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Juventus al lavoro per il futuro: servono 120-130 milioni per dare ossigeno ai conti

Arriveranno tempi migliori. D’altra parte, si sa, il calcio è ciclico. E la Juventus, in questo momento, si ritrova ad affrontare una situazione complicata. E se l’extracampo con il trascorrere dei giorni in termini di percezione collettiva ha perso di incisività, ecco quindi il rettangolo di gioco – come è normale che sia – a catalizzare l’attenzione generale. Insomma, c’è una squadra da rilanciare, ma con determinati conti da effettuare.

Inutile girarci attorno: la Champions League per i top club – in chiave usi e costumi del calcio moderno – rappresenta tutto. Ecco perché, la stagione da poco conclusasi, in casa bianconera è destinata a lasciare strascichi economici impattanti.

Senza l’Europa che conta occorre alleggerire le casse in maniera differente. Come? Abbassando il monte ingaggi e, soprattutto, lavorando oculatamente in uscita. Obiettivo, dunque, trovare ossigeno (in tema conti) per 120-130 milioni. Considerando, inoltre, i parametri imposti dal settlement agreement.

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Un quadro, questo, che non deve portare a drammatizzare. Vuoi perché avere una strategia netta e chiara testimonia come alla Continassa stiano pianificando diligentemente le mosse del domani, vuoi perché la Juventus – vedi la sua proprietà – può sfoggiare una solidità non indifferente.

A fare la differenza, come spesso accade in questi casi, saranno le idee. Nonché le scelte forti. E, sempre in ottica quota 120-130 milioni, Madama ha già effettuato dei passi da non sottovalutare.

Messo alla porta Angel Di Maria, rispedito al mittente Leandro Paredes, Adrien Rabiot – in qualità di free agent – vicino ai saluti, Arkadiusz Milik non riscattato dall’OM: stipendi importanti spediti nel dimenticatoio.

Juventus Rabiot Di Maria ParedesGetty Images

Il grosso, in attesa che il futuro ds Cristiano Giuntoli si liberi dal Napoli, spetterà alle intuizioni immediate di Giovanni Manna e Matteo Tognozzi, entrambi operativi per quanto concerne l’imminente sessione di mercato. In definitiva, non è tempo di sognare, non sarà l’estate degli investimenti pesanti.

Spazio al realismo, al pragmatismo, con una rosa da puntellare chiamata a centrare la missione qualificazione in Champions League. Guai a parlare di annata di transizione, in quanto è un concetto che va in conflitto con la storia del club più vincente d’Italia. Ma, al tempo stesso, la sensazione è che il 2023-24 sia destinato ad assomigliare a un percorso a ostacoli. Vietato inciampare.

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