Rivas Carrick Inter Manchester United 2009Getty

Dalla Colombia con furore: Nelson Rivas, il 'Tyson' dell'Inter bocciato da Mourinho

Il difensore 'picchiatore' era una figura molto in voga soprattutto nel calcio del passato, in particolare negli anni '80, quando l'assenza del VAR (con tutta la tecnologia annessa) lasciava un campo d'azione più ampio ai vari Gentile e Cabrini, molestatori seriali delle caviglie degli attaccanti avversari. Con il passare degli anni e la conseguente introduzione della moviola in campo, per i difensori più 'cattivi' si è fatta sempre più dura uscire indenni da contrasti al limite della regolarità, tanto che gli esponenti di questa categoria si sono ridotti all'osso.

Nel gruppo più o meno sparuto possiamo inserire anche Nelson Rivas, soprannominato 'Tyson' non solo per la somiglianza fisica con l'ex pugile statunitense: veloce e capace di giocare sia al centro della difesa che come terzino, amava il contatto ravvicinato con l'attaccante di turno, non disdegnando qualche calcio proibito di troppo pur di interrompere l'inerzia avversaria. Un seguace della vecchia scuola insomma, ormai in decadenza.

Nascere in Colombia nel 1983, poi, di certo non aiuta alla modellazione del classico carattere tranquillo: quelli sono gli anni dell'ascesa di Pablo Escobar e del caos più totale in un Paese devastato da continui attentati e da un grado di corruzione elevatissimo, ragion per cui il calcio appare più che altro come una valvola di sfogo per distrarsi dai problemi quotidiani.

L'articolo prosegue qui sotto

Rivas cresce in un clima di tensione, che però non gli impedisce di realizzare il sogno di diventare un professionista: la prima squadra a notarlo è il Deportivo Pasto, che nel 2003 lo cede ad uno dei club prestigiosi, il Deportivo Calì. Dopo un'esperienza in prestito al Deportes Tolima, è il triennio 2004-2007 a consacrare definitivamente Rivas: a Calì è una colonna portante, le prospettive sono rosee e gli accostamenti sul mercato prestigiosi.

A gennaio 2007 arriva la grande occasione con la chiamata degli argentini del River Plate, dove in breve tempo diventa un idolo della tifoseria: l'esordio è un festival di calci rifilati ai malcapitati avversari, aspetto che la dice tutta sul temperamento in campo di 'Tyson', i cui gusti culinari (si dice che gli piacesse mischiare il tonno col gelato) non passano di certo inosservati. Con i 'Millonarios' colleziona 14 presenze fino a giugno, il necessario per attirare l'attenzione di una big europea come l'Inter: a Milano Rivas ha uno sponsor niente male, il connazionale Ivan Ramiro Cordoba, e Moratti decide di affondare il colpo superando la concorrenza del Bologna.

Contratto di quattro anni per Rivas, sbarcato in un vero e proprio dream team comprendente campioni del calibro di Ibrahimovic, Vieira, Figo e Zanetti, soltanto per citarne alcuni. Sa bene che ritagliarsi spazio in una squadra del genere sarà durissima, ma l'opportunità di lavorare ai massimi livelli per imparare i trucchi del mestiere vale tutto il 'rischio'.

L'esordio è un battesimo di fuoco, in Turchia contro il Fenerbahce nella prima giornata del girone di Champions League: la squadra di Zico domina e vince 1-0, Rivas gioca per 90 minuti ma fa conoscenza con le difficoltà intrinseche del calcio europeo. Questa uscita non proprio entusiasmante convince Roberto Mancini ad andare sul sicuro, affidandosi ai titolarissimi: scelta che lascia Rivas ai margini nella prima parte di stagione, salvo poi tornare in auge nella seconda con un contributo apprezzabile in ottica Scudetto.

Il classe 1983 è infatti uno dei titolari di Parma-Inter, il match che regala il titolo ai nerazzurri il 18 maggio 2008: in cattedra, al 'Tardini', sale Zlatan Ibrahimovic con una doppietta che manda in estasi i meneghini e spedisce in B i ducali, mentre Rivas può godersi il primo trofeo europeo. Sei giorni più tardi non fa però parte della spedizione nerazzurra che perderà la finale di Coppa Italia all'Olimpico contro la Roma, concludendo così la stagione con un totale di 19 presenze e nessun goal.

Rivas injury Inter Bologna 2008Getty

L'annata successiva (impreziosita dal successo in Supercoppa Italiana ad agosto) si apre però con un episodio che ne condizionerà il prosieguo: il 4 ottobre 2008 a San Siro si gioca Inter-Bologna e per Rivas si tratta dell'esordio stagionale, da titolare al centro della difesa di Mourinho (che nel frattempo ha sostituito Mancini) in coppia con l'amico Cordoba. La sua gara finisce al 73', quando lascia il terreno di gioco in barella: gli esami a cui si sottopone evidenziano la rottura del collaterale esterno del ginocchio destro.

"Rottura del collaterale esterno del ginocchio destro. E' questa la diagnosi dell'infortunio - recita il comunicato sul sito dell'Inter - riportato da Nelson Rivas nel secondo tempo di Inter-Bologna. Il difensore, al termine della gara, è stato trasportato a Pavia dove, presso la clinica ortopedica della Fondazione IRCCS Policlinico 'San Matteo', diretta dal professor Franco Benazzo, è stato sottoposto ad accertamenti strumentali urgenti".

