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Il Viktoria Plzen tra leggende e Italia: Nedved, il Padova e la Juventus un secolo fa

Un filo sottilissimo lungo quasi 90 anni. Lontano dalla “Madre delle città" (‘Praha matka měst’ in ceco) o "Città d'oro" (‘Zlaté město’ in ceco), Praga, c’è una cittadina di poco più di 170 mila anime che continua a sognare grazie ad un pallone che rotola e la cui storia si intreccia con l’Italia calcistica.

Calciatori, leggende, sfide. Esattamente 89 anni dopo la prima volta, il Viktoria Plzen torna ad affrontare una squadra italiana. Nel 1935, il ‘Viktorka’ sfidò la Juventus in un doppio confronto valido per la Mitropa Cup, la prima competizione continentale per squadre nazionali di calcio regolarmente disputata in Europa. L’antenata della Champions League, torneo in cui i destini di Plzen e Italia tornano ad incrociarsi.

Questa volta sulla strada dei campioni di Repubblica Ceca c’è la Fiorentina, club che il sodalizio ceco non ha mai affrontato in 111 anni di storia. La squadra di Plzen spera che l’esito sia diverso rispetto a quello di 89 anni fa, quando arrivarono un pari e una sconfitta contro i bianconeri (3-3 in Repubblica Ceca all’andata, prima del perentorio 5-1 a ritorno a Torino), ma anche rispetto alla doppia sfida del 2022 contro l'Inter (0-2 e 0-4).

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Juve, Repubblica Ceca e Viktoria Plzen. A legare queste tre c’è un nome in particolare: il Pallone d’Oro 2003 ed ex vice presidente di ‘Madama’ Pavel Nedved. Nel 1986, all’età di 14 anni, passò dalla squadra di Cheb a Plzen grazie a una leggenda del calcio cecoslovacco e suo allenatore a quei tempi, ovvero Josef Žaloudek, uomo che sarà determinante nella carriera di Pavel. Quattro anni più tardi, nel 1990, debutterà in prima squadra, prima del grande salto a Praga: nel 1991 lo acquista il Dukla, prima di vestire la maglia dello Sparta e volare in Italia per giocare e vincere con Lazio e, appunto, Juventus.

Nedved non è l’unica leggenda del calcio ceco che ha mosso i primi passi nel Viktoria Plzen prima di spiccare il volo verso il grande calcio e i palcoscenici internazionali. Nella lista dei prodotti del vivaio del club compare il nome di Petr Cech, nato nel 1982 proprio a Plzen e cresciuto nel settore giovanile della società rossoblù. Resterà fino a 17 anni, prima di trasferirsi a Blsany due anni, il tempo di brillare e convincere lo Sparta Praga a puntare su di lui. Quella dell’estremo difensore è stata una carriera ricca di trionfi, ma che è iniziata proprio nel Viktoria, club in cui ha mosso i primi passi e imparato a difendere i pali primi di spiccare il volo.

La doppia sfida con la Juve di quasi un secolo fa, dicevamo. Ma non solo. Nella sua storia il Viktoria Plzen ha incrociato anche Napoli, Roma, Milan e… Padova.

Correva il 1962 quando nei turni preliminari dell’Intertoto i cechi trovarono sulla propria strada la formazione veneta. Anche questa volta, però, l’incrocio con l’Italia non fu di buon auspicio per il Plzen: sconfitta 5-0 all’andata a Padova, 1-1 a ritorno. Un pari che non bastò e sancì l’eliminazione della formazione ceca.

Gli incroci con le altre sono più recenti e si rifanno all’ultimo decennio, ovvero da quando il Viktoria Plzen è diventata una realtà solida del calcio ceco e si è stabilita ai vertici del calcio nazionale, conquistando con continuità un posto nelle competizioni europee, Champions League compresa.

Curiosamente in una sola occasione i cechi non hanno incrociato un’italiana nei gironi della massima competizione continentale: nel 2022/23 è toccato all’Inter, mentre nella stagione 2011/2012 al Milan (sconfitta a San Siro e parità in Cechia) e alla Roma nell’ultima occasione, stagione 2018/2019 (0-5 all’Olimpico e vittoria a sorpresa per 2-1 alla Doosan Arena).

Cristante Roma Plzen Champions LeagueGetty

Il doppio confronto con i giallorossi non era un inedito: Viktoria Plzen e capitolini si erano già affrontati due anni prima in Europa League (1-1 a Plzen e 4-1 a Roma). Proprio in EL il ‘Viktorka’ ha i migliori ricordi contro un’italiana: nella stagione 2012/2013 arrivò nei sedicesimi di finale un doppio successo sul Napoli, con un 3-0 nettissimo a sorpresa all’ormai ex ‘San Paolo’ e ora ‘Maradona’ e il 2-0 in casa a certificare la qualificazione dei cechi e l’eliminazione dei partenopei.

