Angelo OgbonnaGetty

La storia di Ogbonna: dalla grande paura agli scudetti con la Juve

Angelo Ogbonna a maggio ha spento 32 candeline. Un passo importante e non scontato, considerando quanto accaduto il 22 dicembre del 2008. Ovvero quando attraversando il torrente Sangone all’altezza di Beinasco, alle porte di Torino, il difensore ciociaro perdeva il controllo della sua Smart finendo direttamente nel fiume. 

Paura, e che paura, confluita in un trauma toracico con contusioni polmonari bilaterali e una ferita lacerocontusa della parete toracica anteriore.

Insomma, uno spavento enorme, ricordato così dall'attuale difensore del West Ham al 'Mirror'.

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"Sono fortunato a poterlo raccontare. Stavo andando all’aeroporto in macchina in piena notte e mi sono addormentato. Mi sono svegliato e mi sono reso conto di essere dall’altro lato della strada. È stata una cosa velocissima. Ho preso una staccionata e sono finito nell’acqua di un torrente. Ero su un ponte".

Un lieto fine caratterizzato anche e soprattutto dalla prontezza di chi, all'alba, frequentava lo stesso tragitto.

"C’era una persona dietro di me che mi ha detto "non ho più visto la tua macchina’. Aveva notato che stavo sbandando e magari si è spaventato, si stava chiedendo cosa stessi facendo. Poi non ha più visto la mia macchina, ma mi ha salvato. Ha guardato sull’asfalto e ha visto un detrito della mia auto. A quel punto ha capito cosa stava succedendo e ha chiamato i servizi di emergenza. E poi…non l’ho visto mai più. Non so neanche come si chiamasse".

La carriera, comunque, è stata delle più prestitigose. Gli inizi del Cassino, nel quartiere di San Bartolomeo, per poi passare nelle giovanili del Torino.

La cifra? Vicina ai 3 mila euro. Un investimento decisamente azzeccato, considerando come - dopo il prestito al Crotone e alla consacrazione tra le fila granata - Ogbonna sia stato venduto alla Juventus nel luglio del 2013 per 13 milioni più 2 di bonus.

Uno dei migliori affari di Urbano Cairo che, in termini di cessioni, spesso e volentieri tende a esaltarsi.

Voluto fortemente da Antonio Conte, il centrale azzurro impatta subito con la difesa a tre. E nelle due stagioni trascorse nell'altra sponda della Mole le soddisfazioni non sono mancate: 2 scudetti, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana. Certo, mai protagonista, ma comunque vantando un ruolo prezioso nelle rotazioni.

Poi, però, i titoli di coda. Con un desiderio sullo sfondo: la Premier League. E la proposta del West Ham, senza grosse titubanze, viene accettata sia dalla Signora sia dal diretto interessato, desideroso di tuffarsi verso una nuova avventura professionale. 

Una buona proposta contrattuale e, soprattutto, l'opportunità di militare in uno dei campionati più affascinanti su scala internazionale. Ecco perché, giunto alla sesta annata alla corte degli Hammers, il matrimonio risulta essere più solido che mai. Tanto da essere sfociato nel prolungamento fino al 2022.

In mezzo, l'azzurro. Ogbonna lo ha vestito anche nel 2016, quando Conte lo ha portato all'Europeo. Ora punta a tornarci con Mancini. Che, intanto, conta su di lui anche per la Nations League. Un sogno da vivere ancora. A 32 anni. Con la grande paura che è lontana.

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