Una vicenda mai digerita dal 35enne attaccante attualmente svincolato, che dalle pagine della 'Gazzetta dello Sport' ha parole durissime nei confronti di Ventura: "Mi aveva chiesto subito perché avessi scelto di restare in B anziché andare altrove. Voleva liberarsi di me e qualche anno dopo ci è riuscito. Rispettavo le sue idee, ma aveva un modo di fare che non mi piaceva. Preferisco le persone schiette e sincere. È il responsabile del flop dell’Italia: oltre a un danno economico enorme, ha impedito a tutte le famiglie di godersi il prossimo Mondiale".
Bianchi parla ancora da innamorato dei colori torinisti: "Quando ho smesso di indossare la maglia granata, ho perso una parte di me stesso. Era la mia armatura, con lei andavo in battaglia. Da capitano partecipai alle celebrazioni per l’anniversario di Superga, quell’ambiente ti strega. Cairo non lo sento da tantissimo tempo, ma la mia stima nei suoi confronti è rimasta intatta. Gli alti e bassi con lui sono stati colpa di qualcun altro che gli andava a riferire cose negative sul mio conto".
E si torna senza nominarlo a Ventura, mentre ben altro ricordo Bianchi ha di un altro suo ex allenatore: "Con Walter Mazzarri alla Reggina conquistammo una salvezza storica nonostante la penalizzazione. Lui è una persona in gamba, sapeva farci rendere al massimo. Mazzarri deve ancora capire bene le qualità della rosa del Toro. L’anno prossimo potrà togliersi grandi soddisfazioni. È un tecnico esperto, uno dei pochi allenatori che sento ancora con piacere. Ora è un po’ demoralizzato perché non vede arrivare i risultati...".