Maarten Vandevoordt NXGN GFXGoal

Dai quattro goal a Napoli all'affermazione: Vandevoordt è pronto al grande salto

La notte del 10 dicembre 2019 doveva essere una notte di festa per Maarten Vandevoordt, per la sua famiglia e coloro che lo avevano visto scalare le gerarchie al Genk. Con i due primi portieri assenti per infortunio, Vandevoordt è stato schierato nell'undici titolare contro il Napoli, diventando il più giovane portiere a disputare una gara in Champions League.

All'età di 17 anni e 287 giorni, tuttavia, la mancanza di esperienza di Vandevoordt trasformò presto quella che doveva essere una notte da sogno in un incubo.

Dopo soli 125 secondi il ragazzo stava raccogliendo la palla dal fondo della rete. Noto per la sua abilità con la palla al piede (qualità che lo ha fatto spiccare nell'academy del Genk", Vandevoordt ha tentato una finta "alla Cruyff" all'interno della sua area di rigore, salvo poi essere stato beffato perdendo la sfera, con Arkadiusz Milik che ha segnato a porta vuota.

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Le cose da quel momento non sono migliorate, con il Napoli che ha chiuso la gara con 4-0, con una tripletta di Milik prima dell'intervallo, con un rigore causato dallo stesso Vandevoordt. L'errore di Vandevoordt ha fatto notizia in tutto il mondo, e tutto ciò avrebbe buttato giù diversi giocatori della sua età.

Tuttavia, per Vandevoordt la gara a Napoli sarà, invece, quella della sua realizzazione, con il belga che è emerso come uno dei giovani portieri più promettenti del calcio mondiale.

"Ho superato velocemente quell'errore. Penso di essere uscito da tutta questa storia più forte mentalmente", ha spiegato Vandevoordt a HLN (è stato l'unico portiere nominato nella lista NXGN 2021 dei 50 migliori giovani calciatori del mondo a marzo) tre mesi dopo la sua notte da incubo.

"Ora so cosa fare meglio e in modo diverso. Non mi assumerò mai più un rischio del genere. Se potessi tornare indietro, calcierei via immediatamente la palla. Tutti commettono errori. Purtroppo quelli dei portieri sono sempre amplificati".

Fortunatamente per Vandevoordt, quel tipo di errori è molto lontano e il ragazzo è diventato il primo portiere del Genk. Dato il club per cui gioca, così come per la sua statura alta e snella, sono stati fatti paragoni con Thibaut Courtois, con i tifosi belgi che sperano che Vandevoordt si riveli il vero successore della stella del Real Madrid, e il futuro portiere del Belgio.

Il suo stile, tuttavia, è più simile ai moderni portieri: lo stesso Vandevoordt cita Manuel Neuer come suo idolo. Forse uno stile del genere non dovrebbe sorprendere dato che Vandevoordt originariamente non è arrivato al Genk per giocare tra i pali.

Nonostante sia cresciuto nella stessa strada dell'ex portiere del Liverpool Simon Mignolet a Sint-Truiden, è stata la tecnica di Vandevoordt mentre giocava esterno a colpire gli scout del Genk quando era al Brustem VV.

Venne inserito nell'academy del Genk all'età di nove anni, ma sarebbe passato un altro mezzo decennio prima che venisse presa la decisione di farlo diventare un portiere. I metodi di allenamento del Genk prevedono che ogni giocatore giochi almeno una volta in porta.

"Ogni tanto mi è stato permesso di giocare in porta, e questo si è rivelato un successo", ha detto a Nieuwsblad. "Mi andava bene che i portieri in allenamento del Genk dovessero giocare molto con i piedi. In allenamento, ma anche durante le partite".

"Questo ti insegna anche a leggere meglio il gioco e ad essere sicuro nel controllo palla. Certo, devo prestare più attenzione ora, poiché ogni errore pesa di più. Ma questo è il mio modo di fare il portiere".

Quando a Vandevoordt fu data la possibilità di giocare partite intere come portiere, era possibile vederlo a quasi 40 metri dalla sua porta, a volte, offrendo un'opzione in più in possesso ai suoi compagni di squadra. All'età di 15 anni, si stava già allenando con la prima squadra, rimanendo regolarmente per i calci di punizione e rigori, per batterli, piuttosto che pararli.

La sua eccessiva fiducia al suo debutto europeo non avrebbe dovuto, quindi, essere una sorpresa. Vandevoordt era in realtà destinato a diventare il primo portiere del Genk nei mesi successivi alla famigerata notte a Napoli, ma un infortunio al gomito subito nel febbraio 2020 lo ha visto saltare il resto della stagione, aspettando ben 12 mesi prima di diventare finalmente titolare.

Liverpool, Real Madrid, Milan e Roma sono solo alcuni dei club che stanno monitorando Vandevoordt, e anche se il suo contratto al Genk durerà ancora per 20 mesi, un trasferimento in uno dei maggiori cinque campionati d'Europa sembra inevitabile.

Ciò è dovuto principalmente all'abilità di Vandevoordt come portiere moderno in senso "ideale". Ma la determinazione mentale che ha dimostrato da dicembre 2019 è forse ciò che lo distingue di più rispetto ai suoi coetanei.

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