Matthijs de Ligt AjaxGetty Images

Calciomercato Juventus, De Ligt ammicca: "E' un grande club"

Si scrive Matthijs De Ligt, si legge predestinato: in campo e, inevitabilmente, fuori. Il 19enne difensore centrale olandese è il sedicesimo Golden Boy di Tuttosport. Premio votato da una giuria formata da 35 giornalisti delle più prestigiose testate europee in rappresentanza di 20 nazioni. Sorride il baby prodigio, sogghigna l' Ajax.

Guarda Juventus-Roma in esclusiva su DAZN: attiva ora il tuo mese gratuito

I lancieri, infatti, già pregustano una cessione da urlo. Con base d'asta attorno ai 70 milioni. Cifra che non sembrerebbe spaventare né la Juventus né Barcellona e Manchester City; tutte squadre che hanno già avuto modo di allacciare i primi contatti con l'agente del ragazzo, Mino Raiola.

Sbarcato a Torino con volo privato accompagnato dalla famiglia, De Ligt ha preso parte alla cerimonia tenutasi allo Spazio OGR. Elegante tanto sul rettangolo quanto fuori: camicia bianca, abito scuro e papillon. “Sono molto felice di ricevere questo premio – così il calciatore biancorosso alla platea – perché solitamente questi riconoscimenti vanno ai centrocampisti e agli attaccanti. La vittoria me l'ha comunicata il mio agente, Raiola, mi ha fatto sentire speciale".

" La Juventus? E' un grande club, ma non voglio addentrarmi in discorsi di mercato. Ho già visto qualcosa di Torino, ma ciò non significa che verrò qui. Ronaldo? E' uno che lavora duramente ogni giorno, gli posso solamente fare i complimenti perché è uno dei giocatori più forti al mondo. Cosa significa fare il capitano dell'Ajax? E' una fortuna, ho lavorato tanto e ho già potuto fare tanta esperienza ”.  Il gioiellino olandese, inoltre, a 'Sky' aveva dichiarato: "L'Italia è un paese straordinario dove giocare a calcio, ma al momento penso solo al presente".

Tanti personaggi di spicco presenti alla cerimonia. Dall'ad area sport dell'Inter, Beppe Marotta, al vicepresidente della Juventus, Pavel Nedved: sorrisi e abbracci tra i due. Poi, mai banale, il potentissimo procuratore Jorge Mendes (Best Player Agent 2018) a svelare i retroscena del passaggio di Ronaldo in bianconero.

Cristiano a gennaio mi aveva detto che voleva giocare nella Juve - ha affermato - Questa è la verità. Gli risposi che sarebbe stato complicato, ma non impossibile. E il merito alla fine è stato tutto della società. C'è stata una riunione in cui ho incontrato Nedved e Paratici prima della partita contro il Real Madrid. Poi, successivamente, mi sono visto con il presidente. Da impossibile ho compreso come l'operazione potesse diventare fattibile e, con il contributo di Agnelli, l'affare è andato in porto. Quanto è durato il tutto? Due o tre mesi ”.

Pubblicità