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Juventus Lecce 2662020Getty Images

Serie A, 28ª giornata: risultati, marcatori e tabellini

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JUVENTUS-LECCE 4-0

Nel calcio, si sa, sono i dettagli a fare la differenza. Lo sa bene il Lecce che, alle prese con un primo tempo di livello assoluto allo Stadium, si ritrova ancora una volta a dover compiere il più classico dei mea culpa. Un’ingenuità colossale di Lucioni, infatti, non farà fare sonni tranquilli all’ottimi Liverani. Che, fino all’espulsione del suo vice-capitano, aveva visto la sua squadra esprimersi in maniera ottimale. Bicchiere mezzo pieno per la Juve. Ovvero, come in terra felsinea, a segno Dybala e Ronaldo. Su azione e su rigore. Più Higuain, al rientro, motivato e propositivo. E De Ligt, sempre più in fiducia.

Continuità. Parola chiave per Sarri che, al netto di qualche problema di formazione, si affida a quanto di buono proposto nella trasferta di Bologna. Il problema terzino sinistro viene rattoppato con Matuidi. Pjanic, promesso sposo del Barcellona, regolarmente in cabina di regia. Seconda chance di fila per Bernardeschi assieme a Dybala e Ronaldo. Liverani risponde con una sorta di 3-5-1-1, con Mancosu ad agire alle spalle di Falco, più qualche inserimento dalle retrovie qua e là.

La prima grande occasione se l’aggiudica Rispoli che, di destro, spaventa Szczesny. Ospiti senza timore reverenziale, con un’identità ben definita che sfocia nella conclusione di Mancosu, ben controllata dal portiere polacco. La Juve si fa vedere dalle parti di Gabriel con un timido colpo di testa targato Bentancur. E, successivamente, con un bel sinistro di Rabiot. Ronaldo, al 28’, prova a rendersi pericoloso. Troppo poco. Una follia di Lucioni – fallo da ultimo uomo su Bentancur – rovina la gara del Lecce: rosso. Serata complicata per CR7 che, da solo, si divora di testa il più semplice dei goal. Discorso analogo, pochi attimi dopo, per Bernardeschi (ma di piede).

Nella ripresa, per forza di cose, Liverani ridisegna l’assetto tattico: dentro Rossettini, fuori Petriccione. Shakhov, con un retropassaggio folle, regala a Madama il vantaggio: sfruttato dal solito mancino poetico di Dybala. Il Lecce, inevitabilmente, arretra in termini di baricentro. Musica per le orecchie della Juve che, con un penalty siglato da Ronaldo, porta l’incontro definitivamente sul suo binario. Bentancur, per una noia muscolare, è costretto al cambio. E nel finale si rivede anche Higuain. Una notizia, questa, assai positiva per i bianconeri in chiave (barlume) di turnover. Menzione speciale per Muratore, prossimo a firmare per l’Atalanta, al debutto in campionato dopo la presenza trovata in Champions League contro il Bayer Leverkusen. Timbri finali marchiati Higuain e De Ligt.

IL TABELLINO

MARCATORI: 53’ Dybala, 61’ rig. Ronaldo, 83’ Ronaldo, 86’ De Ligt

JUVENTUS (4-3-3) Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Matuidi; Bentancur (68’ Ramsey), Pjanic, Rabiot (51’ Douglas Costa); Bernardeschi (76’ Muratore), Dybala (76’ Higuain), Ronaldo. All. Sarri

LECCE  (3-5-1-1): Gabriel; Donati, Lucioni, Paz; Rispoli, Petriccione (46’ Rossettini), Tachtsidis, Shakhov, Vera (77’ Calderoni); Mancosu (71’ Barak); Falco (62’ Babacar). All. Liverani

Arbitro: Piccinini

Ammoniti: Bentancur

Espulsi: Lucioni

Juventus Lecce 2662020Getty

BRESCIA-GENOA 2-2

Pareggio che serve poco a entrambe tra Brescia e Genoa. Ma a rammaricarsi maggiormente è la formazione di Diego Lopez, che al Rigamonti spreca un doppio vantaggio nei primi 13 minuti di partita e deve accontentarsi di un pareggio che, in pratica, la spinge ulteriormente verso la Serie B.

