TramezzaniGetty Images

Tramezzani dice addio al Lugano: dal trionfo al divorzio

L'addio era nell'aria da un bel po' di tempo, e alla fine si è consumato davvero: Paolo Tramezzani non è più l'allenatore del Lugano. A confermarlo ufficialmente è stato lo stesso club svizzero, appena portato al terzo posto in campionato, e ai gironi di Europa League, dall'ex terzino italiano.

Un trionfo arrivato al termine di una cavalcata finale vincente, con 10 vittorie nelle ultime 15 giornate. Ma nemmeno l'arrivo dell'Europa ha nascosto magagne che, come spiegato dallo stesso Tramezzani nella conferenza stampa d'addio, si trascinavano da qualche tempo.

I problemi principali, l'ex assistente di Gianni De Biasi li ha avuti con la stampa locale, a suo dire poco tenera con lui: "Non rilasciavo dichiarazioni? Non volevo farlo. Avete scritto di tutto, ma non sapete cosa significhi rimanere al campo fino alle 9 di sera, a volte con le piaghe sotto i piedi. Ho dato l'anima per questi ragazzi".

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Non perfetto nemmeno il rapporto con il patron Angelo Renzetti, italiano pure lui, anche se "non c'entra con il mio addio. Anzi, a lungo ho pensato di rimanere". Crepe sorte dopo la pittoresca decisione di Tramezzani di portare i giocatori in una fabbrica all'alba all'indomani di un 2-5 col Thun: in quei giorni il presidente non ha gradito la sovraesposizione mediatica venutasi a creare.

Lo stesso Renzetti ha comunque ringraziato Tramezzani dopo il divorzio: "Ho assecondato la sua volontà di fare un’esperienza diversa [...] Ci sono state tensioni come in tutte le famiglie ma questo non ha inciso assolutamente sui fatti odierni. Fino a 15 giorni fa lavoravamo all’unisono e stavamo già preparando la squadra per la prossima stagione. Probabilmente ci sono state delle riflessioni da parte sua che ora vi esprimerà e io le ho accettate".

Tramezzani potrebbe ora fare ritorno in Italia: sulle sue tracce ci sono alcuni club di Serie B, tra cui Novara e Spezia. "Dove andrò, probabilmente non farò l'Europa League", la sua ammissione. Quell'Europa League che rappresenta il miglior risultato del Lugano dal 2001, anno del secondo posto in campionato dietro al Grasshopper.

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