L'arringa finale dopo il triplice fischio della finale di andata della Copa Libertadores tra Boca Juniors e River Plate è diventata virale sul web: una reaziona rabbiosa da vero leader per caricare i compagni in vista del decisivo match di ritorno in casa degli acerrimi rivali. Ora Carlos Tevez continua la sua straordinaria opera di motivatore del gruppo.
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"Andiamo... non siamo ancora morti, a testa alta" gridava furioso l'Apache, che martedì sera ha dato vita al 'secondo round' nella sua tenuta a nord di Buenos Aires. Al Monumental sarà un vero e proprio inferno per il suo Boca e l'Apache ha voluto compattare ulteriormente il gruppo invitando staff e giocatori a casa sua per mangiare asado.
Non vuole lasciare nulla al caso l'ex attaccante della Juventus, che per la super finale di Copa Libertadores potrebbe partire dal primo minuto: l'argentino è infatti il candidato principale a prendere il posto dell'acciaccato Pavon.
Alla Bombonera il Boca Juniors è andato in vantaggio ed è stato ripreso due volte: la finale di ritorno si presenta più equilibrata che mai, chi vince scrive una pagina indelebile di storia nel calcio sudamericano. Per Tevez potrebbe essere l'ultimo grande trofeo di una splendida carriera: nel giorno più importante per il Boca, il suo leader tira fuori le unghie.
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