Dopo meno di un quarto d'ora, come detto, il Brescia è già sul 2-0. A firmare il vantaggio delle Rondinelle è il solito Alfredo Donnarumma, al secondo goal consecutivo dopo essere andato a segno anche a Firenze: perfetto l'assist di Sabelli. Dopo 3 minuti ecco il primo centro in Serie A del giovanissimo Semprini, che raccoglie un tiro-cross di Bjarnason e supera nuovamente Perin.

Il Genoa, colpito da un doppio gancio al mento, ha il grande merito di non disunirsi e di organizzare una reazione. Prima dell'intervallo la squadra di Nicola accorcia su rigore con Iago Falque: penalty concesso per una spinta di Papetti su Romero. E a 20 minuti dal termine, sempre dal dischetto, arriva il definitivo 2-2 di Pinamonti: fatale un mani in area di Dessena.

Nel finale le due squadre si allungano e ad avere la migliore occasione è il Genoa: gran parata di Joronen, già protagonista su Destro dopo pochi minuti dall'inizio della partita, questa volta su Sanabria. Finisce 2-2: il Brescia vede la salvezza col binocolo, il Genoa non riesce a togliersi dalla zona caldissima della classifica.

IL TABELLINO

Marcatori: 10' Donnarumma (B), 13' Semprini (B), 38' rig. Iago Falque (G), 70' rig. Pinamonti (G)

BRESCIA (4-3-1-2): Joronen; Sabelli, Papetti, Mateju, Semprini (67' Martella); Bjarnason (83' Romulo), Tonali (83' Ghezzi), Dessena; Zmrhal (73' Ayé); Torregrossa (67' Skrabb), Donnarumma. All. Lopez

GENOA (3-4-1-2): Perin; Romero, Soumaoro (53' Schone), Zapata; Biraschi, Behrami (66' Lerager), Sturaro, Barreca (59' Ghiglione); Iago Falque (53' Pandev); Destro (59' Sanabria), Pinamonti. All. Nicola

Arbitro: Irrati

Ammoniti: Mateju, Dessena, Biraschi, Zapata, Bjarnason, Sabelli

Espulsi: nessuno

CAGLIARI-TORINO 4-2

Il Torino non trova pace e, dopo aver battuto di misura l'Udinese, torna a perdere malamente. Alla Sardegna Arena ha la meglio il Cagliari, che si impone con un roboante 4-2 e conquista la seconda vittoria di fila sotto la guida di Walter Zenga.

La formazione sarda si porta addirittura sul 2-0 al 17' e sul 3-0 dopo un minuto della ripresa: a segno Nandez, che spara al volo da fuori area alle spalle di Sirigu, poi Simeone, il cui tocco vincente su centro di Lykogiannis viene prima annullato per possibile fuorigioco del greco e poi convalidato, e infine Nainggolan, con un'altra conclusione da fuori.

Il Torino ha un sussulto d'orgoglio e, tra il 60' e il 65', arriva addirittura a rimettere in discussione le sorti della partita: prima va a segno Bremer, servito da Aina, e poi Belotti, con un gran destro al volo da calcio d'angolo di Verdi.

Il Cagliari riesce però a non perdere la testa e poco dopo trova il quarto goal, quello che chiude definitivamente la contesa: João Pedro trova il diciassettesimo centro del proprio campionato su calcio di rigore, concesso per un intervento falloso in area di Nkoulou su Pellegrini.

IL TABELLINO

Marcatori: 10' Nandez (C), 17' Simeone (C), 46' Nainggolan (C), 60' Bremer (T), 65' Belotti (T), 69' rig. João Pedro (C)

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Walukiewicz, Ceppitelli, Carboni; Mattiello (59' Ionita), Nandez, Nainggolan (59' Cigarini), Rog, Lykogiannis (66' Pellegrini); Simeone, João Pedro.

TORINO (4-4-2): Sirigu; De Silvestri (59' Ansaldi), Izzo, Nkoulou, Bremer; Edera (59' Verdi), Meite, Rincon (74' Singo), Aina (74' Lukic); Berenguer, Belotti.

