2017-09-24-Juventus-Pavel Nedved(C)Getty Images

Nedved saluta Marotta: "Immenso. Ma la Juventus resta, noi no"

Dopo una vittoria non a sorpresa, il colpo di scena è arrivato comunque. E così più che il successo della Juventus sul Napoli, il weekend bianconero, e non solo, è stato incentrato sull'addio di Beppe Marotta alla sua Madama. Sette Scudetti di fila, otto anni, tanta gloria e la sola Champions come capitolo mancante.

Con DAZN vedi oltre 100 match di Serie A in esclusiva e tutta la Serie B IN STREAMING, LIVE E ON DEMAND

Ora le strade di Marotta e della Juventus si separano e nelle prossime settimane si conoscerà il suo futuro. Se al Napoli, all'Inter, al Milan o in qualche altra big italiana. Grosso dispiacere per i tifosi bianconeri, ma la società di Agnelli ha deciso di optare per un ringiovanimento della dirigenza.

L'articolo prosegue qui sotto

Oltre a Marotta via anche Mazzia, ringraziati entrambi da Pavel Nedved, vicepresidente e sempre al fianco dell'ormai ex amministratore delegato nelle gare della Juventus: "Sono stati molto importanti sia per la Juventus che per noi nuovi dirigenti, ci hanno insegnato tantissime cose. Sarà difficile senza di lui, ma bisogna accettarlo. Anche noi non saremo qui un giorno".

Nedved ha imparato tantissimo da Marotta una volta entrato nell'organigramma della sette volte Campionessa d'Italia in carica: "Grandissima ammirazione, grandissimo rispetto e tanti grazie ad entrambi. Beppe è stato immenso, mi ha spiegato molte cose che non capivo. Ma noi siamo solo di passaggio, la Juventus resta".

Il numero due della Juventus ha anche commentato la squalifica di Cristiano Ronaldo, espulso contro il Valencia e dunque out per la sfida interna contro lo Young Boys: "Lo dobbiamo accettare, anche se è stato squalificato per un fatto strano...".

Un 2018 particolare per la Juventus, che ha vissuto dispiaceri e gioie con la difficile eliminazione dalla Champions e la vittoria dell'ennesimo Scudetto. Ora, passata la primavera e l'estate, può sorridere per un Cristiano Ronaldo in più in squadra (in attesa di vederlo protagonista in Champions) e sospirare per l'improvvisato addio di mastro Marotta.

Pubblicità