GOAL
Victor Ibarbo, quando è portato in Italia dal presidente del Cagliari Massimo Cellino nell'estate 2011, ha appena 21 anni ed è un vero diamante grezzo. Velocissimo, potente, forte fisicamente, il giovane colombiano cresciuto nell'Atletico Nacional promette di diventare una stella del calcio mondiale. Segna alcuni goal da urlo in Serie A, e il mondo si accorge di lui. Ma tanto rapida è stata la sua ascesa, quanto repentino è stato il suo declino.
Nel 2014 è protagonista ai Mondiali con la Colombia di Pekerman che arriva fino ai quarti di finale. Alcune scelte rivelatesi a posteriori sbagliate, come quella di trasferirsi alla Roma, e una serie di infortuni che ne mineranno l'integrità fisica, lo porteranno tuttavia al rapido oblio. Oggi gioca all'America di Cali, in Colombia, dopo l'esperienza in Seconda Divisione giapponese con il V-Varen Nagasaki e sei mesi da svincolato.
CELLINO LO SOFFIA ALL'UDINESE
Victor Ibarbo nasce a Cali il 19 maggio del 1990 e si afferma giovanissimo come talento precoce, attirando l'attenzione dell'Atletico Nacional.
"A 14 anni giocavo già in Seconda Divisione. - dice in un'intervista a 'Calcio2000' del 2012 - A 15 anni sono stato convocato nelle Giovanili della Colombia. Poi sono passato dall'Atletico Nacional. A 16 anni sono passato in Prima squadra e a 17 ho giocato la mia prima partita da calciatore professionista".
È il mese di febbraio del 2008, e Ibarbo, non ancora maggiorenne, fa il suo esordio nel massimo campionato colombiano contro l'Envigado. In 4 stagioni con i biancoverdi segna complessivamente 7 reti e ha un rendimento crescente. La vetrina internazionale la ottiene però nel Sudamericano Under 20 che gioca nel 2009 in Venezuela con la rappresentativa dei Cafeteros.
L'Udinese è il primo club italiano che manifesta il suo interesse per il colombiano, ma chi fa sul serio è il presidente Massimo Cellino, che ha per lui un vero e proprio colpo di fulmine.
"Inizialmente non ci credevo, perché 2 anni prima ero stato contattato durante il Sub 20 dall'Udinese ma non se n'era fatto nulla. La cosa che mi ha meravigliato di più è stata che il presidente sia venuto di persona per farmi firmare il contratto. Questo mi ha fatto molto piacere e ha sciolto tutti i miei dubbi. Così ho detto subito di sì al Cagliari e la trattativa si è chiusa in poco tempo".
IBARBO AL CAGLIARI: I GOAL A CATANIA E JUVENTUS
Approdato in Sardegna per una cifra superiore ai 2 milioni di euro, e superate alcune difficoltà iniziali durante la gestione di Massimo Ficcadenti, che non gli concede molto spazio, con il ritorno sulla panchina rossoblù di Davide Ballardini il colombiano esplode. Quando ha spazio per sprigionare la sua velocità (è accreditato di un 10''50 sui 100 metri piani) per le difese avversarie sono dolori.
Il primo goal in Serie A è una perla assoluta e la segna contro il Catania: involatosi sulla fascia destra, il colombiano salta sulla riga di fondo Legrottaglie e Spolli, rientra sul sinistro, disorienta Andujar con una finta e appoggia delicatamente il pallone in rete. Una prodezza, che fa strabuzzare gli occhi a molti e conoscere il colombiano all'Italia. Chiude con 38 presenze e 3 goal il suo primo anno in Sardegna, cresce nel secondo, con 34 presenze e 6 goal.
"La partita contro il Catania giocata nel dicembre 2011 resta speciale, - dice in una recente intervista a 'Cagliarinews24' - perchè ho segnato il mio primo goal rossoblù: avevo fatto una bella azione personale partendo dalla destra ed ero riuscito a mandare la palla in rete dopo aver saltato due difensori avversari".
Nel 2012/13 segna un 'goal alla Weah' allo Stadium contro la Juventus, partendo poco oltre la propria area e trafiggendo Storari dopo aver saltato Marchisio e Barzagli. In quel momento la stella di Ibarbo splende luminosa sul cielo di Cagliari e si sprecano i paragoni impegnativi per il colombiano. Su tutti quello con Messi e Asprilla.
"Sono grandissimi giocatori. - dichiara a 'Calcio2000' - Messi è il più forte giocatore al mondo. Alcuni fanno il confronto fra lui e Cristiano Ronaldo, che è un altro grandissimo campione, ma un confronto fra loro è impossibile, perché ognuno ha le sue caratteristiche. Allo stesso modo io ho le mie caratteristiche e non posso essere paragonato a nessun altro. Non mi ispiro a nessuno in particolare, l'unico mio modello è Ibarbo".
Nel 2014 si accorge di lui anche il noto videogioco calcistico FIFA, che nella versione di quella stagione rende la carta di Ibarbo una delle più forti dell'intero lotto di FUT dopo Cristiano Ronaldo e Messi. L'avventura di Ibarbo al Cagliari dura 3 anni e mezzo, in cui il colombiano totalizza 121 presenze e 15 goal. Ad inizio febbraio 2015, infatti, dopo un periodo di problemi fisici che ne limita la presenza in campo con i rossoblù e il rendimento, si concretizza per lui il trasferimento alla Roma in prestito oneroso da 2 milioni e mezzo di euro con diritto di riscatto fissato a 12 milioni e mezzo.
