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Perché PSG e Bayern Monaco non hanno aderito alla Superlega

La nascita della Superlega ha dato il via a una vera e propria guerra in seno al calcio europeo. A fare parte della Superlega saranno i 12 club fondatori: 6 provenienti dalla Premier League (Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham), 3 dalla Liga (Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid) e 3 dalla Serie A (Inter, Juventus e Milan). Ma altri tre club dovrebbero aggiungersi presto.

Tra questi però, a meno di clamorose sorprese, non ci saranno Bayern Monaco, Borussia Dortmund e PSG nè altri club tedeschi o francesi. Ma perché?

PERCHÉ PSG E BAYERN MONACO RESTANO FUORI DALLA SUPERLEGA

Il PSG riterrebbe il nuovo progetto 'irrispettoso' e sostiene fermamente la riforma della Champions League appena approvata dall'UEFA. La società francese, insomma, ritiene che una competizione europea debba comprendere anche club rivelazione come Ajax, Atalanta o Leicester. Inoltre il presidente del PSG, Al-Khelaifi, è stato recentemente eletto come membro del Comitato Esecutivo dell'UEFA e dunque ha preferito evitare la rottura.

Discorso diverso, ma stessa decisione, per quanto riguarda il Bayern Monaco e gli altri club tedeschi. In Bundesliga infatti vige la 'regola del 50+1', una clausola che garantisce come a mantenere il controllo delle singole società siano sempre i soci dello stesso club. No alla Superlega quindi confermato dal CEO del Dortmund, Hans-Joachim Watzke.

"Ci siamo riuniti per una conferenza virtuale e abbiamo confermato la volontà dei club coinvolti di appoggiare la prevista riforma della Champions League, respingendo i piani per formare una Superlega. Entrambi i club tedeschi rappresentati hanno espresso lo stesso punto di vista".

Anche Karl-Heinz Rummenigge ha ribadito, attraverso un comunicato ufficiale, l'opposizione del club bavarese alla Superlega.

 “Il Bayern non prenderà parte alla Superlega. Siamo convinti che l'attuale format della Champions League garantisca una base solida"

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