarà emozionante. - dichiara Emanuele - Fin dall'asilo abbiamo sempre giocato insieme: se davvero saremo avversari, sarà la prima volta in assoluto. Il massimo sarebbe vincere 1-0 con un autogoal di Antonio".

Prandelli schiera Emanuele mezzala sinistra, mentre Antonio gioca da ala destra. La partita non delude le attese ed è ricca di emozioni, oltre che di grande agonismo fra i due fratelli. Baggio firma una doppietta, dopo un gran goal di Appiah in apertura, ma è il Parma a spuntarla per 4-3 grazie alla rete decisiva di Gilardino, dopo le marcature di Ferrari, Mutu e Bonazzoli.

Alla fine ad esultare è dunque Emanuele, che anni dopo su quella sera rivelerà: "Ci menammo, eccome. Perché siamo agonisti". 

Antonio Filippini Livorno Serie A 12202009Getty Images

DI NUOVO INSIEME E IL DUELLO IN PANCHINA

Un anno e mezzo dopo quella partita speciale, la carriera dei due gemelli torna ad unirsi, con le esperienze comuni con le maglie di Palermo, Lazio e Treviso. Quindi Emanuele va al Bologna, mentre Antonio si accasa al Livorno. Una sola stagione lontani e i due gemelli si ritrovano di nuovo in amaranto. Emanuele appende le scarpette al chiodo nel 2009 a causa di un problema fisico all'anca, Antonio prosegue altre 2 stagioni, spendendo le ultime energie da calciatore prima di ritirarsi anche lui.

La lontananza dal mondo del calcio per entrambi è durata tuttavia poco tempo. Emanuele e Antonio hanno scelto infatti di diventare allenatori e nel 2018 si ritrovano nuovamente da avversari nel loro nuovo ruolo, quello di allenatori di Rezzato e Trento, in Serie D. Anche questa volta a sorridere è Emanuele, che si impone con i suoi ragazzi per 4-2. 

Prima coppia di gemelli a sfidarsi in campo e in panchina nel calcio italiano, i Filippini inseguono ora un nuovo sogno. 

"Abbiamo un nuovo sogno, ci piacerebbe essere la prima coppia di tecnici gemelli in Serie A, dividendoci fase offensiva e difensiva. Vogliamo sfatare un altro tabù. E vogliamo vincere. Sempre".

La grinta, la passione e il lavoro sono alla base del loro successo. E nel vedere i risultati che entrambi hanno ottenuto nelle rispettive carriere, c'è da scommettere che insieme riusciranno a tagliare anche il nuovo ambizioso traguardo. Dopo essersi anche sfidati fra loro, prima in campo, poi in panchina, senza mai risparmiarsi. A 50 anni rincorrendo nuovi obiettivi.

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