San Siro Milan GenoaGetty Images

La Lega ribadisce la volontà di terminare la Serie A: "20 squadre all'unanimità"

L'emergenza Coronavirus continua a bloccare il mondo dello sport in tutto il mondo, ma i vertici del calcio italiano hanno ribadito la volontà di portare a termine la stagione sospesa in seguito alla diffusione del virus.

Durante il Consiglio i dubbi sono stati sciolti e le spaccature superate, dunque la Lega Serie A ha confermato di voler riprendere a giocare per concludere regolarmente ogni competizione. Volonta ribadita dall'Assemblea all'unanimità.

"L'Assemblea della Lega Serie A ha confermato, con voto unanime di tutte le venti Società collegate in video conferenza, l'intenzione di portare a termine la stagione sportiva 2019-2020, qualora il Governo ne consenta lo svolgimento, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza".

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Tutto riprenderà all'interno dei protocolli di massima sicurezza per tutti i giocatori e gli addetti ai lavori.

"La ripresa dell'attività sportiva, nella cosiddetta Fase 2, come già evidenziato in passato, avverrà in ossequio alle indicazioni di Fifa e Uefa, alle determinazioni della Figc, nonchè in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori".

Molto dipenderà dall'evolversi dell'emergenza nel paese, ma a oggi la volontà della Lega Serie A è ancora quella di riprendere da dove si è lasciato. Negli ultimi giorni sono state tante le opinioni discordanti su eventuali tempistiche di recupero, ma la volontà della Lega è ora ben chiara.

Da canto suo il ministro dello sport Spadafora, ha messo il piede sul freno intervistato su Rai 2.

"Mercoledì avrà incontro con la Figc che mi presenterà il protocollo per riprendere le attività, in maniera specifica solo per gli allenamenti. Io oggi non do per certa la ripresa né del campionato né degli allenamenti il 4 maggio".

La volontà della Lega è riprendere a giocare, ma occhio a dare tutto per scontato.

"Il mio auspicio è quello che si possa riprendere, ma questo non deve comunque dare l’illusione che si faccia poi partire automaticamente il campionato. Se prima non capiamo se esistono le condizioni di ripartenza per il Paese, non possiamo pensare di riaprire il calcio”.

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