Luis Suarez è tornato in Brasile per giocare una competizione con l'Uruguay a cinque anni dal Mondiale del 2014, chiuso con l'eliminazione agli ottavi di finale per mano della Colombia.
Segui Copa America e Coppa d'Africa live e in esclusiva su DAZN
Di quel Mondiale il 'Pistolero' ha però un altro ricordo: il morso rifilato a Chiellini nell'ultima partita del girone, che gli è costata una lunga squalifica e tante ripercussioni.
Suarez a 'Fox Sports Uruguay' ha raccontato delle sofferenze di quel gesto folle e delle ripercussioni personali.
"Mia moglie mi chiedeva cosa fosse successo, le dicevo che ci eravamo solo scontrati. Non accettavo la realtà e quello fu un grosso errore. Mi sono rivolto agli psicologi. Mi ha aiutato molto ad accettare gli errori e a crescere. Ho sofferto molto, sono stato davvero male, per mia moglie, per i miei figli, per i miei compagni".
Anche sul lato professionale Suarez ha rischiato molto, ad esempio ha iniziato ad aver dubbi sul suo passaggio al Barcellona, dopo aver dominato a Liverpool.
"Fu inumano il modo in cui venni trattato. Avevo firmato col Barcellona e non ci fu nemmeno una presentazione. Pensavo che la mia carriera fosse finita. Quando i blaugrana mi chiamarono per firmare piansi per tutto il giorno".