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Bayern sack Tuchel GFXGOAL

Dentro la crisi del Bayern: un film horror in cui le colpe non sono tutte di Tuchel

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Leon Goretzka si sente come se il Bayern fosse "intrappolato in un film horror senza fine". Qualunque cosa facciano, sembra che i bavaresi non riescano più a sfuggire alla sconfitta. Il ko contro il Bochum del 18 febbraio è il terzo di fila in tutte le competizioni per la prima volta in nove anni.

Thomas Tuchel è sotto tiro, è non sorprende che abbia sostenuto che l'ultima battuta d'arresto dovrebbe essere contestualizzata. Il Bayern aveva "un valore xG di 3,4 - ha sottolineato nell'intervista post partita a DAZN - e abbiamo avuto quattro, cinque, sei occasioni di altissimo livello. Abbiamo dominato completamente la partita e addirittura siamo andati in svantaggio.

Non abbiamo mai smesso di impegnarci fino alla fine e poi abbiamo giocato a lungo con un uomo in meno. Molte cose sono andate a nostro sfavore. Questa sconfitta è diversa dalle altre due".

Ha ragione: in questo momento il Bayern sta perdendo in modi diversi di partita in partita.

  • Harry Kane Bayern Munich 2023-24Getty

    DIVERSI MODI PER PERDERE

    I bavaresi hanno vissuto un tardo pomeriggio da incubo in casa del Bayer Leverkusen, ma in realtà mercoledì hanno iniziato bene contro la Lazio, per poi perdere stranamente fiducia contro una squadra in difficoltà in Serie A, anche prima del cartellino rosso rimediato da Upamecano.

    La domenica successiva, invece, il Bayern avrebbe vinto se fosse stato più cinico sotto porta e meno superficiale in difesa. Solo che essere bravi sia in attacco che in difesa è una sorta di prerequisito per una squadra che aspira a vincere sempre.

    E poi, la diversa natura delle sconfitte fa davvero molta differenza nel quadro generale delle cose? Un aspetto, semmai, deve essere sottolineato: questa è una squadra che escogita diversi modi per perdere.

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  • Leon Goretzka Thomas Muller Bayern Munich 2023-24Getty

    "SI DEVE METTERE IN DISCUSSIONE TUTTO"

    E dunque, Tuchel dovrebbe essere esonerato, prima dell'addio già fissato a fine stagione? Se lo sarà, non potrà lamentarsi. Il Bayern è ora a dieci punti dal Bayer Leverkusen a 10 giornate dalla fine, il che significa che è decisamente probabile che i bavaresi non riusciranno a vincere la Bundesliga per la prima volta dal 2012.

    Quando DAZN gli è stato chiesto se creda ancora a una rimonta, Goretzka ha confessato: "Non ora, sono onesto". E c'è pure da chiedersi se i giocatori siano altrettanto pessimisti riguardo alle possibilità di ribaltare l'1-0 contro la Lazio. Anche se non dovrebbero, essendo superiori ai biancocelesti.

    In campo, però, il Bayern appare insicuro, incline a crisi di fiducia, e ora è profondamente consapevole che la stagione sarà effettivamente finita in caso di mancato approdo ai quarti di Champions League. Anche per questo Goretzka ha affermato che ora "si deve mettere in discussione tutto". Tuchel compreso?

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  • Joshua Kimmich of FC Bayern MünchenGetty Images

    NERVOSISMO

    L'amministratore delegato Christian Dreesen ha insistito sul fatto che Tuchel sarà in panchina sabato contro il Lipsia, ma si è rifiutato di rilasciare una "enorme dichiarazione di sostegno" per l'allenatore: un'ammissione che una quarta sconfitta consecutiva potrebbe rendere insostenibile - se già non lo è - la sua posizione.

    È chiaro come alcuni giocatori abbiano già perso la fiducia nel proprio allenatore. Primo fra tutti Joshua Kimmich. Il tedesco si è sentito indebolito da Tuchel fin dall'inizio della stagione, quando quest'ultimo ha pubblicamente messo in dubbio le credenziali del giocatore come numero 6, sostenendo contemporaneamente il tentativo - fallito - di ingaggiare Joao Palhinha dal Fulham.

