Francia contro Irlanda, sette anni dopo. Dalle parti di Dublino nessuno ha dimenticato quanto accaduto nel 2009 quando un evidente tocco di mano di Henry regalò i Mondiali ai Galletti escludendo l'Irlanda di Trapattoni da Sudafrica 2010.
Ecco perchè, ovviamente, a Parigi adesso temono che l'onda verde della vendetta possa travolgere il sogno francese. Sogno iniziato a dire il vero senza troppi squilli di tromba nella fase a gironi.
Il Ct Deschamps, durante la tradizionale conferenza di vigilia, ha preferito glissare sull'argomento forse per esorcizzarlo: " Nel calcio non esistono le vendette e non credo proprio che peserà. Noi penseremo al presente e altrettanto faranno gli irlandesi".
A preoccupare, semmai, sono le condizione del terreno di gioco sul quale si giocherà oggi: "Non capisco, in Francia costruiscono stadi così belli e poi non pensano ai prati...".
Decisamente più disteso, almeno all'apparenza, è sembrato Martin O'Neill che però più che su quanto accaduto nel 2009 mette nel mirino il trattamento ricevuto dai tifosi irlandesi in Francia: "So bene quanti biglietti sono stati riservati ai nostri. Lo stadio è molto grande e riservare solo cinquemila posti ai tifosi di una squadra che va a giocarsi l’ottavo di finale non è giusto".
Il tutto senza considerare i tre giorni di riposo supplementari di cui hanno potuto godere i padroni di casa rispetto alla sua Irlanda: "Non è equilibrato, ma noi ci siamo qualificati per ultimi e lo dobbiamo accettare".
A soffermarsi su quanto accaduto nel 2009 invece è Robbie Keane che quella partita la giocò da protagonista, segnando anche un goal: "Sì, ero lì. Ho segnato, mi sono infuriato. Ma in questi giorni non ho pensato nemmeno per un secondo a quella sfida. Quanti anni son passati? Sette. Diavolo, andiamo avanti».
Ora infatti il sogno è un altro: "Penso che si giochi a pallone per sfide come questa. Ci batteremo contro un altro top team dopo l’Italia. Non sarebbe bello buttar fuori i padroni di casa?".