Nel corso dei 111 anni di storia, il Plzen ha cambiato diverse volte il nome: Sokol Skoda Plzen, poi Spartak Plzen e di nuovo Skoda Plzen fino al 1993, quando dopo la divisione della Cecoslovacchia e la nascita dello stato della Repubblica Ceca è tornato ad essere il Viktoria Plzen, proprio come era denominato dalla fondazione nel 1911 al 1949.

Fu proprio quando club era conosciuto come Skoda Plzen che mosse i primi passi nelle fila rossoblù Pavel Nedved. Il vice presidente della Juventus non è l’unico ad aver indossato la maglia del Viktoria prima di giocare in Italia.

Come lui anche Ales Mateju, difensore classe 1996 attualmente in forza al Spezia, ex Palermo, Brescia e Venezia. Dopo aver mosso i primi passi nel Pribram – la stessa squadra in cui è cresciuto Antonin Barak –, il difensore è esploso con la maglia del ‘Viktorka’, attirando l’attenzione del Brighton. Giusto il tempo di vincere un titolo di Repubblica Ceca con i rossoblù prima di volare in Inghilterra: l’esperienza con i ‘Seagulls’ non è fortunata. Nel destino di Mateju, però, c’è l’Italia, dove gioca ancor oggi.

Aaron Hickey Ales Mateju Venezia Bologna Serie AGetty

Al contrario di Mateju, che nel nostro paese continua a costruirsi la fetta più importante della propria carriera, sono state poco fortunate le esperienze di Martin Graiciar. Fu acquistato dalla Fiorentina ai tempi dello Slovan Liberec, nel 2017. Considerato uno dei prospetti più interessanti del panorama ceco, è cresciuto proprio nelle giovanili del Viktoria Plzen, che lo aveva prelevato dallo Slavia Karlovy Vary, club della sua città affiliato allo Slavia Praga. In mezzo l’avventura poco fortunata nel settore giovanile dell’Arsenal, che lo ha tenuto a Londra qualche mese per studiarlo da vicino. L’esperienza in viola si è rivelata un fallimento: Graciar è tornato in patria, allo Sparta Praga prima e al Mlada Boleslav poi, prima della fine del contratto con i viola. Si è appena ritirato dal calcio a soli 24 anni.

Le storie di David Limbersky e Jaroslav Sedivec, invece, rappresentano esattamente due situazioni agli antipodi, ma entrambe legate all’Italia calcistica.

Il primo arriva a Plzen giovanissimo dalla sua scuola calcio, il Tatran Tremosna, e dopo aver debuttato in prima squadra, a 21 anni si trasferisce al Modena. In Italia, però non riesce a lasciare il segno: nella seconda parte di stagione, da gennaio a maggio, colleziona appena 4 presenze e nessun goal. Nella stagione successiva, poche settimane dopo, va in prova al Tottenham: il tecnico Martin Jol non lo farà mai debuttare.

David Limbersky

Quella del classe 1983 sembra la storia di un talento destinato a perdersi. E invece Limbersky torna in patria e rinasce dalle sue ceneri (sportivamente parlando): gioca prima con lo Sparta Praga e poi torna a Plzen, collezionando con il Viktoria oltre 500 presenze e diventato uno dei protagonisti dell'ascesa del Viktoria verso i vertici del calcio ceco. Cinque i titoli nazionali, più una Coppa di Repubblica Ceca.

Sedivec, invece, è nato a Plzen e cresciuto nel Viktoria ma di fatto è diventato italiano d'adozione. Dopo aver debuttato con il 'Viktorka' in campionato nel 1998, disputa tre stagioni in maglia rossoblù, prima di lasciare il club dopo la seconda retrocessione nell'estate 2002.

Ad acquistarlo è il Catania, la prima di un lungo - lunghissimo - percorso in giro per l'Italia, da nord a sud, dalla Serie B alla Serie D. Le tappe? Perugia, Crotone, Triestina, Salernitana, Feralpisalò, Bastia, Maccarese, Portomansué e Vigontina, prima del ritorno al Portomansué e la decisione nell'estate 2018 di appendere gli scarpini al chiodo.

Una delle tante storie che uniscono il Viktoria Plzen e l'Italia. Calciatori, leggende e sfide internazionali. In attesa del nuovo capitolo che il 'Viktorka' è pronto a scrivere, questa volta contro la Fiorentina, in un incrocio inedito a 89 anni di distanza dal primo incontro tra il club ceco e il calcio del Belpaese.

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