Armand Traore of Nottingham ForestGetty Images

Traoré e l'incubo in Turchia: "Mi hanno impedito di vedere la mia famiglia"

Nei tifosi della Juventus non ha lasciato quello che si può definire un ottimo ricordo: solo 12 apparizioni nella stagione 2010/2011 per Armand Traoré, arrivato in prestito dall'Arsenal tra mille aspettative andate disattese.

La carriera del terzino senegalese è proseguita in Inghilterra e in Galles, prima dell'approdo in Turchia al Çaykur Rizespor: qui ha trovato un ambiente infernale sotto diversi aspetti, raccontato nei minimi dettagli nel corso dell'intervista concessa a 'Tuttojuve'.

"Voglio raccontare quella che è stata la mia ultima vera esperienza, quella in Turchia di due anni fa. È stato l'errore più grande della mia vita sotto ogni punto di vista, sia in campo che fuori. L'intera esperienza è stata un vero incubo, un vero e proprio inferno per tutti i giocatori di calcio. A distanza di alcune settimane dal mio arrivo, ho avuto subito problemi di stipendio con il club e quando ho chiesto di ricevere il mio stipendio in tempo, mi è stato chiesto di allenarmi con gli U23. Una volta che ho coinvolto i miei avvocati per far luce a questa vicenda, mi hanno chiesto di andarmene".

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Un vero e proprio incubo a livello personale per Traoré, addirittura impossibilitato a vedere i suoi familiari.

"La storia non è affatto finita: mi hanno impedito di farmi vedere mia moglie e i miei figli per mesi. Mi hanno reso la vita estremamente difficile. È stato un periodo molto impegnativo a livello mentale, ma spero di vedere presto la luce alla fine del tunnel. A volte le lezioni migliori le apprendi nelle situazioni più difficili. Questa esperienza mi ha reso una persona migliore".

Traoré attualmente è svincolato, alla ricerca di una squadra che possa dargli la fiducia di cui ha bisogno. Magari come quella ricevuta durante l'avventura juventina, che sarebbe potuta andare diversamente se solo Delneri fosse rimasto al suo posto in panchina.

"Il piano iniziale era sempre stato quello di tornare all'Arsenal, a fine stagione però ricordo che parlai con la Juventus: a quell'incontro erano presenti i senatori della squadra Chiellini e Del Piero, i direttori Marotta e Paratici, il mister Delneri. Mi chiesero se mi fosse piaciuto ritornare, avevano capito che per me quella fu una stagione molto difficile. E' stato un bellissimo gesto. Risposi di sì, ma durante le vacanze Delneri perse il lavoro e non ebbi più notizie dalla Juventus. La mia occasione svanì lì. Ad anni di distanza, quando ci ripenso, l'intuito mi dice che se l'allenatore fosse rimasto avrei firmato un nuovo contratto. La mia carriera sarebbe potuta andare in maniera differente, ma tutto accade per un motivo".

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