Phillip Cocu, PSV, Eredivisie 04152018ProShots

Cocu allenatore: i successi col PSV, la malattia e i flop con Fenerbahce e Derby County

Archivio Storie

Dopo aver conquistato otto titoli da calciatore, ha iniziato un nuovo percorso dal basso – dalle giovanili – con un solo obiettivo: riportare in alto il PSV Eindhoven. Un lungo cammino che lo ha portato a grandi traguardi, come la vittoria dell’Eredivisie interrompendo l’egemonia dei rivali dell’Ajax e la partecipazione alla fase finale di Champions League. Un viaggio in cui non sono mancati certamente i momenti bui, come quando nel 2014 un tumore ha rischiato seriamente di mettere a repentaglio la sua vita. Un ostacolo che Phillip Cocu ha affrontato a testa alta e petto in fuori, come ha sempre fatto nella vita, portando a casa un’altra grande vittoria.

Calciatore simbolo del Barcellona dei primi anni 2000, l’olandese ha visto le maglie di AZ Alkmaar e Vitesse in patria e ha concluso la carriera all’Al-Jazira dopo la lunga permanenza al Camp Nou, in Catalogna, e una nuova parentesi al PSV. Quattro volte campione d’Olanda, Cocu ha conquistato anche in due occasioni la Coppa Nazionale e altrettante volte la Supercoppa. Ma i suoi trofei più prestigiosi da calciatore restano quelli con il club ‘azulgrana’: la Supercoppa Europea e la Liga, entrambe conquistate nella stagione 1998/1999.

Cocu vanta, inoltre, 101 presenze con la maglia della nazionale dei Paesi Bassi, partecipando a due edizioni dei Mondiali (1998 e 2006) e a tre degli Europei (1996, 2000 e 2004).

L’idea di indossare i panni di allenatore frullava da tempo nella testa di Cocu. A confermarlo alcune dichiarazioni dello stesso olandese, che nel marzo 2012 viene lanciato ad interim alla guida del PSV al posto di Fred Rutten e guida la squadra alla vittoria della Coppa d’Olanda, conquistata grazie a un netto 3-0 sull’Heracles in finale.

“Avevo in mente un certo percorso, ma questa è una situazione eccezionale. Il modo in cui Frank (De Boer, ndr) ha debuttato e come si è conclusa la stagione, è qualcosa che firmerei immediatamente”.

Il classe 1970 era stato paragonato al suo amico ed ex compagno di nazionale Frank de Boer, che nel dicembre 2010 era riuscito a vincere l’Eredivisie alla guida dell’Ajax.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel 2008, Cocu affianca proprio De Boer nel ruolo di assistente del commissario tecnico dell’Olanda Bert van Marwijk nel cammino di qualificazione e poi nella fase finale del Mondiale 2010 in Sud Africa, torneo in cui i ‘Tulipani’ si arrendono solamente dopo i tempi supplementari contro la Spagna, con la rete decisiva firmata da Iniesta al 115’.

Terminata l’esperienza ad interim, Cocu torna a guidare le formazioni giovanili del PSV, prima della nuova promozione in prima squadra: nel luglio 2013, la società lo riporta alla guida dei ‘grandi al posto di Dick Advocaat.

Phillip Cocu Derby County 10232019Getty

In quella squadra brillano le stelle di Memphis Depay e Jurgen Locadia, entrambi quasi 20enni, a cui viene affiancata la qualità incredibile di Georginho Wijnaldum e Jetro Willems. Non a caso, il PSV parte fortissimo e conquista cinque vittorie di fila i tutte le competizioni, prima di un crollo verticale con otto sconfitte in dodici gare.

La dirigenza decide di confermarlo e dargli nuovamente fiducia, lui prova a risollevare la squadra ma è costretto ad abbandonare momentaneamente la guida della squadra qualche mese più tardi.

“Il tecnico Phillip Cocu è stato operato con successo alla schiena questa mattina: gli è stato rimosso un tumore. Si tratta probabilmente di una forma tumorale benigna: lo staff medico è soddisfatto della riuscita dell'operazione, ma non verranno rilasciati ulteriori commenti”.

Con una nota shock, il PSV annunciava il 27 marzo 2014 l’esito positivo dell’intervento chirurgico a cui si era sottoposto Cocu.

"Mi ha tenuto sveglio per intere notti. Improvvisamente nulla aveva più senso: mi interessava solo l'operazione" le parole pronunciate da Cocu in un’intervista.

