Ansu Fati BarcellonaGetty

Suarez ko, è il momento di Ansu Fati: presente e futuro del Barcellona

“Ansu, tocca a te”. Lo chiamano dalla panchina, in fretta, chiede la sua maglietta. Una piccola preghiera prima dell’ingresso in campo: dentro! 25 agosto 2019, una notte d’estate, il suo debutto: 16 anni. Al Camp Nou, contro il Betis, la sua prima volta fra i grandi, di più, grandissimi.

L’abbraccio con Messi - quella notte - diventa virale, con quel sorriso quasi buffo stampato sul volto di Leo. E’ l’immagine copertina di un album che, da quel giorno, tutti cominciano a sfogliare: deve avere per forza qualcosa di speciale.

Lui è Anssumane Fati Vieira: per questo, per tutti, è Ansu. L’uomo, pardon, il bambino dei record: il più giovane marcatore nella storia del Barcellona, a 16 anni e 303 giorni, contro l’Osasuna.

Ansu, nato in Guinea-Bissau il 31 ottobre del 2002 - da qui il 31 che porta sulle spalle - è diventato ‘spagnolo’ dall’età di 7 anni: a Marinaleda, un centinaio di km da Siviglia, il papà trasferisce tutta la sua famiglia lasciando l’Africa Occidentale. Il Barça, quando ha 9 anni, lo strappa proprio alla cantera del Siviglia: lo soffia al Real Madrid e gli regala la Masia.

I più grandi frequentatori dell’Accademia migliore al mondo di lui hanno tracciato questo identikit: “Ha il tocco di un centrocampista, il dribbling di un’ala, l’assist di un trequartista e l’istinto di un attaccante”. In una parola, la Perla della Masia.

Ansu Fati NxGnGoal

Goal e assist alla sua prima da titolare al Camp Nou, meglio: i suoi primi 7 minuti da titolare al Camp Nou, in un big match, contro il Valencia: che aggettivi puoi usare? Uno lo consiglia Victor Valdes, storico portiere del Barça di Guardiola e suo allenatore nel Barça B: “Desparpajo puro”. Vuol dire talento sfrontato, disinvolto, anarchico: a lui sai che devi dare libertà per esprimere il suo gioco, non vincolare il suo istinto naturale.

Ci nasci così, se poi arrivi a segnare il goal più giovane nella storia della Champions League un minuto dopo essere entrato, sul prato di San Siro. Da predestinato, che non vuol dire vita facile o senza ostacoli: a 13 anni si rompe tibia e perone per quasi un anno di stop.

Ci nasci così, con quel dribbling e quella straordinaria velocità. Come vede il gioco, con e senza palla, è proprio da Barça. Blindato da un rinnovo e una super clausola da 400 milioni di euro, attiva non appena avrà compiuto 18 anni. E anche la Spagna non ha perso tempo: lui ha scelto la “Roja” e la convocazione, con la Nazionale Under 21, è arrivata.

Il mondo ‘culè’ stravede per lui: da un po’ di tempo, da quelle parti, si dice che la cantera blaugrana sia in crisi, e che di talenti puri esplosi nel ‘primero equipo’ non se ne vedano più. Ecco, Ansu Fati ha riacceso l’entusiasmo: un Niño in mezzo ai grandi, di più, grandissimi.

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