Perilli Inter PordenoneGetty Images

Perilli ripensa alla sfida con l'Inter: "Mi sarei denudato"

12 dicembre 2017: il giorno in cui il Pordenone avrebbe potuto scrivere una storia indelebile del calcio italiano, non riuscendoci solo per un paio di rigori venuti male. E avrebbe potuto scrivere una pagina indimenticabile Simone Perilli, il portiere dei friulani, arresosi all'Inter solo dopo il 120'.

22 anni, romano, a Pordenone dallo scorso luglio, Perilli ripensa a quella sera raccontandosi a 'gianlucadimarzio.com'. Con tanti rimpianti, concentrati soprattutto sul calcio di rigore segnato da Mauro Icardi: "Vedevo che si avvicinava e pensavo a come avrei festeggiato. Ha tirato sul lato su cui avevo deciso di buttarmi. Non so perché mi sono tuffato dall’altro", dice.

Ancor più difficile da digerire, però, è stata la trasformazione di Vecino: lì sì, Perilli aveva intuito in pieno la direzione del pallone, non arrivando a parare per pochissimo. "Dieci centimetri più giù e avremmo scritto una storia epica".

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Perilli Inter PordenoneGetty Images

A poco meno di due mesi di distanza dalla magica notte di San Siro, Perilli ancora sogna un esito diverso, prima di risvegliarsi e fare i conti con la dura realtà: "Se fossimo passati, avrei perso coscienza. Me sarei tolto tutto, nun me ce fa pensa'...".

L'altro sogno? Magari quello di tornare alla Lazio, la sua squadra del cuore. Anche se nel curriculum c'è pure un passaggio per le giovanili della Roma: "Sono cresciuto in curva Nord. Tutta la mia famiglia è laziale. Ricordo tutti i derby. Quello del 26 maggio manco te lo dico, ma forse sono ancora più affezionato al 2-1 del 2011: Klose a tempo scaduto. Mi vengono ancora i brividi”.

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