Cristian Ledesma LazioGetty Images

Ledesma e la Lazio: i trofei, i momenti difficili e il calcio a 8

Le lacrime di gioia per un trionfo storico, versate sul terreno di gioco dello Stadio Olimpico dopo il triplice fischio di Orsato. Sorretto dallo storico Team Manager biancoceleste, Maurizio Manzini, si è diretto con grande fatica sotto la Curva Nord – nonostante l’infortunio che lo ha costretto a dare forfait a gara in corso e lasciare il campo anzitempo – per festeggiare una vittoria che è entrata di diritto nella storia della Lazio: la Coppa Italia alzata al cielo di Roma il 26 maggio 2013 contro i ‘cugini’ giallorossi.

Quello tra Cristian Ledesma e la Lazio è un rapporto indissolubile, che il tempo e gli eventi non sono riusciti minimamente a scalfire. Un amore di quelli nati, consolidati e rimasti intatti nonostante momenti difficili, che si sono inevitabilmente alternati a gioie come quella per il successo nel derby contro la Roma nella finale di Coppa Italia.

“La vittoria della Coppa Italia contro la Roma è senza dubbio il momento più bello della mia carriera - ha dichiarato a 'Sky Sport' l’argentino –. Un’emozione indescrivibile”.

Come in ogni storia d’amore intensa non sono mancate le difficoltà. Ma il legame tra Ledesma e la Lazio ha sempre superato ogni ostacolo, con il calciatore argentino e il club biancoceleste che si sono più volte ritrovati. È accaduto nel 2009, quando – dopo essere stato messo fuori rosa per una querelle contrattuale – ha deciso di non lasciare la Lazio a parametro zero e tentare una nuova esperienza in una big ma ha voluto ad ogni costo ricucire il rapporto con la proprietà per continuare a difendere quei colori e quel simbolo, l’aquila, che per lui sono diventati molto più di una maglia da indossare in un campo.

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Travolto dall’amore dei tifosi, ben presto la Lazio è diventata per Ledesma non solo un lavoro ma una vera e propria passione, da trasmettere ai compagni e difendere col sangue ed il sudore sul rettangolo verde di gioco.

“Il pubblico è fantastico, mi sono stati vicini in tante occasioni. Anzi ti dico che è proprio nei momenti in cui ero fuori rosa che ho sentito ancora di più l’affetto dei tifosi della Lazio. È stato bellissimo. Poi per fortuna è arrivato il rinnovo è tutto si è risolto”.
“Altri miei compagni di squadra in questi anni hanno deciso di fare così, di andare via per guadagnare di più o per provare a vincere quello scudetto che non si poteva vincere qui: ma io no, io non posso, perché per me viene prima il gioco e poi i soldi. E se non gioco non c’è ingaggio che tenga in grado di rendermi felice, di darmi la voglia di sorridere e gli stimoli per andare avanti”.

Nel 2015, dopo nove anni con la maglia biancoceleste e 318 presenze all’attivo, con il nono calciatore con più presenze nella storia della compagine capitolina, le strade di Cristian Ledesma e la Lazio si sono separate, per poi ritrovarsi nel 2021: l’argentino ha scelto a sorpresa di indossare nuovamente la maglia biancoceleste, ma non quella della squadra guidata prima da Inzaghi e poi da Sarri.

Dopo un lungo peregrinare - con le esperienze con le maglie di Santos, Panathinaikos, Ternana, Lugano e Pro Piacenza - l’argentino e la Lazio si ritrovati: il classe 1982 è tornato, insieme alla famiglia, a Roma per vestire la maglia della formazione biancoceleste che partecipa al campionato di calcio a 8.

Nove anni di amore intenso. 318 apparizioni con l’aquila sul petto, impreziosite da 14 goal e 41 assist. Per quasi un decennio è stato il faro del centrocampo biancoceleste. Cristian Ledesma ha partecipato da protagonista alla vittoria delle Coppe Italia nella stagione 2008/2009, quando ha indossato la fascia da capitano nella finale contro la Sampdoria e trasformato il primo rigore della lotteria finale, terminata col successo dei biancocelesti grazie agli errori dagli undici metri di Cassano e Campagnaro, e in quella 2012/2013, con il successo all’Olimpico nella storica finale contro la Roma, decisa da una rete realizzata da Senad Lulic al 71’. Due trionfi a cui si aggiunge quello in Supercoppa Italiana del 2009, al quale però Ledesma non ha partecipato in quanto fuori rosa dopo i dissidi con la proprietà per il rinnovo del contratto e l’esclusione dalla lista dei convocati da parte dell’allenatore Davide Ballardini.