Tre giorni più tardi Rivas finisce sotto i ferri e per lui, il 2008, è praticamente finito. Arrivederci così al nuovo anno, quando sembrano aprirsi scenari incredibilmente positivi grazie alle assenze forzate di alcuni compagni di reparto che gli spalancano la strada della titolarità in un match cruciale come l'andata degli ottavi di Champions League, pareggiato 0-0 a Milano contro il Manchester United di Cristiano Ronaldo: il colombiano è titolare assieme a Chivu ma, purtroppo per lui, dimostra soltanto di soffrire terribilmente la qualità enorme dei singoli avversari.

Giggs Rivas Inter Manchester United 2009Getty

Un intervento in ritardo su Giggs, in particolare, rischia di costare caro all'Inter, salvata da Julio Cesar sulla conclusione del gallese. Per Rivas la partita finisce all'intervallo con chiara bocciatura dei giornali, dove colleziona tanti '5' in pagella per una prestazione nettamente insufficiente. L'impressione che non sia all'altezza del grande calcio è sempre più vivida, confermata in toto dalla serataccia (sia a livello personale che di squadra) vissuta il 4 marzo 2009.

L'Inter è impegnata al 'Ferraris' contro la Sampdoria nell'andata della semifinale di Coppa Italia, per la cui circostanza Mourinho si affida a molte seconde linee: tra queste c'è anche Rivas, protagonista in negativo di una prima frazione da incubo che vede i milanesi soccombere per 3-0, risultato confermato anche al triplice fischio. L'1-0 blucerchiato di Cassano è frutto di un errore grossolano del colombiano: posizione del corpo errata e leggerezza enorme che consente a 'Fantantonio' di recuperare il pallone, prima di depositarlo alle spalle di Toldo. Anche nell'azione del 2-0 di Pazzini non è esente da colpe: del tutto inesistente la marcatura sul 'Pazzo', libero di schiacciare di testa in rete in completa solitudine.

L'Inter si laureerà quantomeno nuovamente campione d'Italia a maggio, ma Rivas assisterà al trionfo dei compagni in disparte, risultando assente nella lista dei convocati per tutte le ultime nove partite di campionato. Il preludio di un addio, seppur in prestito al Livorno, che però non cancella le emozioni provate al servizio di una squadra da sogno.

"Quando sono arrivato all'Inter - dichiarerà ai microfoni di 'AS Colombia' nel 2015 -sono stato accolto benissimo. Quelli che mi hanno accolto meglio erano Figo, Cordoba, Vieira e Zanetti, avevano più esperienza e umiltà. Mourinho? Tanti errori commessi in allenamento gli davano fastidio, chi non era ben visto se ne andava a casa".
Rivas Quaresma Inter Livorno 2009Getty

La nuova realtà livornese sembra più adatta alla dimensione di Rivas che, seppur a fine stagione non riesca ad evitare la retrocessione in B dei toscani, segna comunque due reti, di cui la prima alla Sampdoria il 20 dicembre 2009. Due mesi prima, il 18 ottobre, lascia tutti col fiato sospeso svenendo dopo aver battuto violentemente la testa a terra in Livorno-Palermo: Rivas resta senza sensi per alcuni minuti, prima di riprendere conoscenza.

"C’è stato un lieve svenimento, probabilmente ha sbattuto la testa in terra infatti è già stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso, - le parole del medico sociale Manlio Porcellini a 'Sky' - hanno fatto una tac del cranio e la radiografia del torace e grazie a Dio posso dire che gli esami sono tutti negativi. Il giocatore ha già riacquistato tutta l’attività motoria, è ancora un po’ intontito e per questo motivo lo terremo sicuramente ricoverato stanotteQuesta è la prassi perché la diagnosi definitiva è di trauma cranico, anche se posso tranquillizzare tutti perché le funzioni sono state già recuperate".

L'estate 2010 è quella del ritorno all'Inter per Rivas, nella squadra reduce dalla vittoria di uno storico 'Triplete': sotto la guida di Rafa Benitez e Leonardo colleziona una sola presenza in Coppa Italia nel gennaio 2011, quando si concretizza il trasferimento in prestito al Dnipro. Le cose non migliorano nemmeno in Ucraina e, alla scadenza del contratto con l'Inter, si accasa al Montreal Impact, formazione canadese nella quale milita anche Alessandro Nesta, agli sgoccioli della carriera.

Di sgoccioli si può parlare anche per Rivas, nonostante un'età più giovane rispetto all'ex Lazio e Milan: a fine 2014 c'è l'interruzione del rapporto con i canadesi (con cui conquista una coppa nazionale) e, il febbraio successivo, torna in Colombia tra le fila del Depor, dove si ritira a 32 anni. Ora di Rivas si sono parzialmente perse le tracce e, se non fosse per quell'incredibile somiglianza con Mike Tyson, probabilmente nessuno si ricorderebbe di un difensore dal rapporto complicato con il calcio ad alti livelli.

Pubblicità