"La Roma è stata tradita da un giocatore con un atteggiamento, come dire, non professionale": le parole rilasciate da José Mourinho al termine della sfida contro il Sassuolo, a metà novembre, sono note a tutti e hanno fatto rumore. Tanto che, dopo aver ricostruito i fatti e individuato il calciatore in questione, si è subito pensato alla fine dell'esperienza di Rick Karsdorp in giallorosso.
A gennaio, ad esempio, il laterale olandese è sempre stato tra i nomi in uscita, forte anche del comunicato della FIFPRO che aveva commentato la sua situazione con un'espressione forte: "Vittima di mobbing".
Uno strappo che sembrava impossibile da ricucire: Karsdorp non è stato più convocato da Mourinho per le restanti gare, almeno fino all'andata dei Playoff di Europa League, ovvero la sfida contro il RB Salisburgo.
Proprio alla vigilia di quel match, a cui non ha preso parte comunque, l'olandese aveva commentato la situazione che ha vissuto negli scorsi mesi, parlando di un problema fisico e non di una bocciatura.
"Nelle ultime due settimane ho avuto dei problemi al ginocchio. La cosa che voglio dire riguardo alle questioni tra me e il mister è che le persone come FIFPRO e il mio avvocato non stavano parlando a mio nome. La gente ha detto cose non vere".
E infatti, dopo la convocazione è arrivata anche la decisione di Mourinho di schierarlo titolare nella partita contro il Verona, all'Olimpico.
Un'occasione importante e suggestiva: ritornare davanti ai suoi tifosi dopo mesi "out", caratterizzati da polemiche e voci sul suo futuro. Da "traditore" alla pace: Karsdorp ritorna in campo. La sua è una partita pulita, senza sbavature.
Al 70', il portoghese lo richiama in panchina, per far spazio a Celik: l'Olimpico lo saluta tra gli applausi. Tutto rientrato, tutto archiviato.