La scintilla tra Cristian Ledesma e il mondo Lazio non è scattata subito. Dopo il suo arrivo nella Capitale dal Lecce, il centrocampista argentino – soprannominato ‘Patagonia Express’ per le sue origini – ci ha messo un po’ per entrare perfettamente in simbiosi con l’ambiente biancoceleste:

“Venire in una città come Roma che vive il calcio in un certo modo già ti fa cambiare, ti fa vivere in modo diverso. Nelle radio si parla 24 ore su 24 delle squadre, i giornalisti passano da 3 a 20 in ogni partita o agli allenamenti. La pressione cambia e cresci anche grazie a quello. Era quello che sognavo fare questo tipo di salto. L’aspetto più difficile era abituarsi il più presto possibile, questi ambienti non hanno tanto tempo da dare ai giocatori, ti devi adattare subito”.

Il colpo di fulmine è arrivatp in una fredda – ma solo climaticamente – serata di dicembre del 2006. A Roma si gioca il derby, una partita attesa tutto l’anno dalle due tifoserie. Sul risultato di 0-0, all’improvviso Ledesma decide di lasciar partire una conclusione terrificante con il sinistro, disegnando una traiettoria perfetta che sorprende la difesa e il portiere giallorosso Doni e termina all’incrocio dei pali. L’inizio di una serata perfetta, conclusasi con la vittoria netta dei biancocelesti nella stracittadina col risultato di 3-0, e il via della storia d’amore tra l’argentino e la Lazio.

Nel corso degli anni, Ledesma è riuscito a confermarsi stagione dopo stagione, diventando un pilastro della squadra e un punto di riferimento dello spogliatoio biancoceleste, fino ad ottenere i gradi di vice capitano. Il segreto? L’ex centrocampista lo ha rivelato ai microfoni di 'The Wise Magazine':

“Non adagiarsi su quello che è il passato. Roma è una città dove ti devi riconfermare sempre, non ci scordiamo che alla Lazio hanno giocato campioni di livello altissimo. Ogni anno bisogna confermarsi per andare oltre e dare qualcosa di più. Se arrivi giovane, giocando in Serie A – il campionato più difficile al mondo, secondo me – cresci partita dopo partita. Quello ti dà esperienza e voglia di migliorare ogni anno, il segreto è la mentalità di non pensare a quanto hai già fatto”.

Complice l’ascesa di Lucas Biglia nel ruolo di regista della squadra biancoceleste guidata da Stefano Pioli, nel 2015 Cristian Ledesma decide a malincuore di lasciare la Lazio. Dopo aver conquistato il terzo posto e la qualificazione ai preliminari di Champions League, conquistata all’ultimo turno con il successo al cardiopalma sul Napoli per 4-2 in trasferta, le strade dell’argentino e la Lazio si dividono.

“Non capivo più quale era il mio ruolo all’interno del progetto biancoceleste – spiegherà qualche tempo dopo a Sky Sport –. Giocavo poco e non c’è stata comunicazione con la società, così ho scelto di andare via”.

Il Santos e il Brasile come nuova destinazione. Ma con la Lazio sempre nel cuore. Un amore infinito, ritrovato dopo “giri immensi” e la decisione di terminare la carriera professionistica. Per appendere le scarpette al chiodo c’è ancora tempo: prima Ledesma voleva tornare a godersi la bellezza della città di Roma e rivivere l’emozione di indossare la maglia biancoceleste con l’aquila sul petto. Una vera e propria “famiglia”, come l’ha definita lui stesso, da riabbracciare e tornare a rivivere giorno dopo giorno. Molto più di un semplice club, ma un sentimento entrato nell’anima di quel ragazzo arrivato dal Sudamerica e diventato laziale d’adozione.

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