Perché l'esperienza di Mbappé al PSG è stata un fallimento senza la Champions League

Quando Mbappe è arrivato al PSG dal Monaco per 180 milioni di euro, aveva detto che il suo obiettivo era "scrivere la storia in Francia, nella capitale, nel mio Paese, nella mia città". Obiettivo senza dubbio realizzato.

Il PSG ha conquistato il quinto titolo in Ligue 1 dall'arrivo di Mbappe, con l'attaccante francese destinato a finire in testa alla classifica dei marcatori per la sesta volta in sette stagioni. In totale, ha segnato 255 goal in 305 partite, diventando il giocatore più prolifico nella storia del PSG. Il suo posto nei libri dei record è al sicuro.

Eppure Mbappe, proprio come Neymar e Messi prima di lui, non ha raggiunto ciò per cui era stato acquistato: portare il PSG al primo titolo in Champions League.

Mbappe scherzando aveva detto che se il suo futuro in un club famoso per le imbarazzanti eliminazioni europee fosse stato davvero legato al successo in Champions League, se ne sarebbe andato anni fa. Tuttavia, il PSG ha pagato più di 400 milioni di euro per ingaggiare sia Mbappe che Neymar nell’estate del 2017 con l'obiettivo di vincere la Champions

Anzi con l'obbligo di vincerla, e Mbappe aveva la stessa ambizione dei proprietari del club del Qatar. Infatti, alla vigilia della finale del 2020 contro il Bayern Monaco, Mbappe ha ammesso:"Sarebbe una vera ricompensa se potessimo vincere. Questa era la mia missione quando sono arrivato".

Sfortunatamente per Mbappe, questo non si è realizzato. Ed il tempo ora è scaduto.

Mbappe ha avuto un'ultima chance in Champions League con il PSG, ma dopo l'impresa contro il Barcellona, i francesi non sono riusciti a rimontare il Borussia Dortmund.

Un altro titolo nazionale, come detto, è stato vinto ma la stagione viene definita da ciò che accade in Europa e l'eliminazione contro una squadra sulla carta nettamente inferiore viene considerata un fallimento per un club che ha rafforzato significativamente la rosa la scorsa estate con diversi acquisti che molti credono siano stati fatti con la benedizione di Mbappe, compresi quelli dei compagni della Francia, Ousmane Dembele e Randal Kolo Muani.

Il PSG, ovviamente, ha sempre negato di aver nominato Mbappe come 'suo direttore sportivo' ma ha fatto di tutto per convincerlo a rimanere al Parc des Princes nell'estate del 2022, quando il presidente Nasser Al-Khelaifi lo ha definito "la pietra angolare del progetto del club".

È stata una mossa comprensibile. Qualsiasi club vorrebbe l’opportunità di costruire una squadra attorno al miglior giocatore del mondo. Ma fare un investimento così significativo su un solo uomo difficilmente ha dato i suoi frutti.

Al contrario, il PSG ha il diritto di sentirsi tradito da Mbappe, che è sul punto di partire a parametro zero dopo aver continuato a flirtare pubblicamente con il Real Madrid negli ultimi due anni.

Naturalmente, i problemi del PSG non sono certo tutti causati da Mbappe. La società ha commesso diversi errori costosi sul mercato già prima che gli fosse assegnata una posizione più importante al Parc des Princes.

Mbappe si è più volte presentato come un bambino viziato, dentro e fuori dal campo, che litigava con alcuni compagni, si arrendeva con altri e suscitava polemiche a non finire con le sue maldestre critiche alla tattica del suo allenatore.

Mbappe è sempre stato parte integrante del marchio PSG e la sua uscita colpirà duramente il club dal punto di vista commerciale. Ma l’attrazione principale del PSG è diventata da tempo anche una distrazione indesiderata.

La situazione è diventata così grave, e così malsana per entrambe le parti, che Christophe Dugarry ha ammesso a RMC Sport che spera che "Mbappe se ne vada, dal profondo del mio cuore" perché sente di essere regredito come giocatore e come persona.

"Penso che stia diventando sempre più prevedibile, gli mancano forza e carattere, scompare dalle partite troppo spesso", ha detto l'ex nazionale francese. "Voleva tutto il potere, ma hai la sensazione che sia come un ragazzino, hai l'impressione che il vestito sia troppo grande per lui. Sento che è un po' perso, non c'è alcun senso di simbiosi."

Naturalmente il PSG può incolpare solo se stesso. Loro hanno creato questo mostro. Mbappe è il risultato inevitabile dell'ossessione del PSG per le superstar e della sua patetica volontà di soddisfare ogni loro capriccio. Non c'è da stupirsi che si comporti come se fosse più grande del club, dato che è esattamente il modo in cui i suoi datori di lavoro lo hanno trattato negli ultimi anni. E dove li ha portati?

Il PSG ha speso una fortuna per trattenere Mbappe, ma ora è pronto a partire a zero – e non ha nemmeno vinto una Champions League.

Come ha sottolineato l’ex direttore sportivo Leonardo l’anno scorso, cinque club diversi sono riusciti a vincere la Coppa dei Campioni dal 2017, e il PSG non è uno di questi. "Ciò significa che è assolutamente possibile vincere questa competizione senza di lui", ha spiegato il brasiliano in un'intervista a L'Equipe.

Mbappe probabilmente vincerà la Champions League a Madrid, ovviamente. È una partita giocata nel paradiso del calcio, il suo arrivo al Santiago Bernabeu sarà come il ritorno di Cristiano Ronaldo. Ma quando si tratta di valutare la sua eredità al PSG, nonostante tutti i suoi straordinari record, non si può nascondere la palese mancanza di successi europei.

Mbappe aveva una missione quando arrivò a Parigi sette anni fa, e se il PSG non vince a Barcellona martedì sera, non potrà essere descritto altrimenti che come un fallimento.