Arbitro: Mariani

Ammoniti: Mattiello, Cigarini, Carboni

Espulsi: nessuno

LAZIO-FIORENTINA 2-1

Con le unghie e con i denti, la Lazio prova a rimanere in scia al primo posto della Juventus. La formazione di Inzaghi rischia contro una bella Fiorentina di scivolare a -7 dai bianconeri, ma rimonta l'iniziale svantaggio di Ribery e si porta nuovamente a 4 punti di distanza dalla capolista.

Splendida la rete con cui il fuoriclasse francese porta in vantaggio la Fiorentina nel primo tempo: dribbling da ballerino tra due difensori biancocelesti, sterzata su un terzo e destro improvviso sul primo palo che lascia di sasso Strakosha.

La Lazio trema e fatica a riprendersi, tanto che all'inizio della ripresa viene graziata dalla traversa, che respinge il sinistro a giro di Ghezzal. Ma si riprende e pareggia su rigore, assegnato per un fallo di Dragowski su Caicedo e trasformato da Immobile. Episodio dubbio e fortemente contestato dai giocatori della Fiorentina.

La rete del definitivo 2-1 è messa a segno da Luis Alberto, che parte da centrocampo, scambia involontariamente con Igor e calcia dall'ingresso dell'area: il suo destro, precisissimo, si infila sul primo palo senza dare scampo a Dragowski. Recupero ancor più amaro per i viola: espulso con l'ausilio del VAR Vlahovic, dopo aver rifilato una gomitata a Patric.

IL TABELLINO

Marcatori: 25' Ribery (F), 67' rig. Immobile (L), 82' Luis Alberto (L)

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric, Acerbi, Bastos (46' Radu); Lazzari (81' Marusic), Milinkovic-Savic, Parolo, Luis Alberto (90' D. Anderson), Jony (81' Lukaku); Immobile, Caicedo (68' Correa). Allenatore: Inzaghi

FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Ceccherini (75' Venuti); Lirola, Ghezzal, Badelj, Castrovilli, Dalbert (46' Igor); Ribery, Cutrone (63' Vlahovic). Allenatore: Iachini

Arbitro: Fabbri

Ammoniti: Dalbert, Parolo, Milinkovic-Savic, Milenkovic, Jony, Radu

Espulsi: Vlahovic al 95'

Con le unghie e con i denti, la Lazio prova a rimanere in scia al primo posto della Juventus. La formazione di Inzaghi rischia contro una bella Fiorentina di scivolare a -7 dai bianconeri, ma rimonta l'iniziale svantaggio di Ribery e si porta nuovamente a 4 punti di distanza dalla capolista.

Splendida la rete con cui il fuoriclasse francese porta in vantaggio la Fiorentina nel primo tempo: dribbling da ballerino tra due difensori biancocelesti, sterzata su un terzo e destro improvviso sul primo palo che lascia di sasso Strakosha.

La Lazio trema e fatica a riprendersi, tanto che all'inizio della ripresa viene graziata dalla traversa, che respinge il sinistro a giro di Ghezzal. Ma si riprende e pareggia su rigore, assegnato per un fallo di Dragowski su Caicedo e trasformato da Immobile. Episodio dubbio e fortemente contestato dai giocatori della Fiorentina.

La rete del definitivo 2-1 è messa a segno da Luis Alberto, che parte da centrocampo, scambia involontariamente con Igor e calcia dall'ingresso dell'area: il suo destro, precisissimo, si infila sul primo palo senza dare scampo a Dragowski. Recupero ancor più amaro per i viola: espulso con l'ausilio del VAR Vlahovic, dopo aver rifilato una gomitata a Patric.

