Assane Gnoukouri InterGetty Images

Gnoukouri, da promessa dell'Inter allo stop per problemi al cuore

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Dopo anni, perchè effettivamente si parla di anni, il profilo Instagram di Assane Gnoukouri segue una costanza impressionante. Non è scomparso, il giovane centrocampista che i tifosi dell'Inter ricordano benissimo, e con essi anche tantissimi fans di Serie A e non. E' presente sui social, pubblica regolarmente, o quasi, istantanee della sua vita. Come si è vestito in un determinato giorno, quello che succede attorno a lui, magari qualche video delle sue vecchie giocate in maglia nerazzurra. E sotto ogni post, tanti commenti.

Commenti di chi chiede a Gnoukouri quando tornerà in campo, dove giochi ora, perchè non torni all'Inter. La verità è che il calcio e il giocatore ivoriano si sono separati da un po' di tempo, in attesa che le strade possano ricongiungersi dopo anni difficili. L'ultima presenza ufficiale in maglia Inter, e in generale nel calcio dei club professionistici, risale oramai al 24 novembre 2016, quando i nerazzurri vennero sconfitti dall'Hapoel Beer Sheva, in una delle giornate più tristi e sconfortanti per il mondo meneghino nelle ultime stagioni. Mai triste, però, come per Assane.

Gnoukouri aveva compiuto da due mesi vent'anni. Ora ne ha 27 e quasi sei anni non scende su un terreno verde per mostrare grinta, qualità e tecnica. Il motivo? Un maledetto problema al cuore che lo ha portato a rimanere fuori dal calcio, che l'ha portato lontano dall'Inter, dalla Nazionale ivoriana, dal cuore dei tifosi. Che per inciso, però, si ricordano di lui ogni qual volta esce allo scoperto, con un post o una foto. Allora l'affetto ritorna, per fortuna.

Per i nuovissimi tifosi dell'Inter, però, Gnoukouri non è certo un nome conosciuto, per forza di cose. Chi è Assane? Un classe 1996, cresciuto nelle giovanili nerazzurre prima di avere grosse soddisfazioni in un lasso di tempo limitato. Gioca il Derby di Milano contro i cugini rossoneri, scende in campo in Europa League, ottiene la convocazione nella Nazionale Under 23 della Costa d'Avorio. Già, la patria.

Nato a Divo, a 180 km di Abidjan, Gnoukouri è uno dei tanti ragazzini che sogna una vita diversa, sogna il grande calcio europeo. Sogna in grande perchè nel suo piccolo le cose sono quasi assurde, tanto da giocare in un campo con un albero al posto del dischetto di centrocampo. Gioca ovunque può, perchè forse ce lo si dimentica, ubriachi di calcio social e di pallone milionario, ma il pallone è sopratutto gioia, che unisce.

Gnoukouri arriva in Europa e dopo aver sfiorato il Marsiglia approda in Italia, con l'osservatore nerazzurro Beppe Giovardi a puntare su di lui. Inizialmente gioca all'Altovicentino, società che dalla bocca di Rino Dalle Rive, ovvero il presidente, non si è mai scordato di lui. Come evidenziava, effettivamente, nella primavera del 2015 alla Gazzetta dello Sport:

"Siamo andati a prenderlo a Marsiglia. Un ragazzo squisito che ha capito che con noi poteva iniziare un percorso di crescita umana e tecnica. Per me è un direttore d'orchestra; arrivò da noi ed era più un centrocampista offensivo, ora lo vedo meglio davanti alla difesa. Sono venuto a vederlo al derby. Mi sento un po' un suo zio. Per questo gli allungo spesso la mancetta. So che ha uno stipendio, ma è giovane e in famiglia sono in tanti. Come si fa a non voler bene ad Assane?".

Primavera 2015, si diceva. Gnoukouri ha appena vinto il Torneo di Viareggio con l'Inter e Mancini, tecnico nerazzurro, decide di portarlo in prima squadra. E il suo arrivo tra i grandi non è certo soft, visto che quel vecchio volpone del mister intuisce le potenzialità, schierandolo addirittura titolare nel Derby in una delle sue cinque presenze stagionali. In una stracittadina lenta, debole e noiosa che termina 0-0, inutile dire che uno dei titoloni che escono fuori sia proprio la titolarità di un ragazzo arrivato dal nulla, pronto a cambiare il centrocampo nerazzurro. Una speranza che rimarrà tale.

