Sebastien Haller Ajax 2020-21Getty Images

L'incredibile esordio di Haller: poker alla prima in Champions con l'Ajax

Immaginate di completare il più grande acquisto nella storia del vostro club, sborsare quasi 25 milioni di euro, quasi andando anche contro alla propria filosofia. Immaginate di acquistarlo per provare a vincere l'Europa League e poi dimenticarvi di metterlo in lista. Ecco, è esattamente ciò che nello scorso gennaio è successo all' Ajax con Sébastien Haller.

A volte, però, anche la fortuna torna come un boomerang. Anche se parlare di fortuna in questo caso sembra approssimativo. Sì, perché ci vuole bravura a segnare un poker in Champions League nella primissima partita, nell'esordio assoluto. Erling Haaland nel settembre 2019 si era fermato a tre, non il primo. Per Haller è un poker, che vale di più. Non solo perché è il primo a riuscirci all'esordio - prima di lui solo van Basten nel 1992, che però aveva già giocato nell'antenata 'Coppa dei Campioni - ma proprio per quanto detto sopra: la beffarda mancata iscrizione nella lista UEFA dell'anno scorso.

Il percorso dei Lancieri si era fermato contro la Roma nei quarti di finale. Non è bastata la vittoria dell'Eredivisie per 'consolarsi'. In ogni caso, l'ha firmata con 11 goal in 19 partite, la sua quarta stagione in doppia cifra dopo le tre all' Utrecht (a proposito di van Basten...), proprio il club che lo aveva prelevato dall'Auxerre e che lo ha poi ceduto all' Eintracht Francoforte nell'estate 2017. Il trasferimento che gli ha cambiato la carriera.

Sebastien Haller _Frankfurt(C)Getty Images

Prima con Niko Kovac e poi con Adi Hütter, il capocannoniere all-time dell'Under 21 della Francia si è affermato come un top nel ruolo. SI è messo in luce con un goal in rovesciata al 90', poi giocando un ruolo chiave nella vittoria della DFB-Pokal del 2018 - in finale contro il Bayern - e soprattutto nell'anno successivo, nel tridente con Luka Jovic e Ante Rebic. Un trio che ha fatto sognare Francoforte: l'Eintracht con loro è arrivato fino ad un passo dalla finale dell'Europa League, fermata in semifinale dal Chelsea. Haller ha chiuso la stagione con 20 goal e più di 10 assist, mettendosi sulla mappa dei top.

Forte fisicamente, tecnica sopraffina, qualcuno nei primi anni lo paragonava a Zlatan Ibrahimovic per come abbina la delicatezza nei piedi e la visione di gioco con un'imponenza fisica che lo porta a dominare nei duelli aerei. Sembrava potesse esplodere in Premier League, invece in un anno e mezzo al West Ham è andato a singhiozzo. Per lui il club di Londra aveva investito 50 milioni, mai davvero ripagati.

L'Haller di Francoforte si è ritrovato all' Ajax. E nel frattempo, mentre la nazionale francese dei grandi lo snobbava, lui ha scelto la Costa d'Avorio, il suo paese d'origine. Nato non molto lontano da Parigi, ma è tornato alle radici.

Tra i tratti distintivi, anche dei numeri pazzeschi dal dischetto: 24 segnati, solo uno sbagliato. E bisogna tornare al 28 maggio 2017, nell'ultima partita con la maglia dell'Utrecht, per trovare l'unico errore in carriera nei 90 minuti in gare ufficiali. Segnando avrebbe mandato la sua squadra in Europa League. Ha sbagliato, l'ha costretta ai rigori. Si è ripresentato dal dischetto, ha segnato. Poi ha salutato tutti, bene.

Magari gli addii non sono il suo forte - nell'estate 2018 ha 'trollato' i tiifosi dell'Eintracht annunciando la sua partenza sui social, ma era quella dal villaggio in cui si trovava in vacanza - ma le partenze sicuramente sì.

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