Immobile celebrating Lazio FiorentinaGetty Images

MILAN-ROMA 2-0

IL TABELLINO

MARCATORI : 76' Rebic, 89' Calhanoglu

MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma; Conti, Kjaer, Romagnoli, T. Hernandez; Kessié, Bennacer; Castillejo (54' Saelemaekers), Bonaventura (54' Paqueta), Calhanoglu; Rebic (78' Leao). Allenatore: Pioli

ROMA (4-2-3-1): Mirante; Zappacosta, Mancini, Smalling, Spinazzola; Cristante (81' Pastore), Veretout; Kluivert (58' Perez), Pellegrini (81' Diawara), Mkhitaryan (69' Perotti); Dzeko (69' Kalinic). Allenatore: Fonseca

Arbitro : Giacomelli

Ammoniti : Pellegrini (R), Castillejo (M), Rebic (M), Veretout (R)

Espulsi : -

Una lotta per il settimo posto sempre più avvincente, quella che sta andando in scena in Serie A. Grazie al successo per 2-0 contro la Roma nel big match, il Milan risponde al successo del Cagliari e rimane in zona europea. Decide ancora una volta l'uomo più del 2020, ovvero Rebic, prima del raddoppio di Calhanoglu su calcio di rigore.

Il giocatore croato ha trovato la rete al minuto 76 , dopo una palla persa clamorosamente da Zappacosta: palla dalla sinistra all'altra fascia, cross per Kessiè che impegna Mirante, il quale non può nulla sul primo tiro di Rebic a stamparsi sul palo e sopratutto sulla respinta vincente dell'ex Fiorentina da pochi passi. Ad un minuto dal 90', Smalling mette giù il motorino Hernandez in area: penalty e Calhanoglu in rete dagli undici metri.

Alla fin fine una vittoria meritata per un Milan che ha avuto le occasioni migliori durante tutto l'arco della gara, mentre la Roma è apparsa in debito di ossigeno, con poche idee importanti su cui costruire il proprio attacco ai padroni di casa e con diversi errori che hanno permesso ai rossoneri di prendere campo e prendersi i tre punti.

Insieme al Milan esulta ovviamente anche l'Atalanta, che vede la Roma allontanarsi in classifica, blindando di fatto in maniera importante la qualificazione alla Champions. Per la compagine di Fonseca invece un Napoli rinato preme, pronto a migliorare la propria posizione in classifica nonostante il sicuro accesso ai gironi di Europa League il prossimo anno.

NAPOLI-SPAL 3-1

Non si ferma più il Napoli di Gattuso, che batte anche la SPAL continuando nella sua incredibile striscia di risultati positivi. Con il vecchio tridente Callejon-Mertens-Insigne, padroni di casa avanti con l'olandese prima e con lo spagnolo poi. In mezzo anche la rete di Petagna, che non ha però esultato, probabilmente in virtù del prossimo passaggio in azzurro.

Gara comunque equilibata quella andata in scena al San Paolo, che ha regalato a Gattuso l'ennesima rinascita, ovvero quella di Fabian Ruiz: autore dell'assist per la rete di Mertens, il centrocampista spagnolo si è ripetuto per il tris di Younes nella ripresa.

Se il Napoli ora punta con forza il quinto posto in virtù della sconfitta della Roma a San Siro, la SPAL continua a non riuscire a dare una svolta al proprio campionato: l'ultimo posto per la squadra di Di Biagio continua a portare il match successivo a rappresentare l'ultima spiaggia.

IL TABELLINO

MARCATORI: 4' Mertens (N), 29' Petagna (S), 36' Callejon (N), 78' Younes (N)

NAPOLI (4-3-3): Meret; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly (80' Manolas), Mario Rui (81' Ghoulam); Fabian Ruiz, Lobotka, Elmas; Callejon (77' Younes), Mertens (64' Lozano), Insigne (64' Milik). Allenatore: Gattuso

SPAL (4-4-2): Letica; Cionek, Vicari, Felipe, Reca (46' Valoti); Strefezza (75' D'Alessandro), Murgia (75' Dabo), Missiroli, Fares; Petagna, Cerri. Allenatore: Di Biagio

Arbitro: Pairetto

Ammoniti: Valoti (S), Fares (S)

Espulsi : -

SAMPDORIA-BOLOGNA 0-2

Bologna cinico, Sampdoria non abbastanza pronta per ottenere punti dalla sfida salvezza contro i rossoblù. Non una sfida salvezza per gli emiliani, almeno non più: la formazione di Mihajlovic è infatti ad un passo dalla conferma nella massima serie dopo aver espugnato Marassi.