All'Inter passano i giorni, passano anche gli allenatori. E dopo Mancini, sbarca in nerazzurro De Boer. A centrocampo, insieme al giovanissimo Gnoukouri, c'è anche un quasi coetaneo, giocatore acquistato da Mancini che il tecnico olandese non riesce proprio a posizionare correttamente in campo. Non riesce a far rendere, nè a vedere un futuro nerazzurro in lui. E alle prime difficoltà, vedi la gara contro il Bologna, simbolo dell'attuale centrocampista dell'Atletico Madrid, lo fa capire chiaramente a giocatore e tifosi. Anche a quelli più speranzosi.

In quel famoso match, Kondogbia viene sostituito al minuto 28 del primo tempo. Un caso più unico che raro, in termini di scelta tecnica: nella prima frazione, tutto vero. Al suo posto entra tra gli applausi Gnoukouri, arma che De Boer usa anche per avvicinare i tifosi a sè, visto che il giovane si è fatto voler bene dai tifosi di San Siro in pochissimo tempo. Cresce senza fretta, gioca le partite giuste, senza essere schierato in maniera folle.

Si arriva così a quella trasferta israeliena sul campo dell'Hapoel Beer Sheva, in cui Gnoukouri gioca 28 minuti. Tutti scuri in volto nell'uscire dal campo, ognuno alla sua maniera, alcuni più di altri. Il ragazzo è triste come i suoi compagni, nè più, nè meno. Non sa che sarà la sua, fin qui, ultima gara nel calcio professionistico. Viene ceduto all'Udinese per farsi le ossa, ma in bianconero non scenderà mai in campo.

Il motivo? Quei maledetti problemi cardiaci, che nell'inverno del 2017 portano a tre mesi come stop minimo:

"Udinese calcio comunica che il calciatore Assane Gnoukouri, a seguito di accertamenti medici effettuati nei scorsi giorni, non è risultato idoneo per problematiche di tipo cardiaco. L'esito degli esami eseguiti a Udine ha evidenziato la non idoneità temporanea del calciatore per i prossimi tre mesi. Gnoukouri, già indisponibile per una sindrome influenzale, non potrà riprendere l'attività agonistica per il periodo innanzi indicato

"F.C. Internazionale comunica che il calciatore Assane Gnoukouri, già indisponibile nei giorni scorsi per una sindrome influenzale, dopo aver sostenuto ulteriori approfondimenti medici è risultato non idoneo alla pratica sportiva per problematiche cardiache".

Gnoukouri Inter MilanGetty Images

Da lì, più nulla. I mesi passano, e i tempi si allungano ancora, ancora e ancora. Continuamente, senza possibilità di rivedere Gnoukouri in campo. Torna all'Inter, società con cui ha firmato un contratto fino al 2020. L'idoneità però non arriva, ma dall'altra parte nemmeno un addio al calcio. Tanti suoi colleghi, anche giovanissimi, coetanei o quasi, hanno appeso per forza di cose, obbligatoriamente, le scarpette al chiodo. Lui no, aspetta.

Due anni di nulla, di occhi tristi a guardare i compagni dell'Inter, di sguardi commossi nel ricevere migliaia di commenti e direct su Instagram, senza però rispondere a quella fatidica domanda. Assane, quando torni? Nel 2019, a Sky Sport, la sua ultima intervista, in cui, a tre anni da quel maledetto match contro l'Hapoel Beer Sheva, ancora il problema non è risolto:

"Non posso giocare, deve riassorbirsi il problema, è difficile smettere perché il calcio è sempre stato la mia vita. Mi ha aiutato tanto mio fratello, mi aiutano i miei amici, non posso pensare a quello che è successo ancora, voglio pensare come si deve andare avanti, come mi devo tenere i piedi, il calcio è la mia vita, ed è tanto che non gioco, è difficile. Devi essere forte mentalmente".

Con il cuore non c'è da scherzare, serve la certezza assoluta per tornare a calcare i campi, sia San Siro o qualsiasi altro:

"Il medico mi ha detto che se non mi fossi fermato sarei potuto cadere in campo e devo curarmi bene, non so ancora quanto dovrò aspettare, spero di poter tornare a giocare presto. Ausilio vicino? Sì, mi ha preso come un figlio e mi ha aiutato tanto, l’Inter mi ha dato due anni ancora di contratto e voglio dire grazie al dottor Volpi, alla società e ai giocatori che mi scrivono, sono contento di essere ancora un giocatore dell’Inter e vorrei tornare a lottare per questa maglia. Ci vediamo presto".

Il presto, però, è indefinito, Gnoukouri ha terminato il suo contratto con l'Inter e risulta svincolato. E intanto Continua a pubblicare su Instagram le foto delle sue giornate, dei suoi abiti, delle sue vecchie giocate, di camminate, affetti e iniziative sociali a cui tiene. Il suo passato da calciatore è però cristallizzato. E' avvenuto, fa parte del passato. Non è il suo presente. Incrociando le dita, potrebbe entrare nel suo futuro. Chissà.

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