Il suo vice, Ernest Faber, prende in mano il timone della squadra e la conduce fino al quarto posto. Terminata la convalescenza, Cocu torna alla guida del PSV e aggiunge alla rosa due pezzi importanti, l’attaccante Luuk de Jong e l’esterno messicano Andres Guardado.

Nella stagione successiva, il PSV Eindhoven cambia marcia e torna sul trono d’Olanda dopo 7 anni. La squadra guidata da Phillip Cocu si aggiudica il titolo di Eredivisie, il ventiduesimo della storia del club, interrompendo l’egemonia dell’Ajax con quattro successi di fila, dopo quelli di AZ Alkmaar e Twente nel 2009 e nel 2010.

La vittoria in campionato mette in vetrina i gioielli del PSV, che in estate vengono ceduti in Premier League: Depay passa al Manchester United, mentre Wijnaldum al Newcastle. Ma il lavoro di Cocu è eccezionale e i risultati lo confermano: nonostante le cessioni eccellenti, la formazione olandese riesce a sorpresa a conquistare il pass per la fase finale di Champions League dopo aver superato il girone B alle spalle del Wolfsburg ma davanti al Manchester United di Depay. Un cammino che sarà interrotto solamente dalla lotteria dei rigori agli ottavi dopo il doppio 0-0 contro l’Atletico Madrid, futura finalista.

"Questo è ciò per cui si lavora: questi magnifici momenti. Per il club è un risultato eccellente: guadagna parecchi soldi con il passaggio del turno, ma la cosa più importante è che il PSV torna di nuovo a brillare in Europa".

Vincere e ricostruire. Gli obiettivi di Phillip Cocu alla guida del PSV Eindhoven sono stati sempre questi. Sì, perché il classe 1970 è riuscito a conquistare altri due titoli, intervallati da una stagione di ‘pausa’ con il successo del Feyenoord. Ma a saltare maggiormente all’occhio è la capacità di Cocu di gestire lo spogliatoio e risaltarne le qualità, tirando fuori il meglio da ogni calciatore a disposizione.

Phillip Cocu, Derby County, 10052019PROSHOTS

La rinascita guidata dall’allenatore nato ad Eindhoven 51 anni fa è passata per un 4-3-3 in grado di esaltare le qualità dei calciatori tecnici. Tra questi ce ne sono due che sono sbocciati definitivamente grazie a Cocu, prima di compiere il definitivo salto di qualità e sbarcare in Serie A. Stiamo parlando di Hirving Lozano e Gaston Pereira, due che in Eredivisie hanno messo in mostra tutte le loro caratteristiche prima di vestire le maglie rispettivamente di Napoli e Cagliari, divise che indossano ancora oggi.

Nell’estate 2018, Phillip Cocu decide di rimettersi in gioco. Dopo oltre 230 panchine, tre titoli di Eredivise, due Coppe d’Olanda e due Supercoppe, il classe 1970 lascia la sua città natale e quello che per lui è molto più di un semplice club, il PSV Eindhoven.

Ad attenderlo c’è il Fenerbahce e la Turchia, ma l’avventura a Istanbul dura appena tre mesi. Il 28 ottobre 2019, il giorno prima del suo 49esimo compleanno, un comunicato ufficiale del club annuncia la decisione della dirigenza di esonerare Cocu. Il bottino di due vittorie, tre pareggi e ben cinque sconfitte – nonostante una rosa di assoluto valore in cui figuravano i vari Skrtel, Ayew e Soldado – ha deluso la società turca, che ha deciso di cambiare guida tecnica alla luce di una classifica ‘pericolosa’ con un solo punto di vantaggio sulla zona retrocessione. Troppo poco per chi è abituato ai vertici ed è partito con ben altre ambizioni rispetto alla salvezza.

Fenerbahçe Basaksehir Phillip CocuAA

La nuova chance per Cocu arriva nell’estate 2019. L’olandese viene chiamato a sostituire Frank Lampard sulla panchina del Derby County. La prima stagione alla guida del club inglese si conclude con il decimo posto in Championship, frutto di 17 vittorie, 13 pareggi e 16 sconfitte. L’ex PSV viene confermato in estate, ma una partenza pessima gli costa il posto: il 14 novembre 2020, con la squadra all’ultimo posto della graduatoria, arriva la notizia dell’esonero di Cocu, che lascia il posto a Wayne Rooney. Si conclude dopo 65 partite e una media di 1,28 punti conquistati l’esperienza di Phillip Cocu alla guida del Derby County. Il tecnico olandese oggi guida il Vitesse: da fine settembre ha preso il posto di Letsch, passato al Bochum. Un ritorno nel suo paese per il riscatto.

Pubblicità