IL FLOP ALLA ROMA E IL VALZER DEI PRESTITI
Passato alla Roma per volontà di Walter Sabatini, Ibarbo sotto la guida di Rudi Garcia trova poco spazio, anche perché è vittima di due infortuni: il più serio è al tendine rotuleo del ginocchio destro, l'altro è al gemello mediale del polpaccio destro. Il colombiano riesce comunque a mettere insieme 11 presenze totali, guadagnandosi il prolungamento del prestito per un altro anno a 5 milioni più 1 di bonus e con un riscatto fissato a 8 milioni.
Dopo appena altre 2 presenze, tuttavia, passa in prestito oneroso annuale al Watford del suo vecchio estimatore Pozzo.
"Ho fatto delle scelte a gennaio, Ibarbo e Doumbia, molto forti, - dichiara Sabatini a 'Roma Radio' - e magari ho sbagliato tempi e modi per motivi diversi. Ibarbo veniva da un infortunio, Doumbia da una sosta lunga di campionato. Forse avrei potuto fare scelte diverse incentrare più sull'immediatezza e saremmo ora a parlare di un'altra squadra. Non rinnego il valore dei giocatori, forse avrei potuto fare scelte diverse rispetto alla tempistica".
Trasferitosi in Inghilterra, Victor trova però difficoltà di ambientamento e colleziona soltanto 4 apparizioni nella prima parte della stagione. Così a gennaio 2015 il Cagliari lo gira nuovamente a titolo temporaneo al club nel quale era cresciuto, l'Atletico Nacional.
Per Ibarbo inizia un periodo estremamente difficile, in cui gira diverse squadre senza più riuscire a trovare una qualsivoglia continuità di rendimento. Dopo 19 presenze e 3 goal con i colombiani, infatti, cambia nuovamente maglia, giocando in Grecia per il Panathinaikos. Ripete il numero di presenze e goal degli ultimi 6 mesi e nel mese di gennaio del 2017 fa ritorno al Cagliari.
L'ADDIO AL CAGLIARI E L'APPRODO IN GIAPPONE
"Potendo ritornare indietro nel tempo, non me ne andrei mai da Cagliari", dichiara alla sua nuova presentazione ufficiale con il club sardo.
Ibarbo spera di ritrovare in rossoblù la serenità ormai perduta, ma le cose sono cambiate parecchio rispetto alla sua prima esperienza nell'isola. Cellino non c'è più e il club è passato sotto la gestione Giulini. Con Rastelli in panchina, il colombiano colleziona appena 3 spezzoni di gara. Segna anche un goal in extremis che potrebbe valere i 3 punti contro la Sampdoria, ma viene annullato per fuorigioco.
Quasi un indizio sul fatto che il rapporto con il club rossoblù è ormai agli sgoccioli, anche per via dei continui problemi al ginocchio destro e delle contestazioni di alcuni tifosi, che gli rimproverano la decisione di trasferirsi in passato alla Roma. Succede così che già a marzo Ibarbo saluti definitivamente il Cagliari e approdi nella J-League con il Sagan Tosu. Qui raggiunge il suo ex allenatore Massimo Ficcadenti in prestito con obbligo di riscatto condizionato al soddisfacimento di alcune condizioni e farà coppia con Fernando Torres.
Il primo anno è positivo con 29 presenze e 6 goal, così nell'estate 2018 è riscattato per mezzo milione più una percentuale sulla futura rivendita. Ma il 29 giugno 2018 si rompe il legamento crociato del ginocchio destro, lo stesso che da qualche anno gli impedisce di esprimersi al meglio delle sue potenzialità. Sta fuori a lungo, oltre 7 mesi, e torna a fine gennaio 2019, non trovando più Ficcadenti in panchina, visto che quest'ultimo era stato esonerato nell'ottobre 2018, ma lo spagnolo Carreras.
Fa in tempo a disputare 9 gare con 4 reti, prima di passare in prestito in J2 League, la Seconda Divisione giapponese, al V-Varen Nagasaki dove ha militato fino al febbraio 2023, quando ha annunciato la rescissione del contratto.
IL RITORNO A CASA
Nell'estate 2023, dopo alcuni mesi da svincolato, Victor Ibarbo torna a casa, nella sua Colombia. A offrirgli il contratto è l'America di Cali, che gli dà una nuova opportunità con un contratto annuale.
In realtà l'avventura in patria non si sta rivelando positiva: da gennaio, l'ex Cagliari e Roma ha totalizzato appena 61 minuti in 3 presenze in campionato.
"A Cagliari mi sono trovato molto bene, - ha dichiarato in un'intervista rilasciata ad aprile 2020 a 'Cagliarinews24' - I tifosi e i compagni di squadra mi hanno dimostrato tanto affetto. Ho bellissimi ricordi che porterò sempre nel cuore. Non nego che se ne avessi la possibilità, tornerei a giocare al Cagliari molto volentieri".
Quel diamante grezzo che aveva incantato Cellino convincendolo a strapparlo all'Udinese, dopo un buon avvio di carriera non è mai riuscito a splendere completamente. Lo smalto dei tempi migliori, che faceva impazzire i tifosi del Cagliari quando partiva in velocità, sembra ormai definitivamente perduto.