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Salari, Serie al 2° posto in Europa: primato per la Premier League

La Serie A è il secondo campionato europeo per salari pagati. Come riportato dall'Uefa’s Club Licensing Benchmarking Report per l’esercizio del 2015, il massimo campionato italiano si assesta alle spalle della sola Premier League.

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Il campionato inglese è largamente primo in questa speciale classifica tanto che, con ingaggi pari a 2.69 miliardi di euro doppia la Serie A. I club che militano nella Premier League, pagano mediamente salari per 134.5 milioni a stagione.

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Il massimo campionato italiano, si ‘ferma’ a 1.309 miliardi con ogni società che spende in media 65.5 milioni all’anno.Al terzo posto c’è la Bundesliga con 1.251 miliardi all’anno, con le società che mediamente elargiscono stipendi per 69.5 milioni l’anno.

Per la prima volta, la massa salariale del campionato più remunerativo (la Premier League), è stato di più del doppio rispetto al campionato che lo segue (la Serie A), con la forza della sterlina che è riuscita a spingere i club inglesi fino a questa soglia”, si legge nel rapporto.

I costi dei salari complessivi dei 20 club di Serie A, dei 20 di Liga e dei 18 di Bundesliga, continuano a convergere e si registra una differenza di circa il 5% tra gli uni e gli altri, con il campionato tedesco che risulta essere terzo per stipendi aggregati ma è ora secondo in fatto di salari medi”.

Nonostante questo, il club che registra la massa salariale più elevata è il Barcellona con i suoi 340 milioni l’anno. I blaugrana vincono un ‘Clasico’ virtuale con il Real Madrid che, con 289 milioni di euro si assesta al secondo posto.

Al terzo posto c’è il Chelsea che, con 284 milioni, risulta essere il club più remunerativo della Premier League nel 2015, alle sue spalle ci sono il Manchester City con 276 milioni e il Manchester United con 266. Il PSG si è assestato sui 255 milioni, l’Arsenal sui 250, il Bayern sui 236 e il Liverpool sui 216. A completare la top ten dei club dal monte ingaggi più elevato c’è l’italiana Juventus con 198 milioni di euro.

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L’aumento salariale delle prime 20 squadre è stato del circa 14%, con Roma, Barcellona ed alcuni club inglesi che si sono invece assestati sul 20% (nel caso di Roma e Barça incidono molto i bonus)”.

Dei 20 club dal monte ingaggi più elevato, 16 si trovano in una posizione comoda visto che gli stipendi sono in rapporto inferiore al 70% delle entrate e più della metà di essi ha un rapporto inferiore al 60%. Il numero di società con una massa salariale superiore ai 100 milioni aumenta ogni anno, nel 2009 infatti erano appena 10, nel 2015 sono risultati 20”.

Mentre la crescita economica europea si è stabilizzata su poco più di 1,5% negli ultimi 20 anni, i salari dei club del Vecchio Continente sono aumentati di oltre il 10%. La crescita salariale nel 2015 è stata del 7,8%, ovvero il livello più alto dal 2010 e questo ha fatto si che gli stipendi siano cresciuti più dei ricavi.

I salari hanno assorbito il 63% delle entrate dei club nel 2015, dato in crescita rispetto allo scorso anno ma al di sotto dei livelli registrati negli anni precedenti”, si legge nel rapporto della UEFA.

Gli stipendi rispetto alle entrate, sono ampiamente riconosciuti come uno dei principali indicatori finanziari per i club di calcio  e se nel 2014 c’è stato un aumento del 62,1%, nel 2015 è stato del 63%. Il rapporto è ancora inferiore rispetto a prima dell’introduzione del Fair Play Finanziario”.

“Tra i 20 campionati più remunerativi, club tedeschi, norvegesi e svedesi continuano ad avere i salari a più bassa incidenza rispetto alle entrate (tra il 50 ed il 52%). Dall’altra parte ci sono campionati in cui il rapporto sale tra il 70 e l’80% con i club turchi che si assestano proprio sull’80%.

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I costi d’esercizio tendono ad assorbire tra il 33% ed il 405 dei ricavi, con un rapporto salariale di oltre il 70% che può provocare perdite a meno che non ci sia un significativo surplus in fatto di attività in sede di trasferimenti”.

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