La Sampdoria si è ben difesa, mettendo più volte in difficoltà il Bologna, senza però riuscire a mettere dentro il pallone, venendo punita in cinque minuti terribili per i ragazzi di Ranieri: prima la rete di Barrow su calcio di rigore, dunque il raddoppio di Orsolini con il compagno d'attacco ancora protagonista.

Cross deviato da Vieira, Orsolini di testa insacca e sembra chiudere una partita riaperta invece nel finale da Bonazzoli, abile a battere Audero dopo che lo stesso attaccante blucerchiato con un sinistro al volo aveva trovato la pronta risposta del portiere avversario.

La Sampdoria rimane così a -1 dal terzo posto, in un turno di campionato che non ha visto neanche una vittoria da parte delle pericolanti. Cinque punti di distanza invece tra il Bologna e il settimo posto che vale l'Europa League 2020/2021.

IL TABELLINO

MARCATORI: 70' Barrow, 75' Orsolini

SAMPDORIA (4-4-2): Audero; Bereszynski (80' Augello), Colley, Tonelli (74' Yoshida), Murru (80' Leris); Depaoli, Vieira, Ekdal, Linetty (80' Ramirez); La Gumina (72' Bonazzoli), Gabbiadini. Allenatore: Ranieri

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Tomiyasu, Danilo, Bani, Dijks; Poli (54' Schouten), Medel (90' Dominguez); Orsolini, Soriano (87' Svanberg), Sansone (54' Barrow); Palacio (87' Cangiano). Allenatore: Mihajlovic

Arbitro: Doveri

Ammoniti: Ekdal (S), Medel (B), Tonelli (S), Depaoli (S)

Espulsi : -

SASSUOLO-VERONA 2-3

Cagliari e Milan vincono? Non riesce a rispondere il Verona di Juric, raggiunto all'ultimissimo secondo da un Sassuolo mai domo e autore di grandi reti con Boga, autore di una doppietta, e sopratutto con Rogerio: arcobaleno all'incrocio al minuto 98 e pari beffa per i padroni di casa.

Dopo un primo tempo equilibrato ma senza rete, al minuto 51 ci ha pensato Lazovic con un missile da fuori area a dare il vantaggio al Verona, svegliando così non solo la sua squadra, ma anche i padroni di casa del Sassuolo, in rete due minuti dopo con il neo-entrato Boga.

Primi dieci minuti della ripresa però veramente pazzeschi, con Stepinski che praticamente di petto ha riportato immediatamente la formazione scaligera in avanti, la quale ha anche trovato il 3-1 con Pessina al 68'. Un tris momentaneo in una serata pregna di reti.

Ancora Boga, con un morbido destro dal limite che ha fatto stropicciare gli occhi ai tifosi del Sassuolo, ha tenuto la gara aperta fino all'ultimo: Rogerio ad un'istante dal fischio finale di Giua fa perdere una grande opportunità ai veneti e permette ai neroverdi di ottenere un punto che sa di salvezza.

IL TABELLINO

MARCATORI: 51' Lazovic (V), 53' Boga (S), 57' Stepinski (V), 68' Pessina (V), 77' Boga (S), 97' Rogerio (S)

SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Muldur, Magnani (76' Chiriches), Peluso, Kyriakopoulos (46' Rogerio); Bourabia (82' Obiang), Locatelli; Berardi, Defrel (72' Traore), Haraslin (46' Boga); Caputo. Allenatore: De Zerbi

VERONA (3-4-2-1): Silvestri: Rrhamani, Gunter, Kumbulla (46' Emperur); Adjapong, Amrabat, Veloso (68' Badu), Lazovic; Pessina, Zaccagni (91' Verre); Stepinski (60' Pazzini). Allenatore: Juric

Arbitro: Giua

Ammoniti: Kumbulla (A), Magnani (S), Stepinski (V)

Espulsi : -

Luis Muriel Udinese Atalanta Serie AGetty

UDINESE-ATALANTA 2-3

Continua a sognare, spazzare via record e volare in zona europea l'Atalanta, che supera l'Atalanta di misura e avvicina l'Inter in classifica, allo stesso tempo allontanando la Roma forse in maniera decisiva dopo la sconfitta dei giallorossi in quel di San Siro contro il Milan.