    Kimmich era senza dubbio il giocatore più importante del Bayern sotto la guida di Julian Nagelsmann, ma ora potrebbe lasciare l'Allianz Arena quest'estate a causa della sua insoddisfazione nei confronti dell'attuale staff tecnico, culminata in un acceso litigio con l'assistente di Tuchel, Zsolt Low, dopo la sconfitta contro il Bochum.

    Non sorprende che Tuchel fosse desideroso di minimizzare il battibecco: "So cosa stava succedendo. Siamo in uno spogliatoio e questo è un evento abbastanza normale se non ci si spinge troppo oltre. E qui non si è andati troppo oltre".

  • Thomas Tuchel Xabi AlonsoGetty Images

    PIÙ SCONFITTE DI NAGELSMANN

    Tuchel ha già subito più sconfitte (11) del suo predecessore, Nagelsmann, nonostante abbia diretto il Bayern per 38 partite in meno. E se si considera che le prestazioni sono state spesso scadenti quanto i risultati, le ragioni per mantenerlo al timone sono piuttosto deboli.

    Il problema è soprattutto uno: chi potrebbe arrivare in questa fase della stagione? Zinedine Zidane è stato indicato come possibile sostituto, insieme all'ex Hansi Flick, ma su entrambi ci sono dubbi.

    Zidane è certamente specializzato nel conquistarsi il rispetto di spogliatoi pieni di ego, ma non allena ormai da quasi tre anni. Quanto a Flick, nonostante possa rappresentare una soluzione tampone, arriva da un'esperienza negativa in alla guida di una Germania piena di giocatori del Bayern.

    Xabi Alonso, l'uomo che ha fatto fare brutta figura al Bayern e a Tuchel, è il sogno, ma il Liverpool sembra favorito. Inoltre non sarebbe disponibile prima dell'estate, motivo per cui il club spera disperatamente che l'ex manager del Chelsea superi questa tempesta almeno fino alla fine della stagione.

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  • Leroy Sane Julian Nagelsmann Bayern Munich Getty

    PROBLEMI ANTERIORI

    Va sottolineato, tuttavia, come i problemi del Bayern siano iniziati prima di Tuchel. Leroy Sané e Sadio Mané sono venuti alle mani sotto la sua guardia, sì, ma Nagelsmann aveva litigato tra gli altri con Manuel Neuer, oltre a condurre una caccia alla talpa a causa di presunte fughe di informazioni dagli spogliatoi alla stampa.

    C'era inoltre la sensazione, tra alcuni giocatori, che l'ex allenatore fosse troppo disposto ad accettare tutto il merito del successo e troppo desideroso di dare le colpe ai giocatori quando le cose andavano male.

    Certo, allo stesso modo si può sostenere che Nagelsmann sia stato licenziato prematuramente: nonostante tutti i problemi nello spogliatoio, il Bayern aveva solo un punto di ritardo rispetto al Borussia Dortmund quando è stato esonerato, e aveva vinto tutte e otto le partite di Champions League.

  • Oliver Kahn, Hasan SalihamidzicGetty

    FERITE AUTO-INFERTE

    Di conseguenza, anche se il Bayern ha vinto il campionato, le crepe sono rimaste: Oliver Kahn e Hasan Salihamidzic sono stati sollevati dai loro ruoli alla fine della stagione con lo stesso livello di spietatezza con cui era stato cacciato Nagelsmann. Kahn, addirittura, non ha nemmeno potuto festeggiare il titolo di Bundesliga assieme al resto dei suoi colleghi.

    La speranza era che il cambio di leadership portasse a quel tipo di stabilità che aveva sostenuto il trionfo in Champions del 2020. Pura illusione: il club è di nuovo in crisi, e ciò che fa infuriare i tifosi è che quasi ogni ferita sembra essere auto-inferta. Dal licenziamento bizzarramente programmato di Nagelsmann al pasticcio dell'accordo con Palhinha, dal trattamento sconsiderato di Tuchel nei confronti di Kimmich alla continua fiducia a Upamecano, con Matthijs de Ligt seduto in panchina.

    In questo film horror, l'aspetto più inquietante della trama è che i protagonisti sono interamente responsabili. Ed è per questo motivo che Tuchel non dovrebbe essere l'unico a lottare per salvare la propria pelle.

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