Un grande Musso nel primo tempo ha evitato una più grande disfatta all'Udinese, sopratutto nella prima frazione: grandiosa la parata su Gomez, esaltanti le risposte sulle conclusioni di Zapata e Malinovskyi. L'estremo difensore bianconero nulla ha potuto però sul grande stop, dribbling e conclusione a due passi dello stesso bomber colombiano.

Lasagna è comunque riuscito a riportare i suoi in partita, dedicando poi la rete del momentaneo pareggio all'infortunato Mandragora. Girandola di cambi ed ennesima rete da subentrante per Muriel: magica la punizione dal limite, su cui Becao si è abbassato in maniera decisiva dopo aver tra l'altro provocato il fallo per il calcio da fermo.

Musso si è ripetuto anche nella ripresa su una perfetta conclusione di Muriel, che ha comunque trovato la doppietta al minuto 79 con un destro al fulmicotone di prima intenzione: bomba da fuori area e portiere argentino battuto per la terza volta. Lasagna ha riaperto la sfida con un perfetto colpo di testa sul gran cross di Zeegelaar, ma è troppo tardi: tre punti per la Dea.

IL TABELLINO

MARCATORI: 9' Zapata (A), 31' Lasagna (U), 71' e 79' Muriel (A), 87' Lasagna (U)

UDINESE (3-5-2): Musso; Troost-Ekong (66' Becao), Nuytinck, Samir; Stryger-Larsen (82' Ter Avest), Walace, Jajalo (82' Nestorovski), Fofana, Sema (66' Zeegelaar); Teodorczyk, Lasagna. Allenatore: Gotti

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Caldara, Djimsiti (46' Palomino); Hateboer (59' Gosens), Freuler, Pasalic (59' De Roon), Castagne; Malinovskyi (52' Muriel), Gomez (80' Ilicic); Zapata. Allenatore: Gasperini

Arbitro: Pairetto

Ammoniti: Malinovsky (A), Becao (U), Zeegelaar (U)

Espulsi : -

PARMA-INTER 1-2

L'Inter rimonta in maniera clamorosa il Parma quando tutto sembrava perduto: due reti da parte di due difensori per Conte, che rimane a distanza dalla Juventus ma può continuare a sognare il titolo o per lo meno il secondo posto in classifica.

Rimangono otto ora i punti di distanza dall'Inter terza e la Juventus capolista. La squadra di Conte deve guardarsi alle spalle, visto che l'Atalanta in virtù della terza vittoria consecutiva si trova appena a quattro punti dietro rispetto a Lautaro Martinez e compagni, ma il primo assalto è stato svenatato.

Lukaku e Lautaro Martinez stavolta non sono riusciti a fare la voce grossa, con poche opportunità nei loro piedi e generale prestazione deludente da parte della squadra di Conte, punito da Gervinho e con poche occasioni pericolose per poter portare via i tre punti, l'unica cosa che poteva tenere l'Inter ancora attaccata alla possibilità Scudetto.

La rete di De Vrij nel finale e l'espulsione di Kucka ha portato l'Inter all'assalto per strappare il successo: l'immediato goal di Bastoni ha ribaltato la situazione portando la Beneamata ad avere più fiducia anche a livello psicologico in vista delle prossime giornate.

IL TABELLINO

MARCATORI: 15' Gervinho (P), 84' De Vrij (I), 87' Bastoni (I)

PARMA (4-3-3): Sepe; Laurini (87' Darmian), Dermaku (77' Regini), Bruno Alves, Gagliolo (46' Pezzella); Kucka, Scozzarella (55' Hernani), Kurtic; Kulusevski, Cornelius, Gervinho. Allenatore: D'Aversa

INTER (3-4-1-2): Handanovic; D'Ambrosio, De Vrij, Godin (73' Bastoni); Candreva (69' Moses), Barella, Gagliardini, Biraghi (69' Young); Eriksen (69' Sanchez); Lukaku, Lautaro Martinez (89ì Borja Valero). Allenatore: Conte

Arbitro: Maresca

Ammoniti: Lautaro Martinez (I), Dermaku (P), Gagliardini (I), Godin (I), Kurtic (A)

Espulsi: Berni (I), Kucka (P)

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