Maradona statue NapoliGetty Images

Napoli-Lazio nel segno di Diego: l'omaggio del popolo azzurro a Maradona

'Buenos Aires, Napoli!'. Estratto musicale più ad hoc per l'omaggio del popolo azzurro a Diego Armando Maradona non può esserci. Napoli-Lazio diventa l'occasione per commemorare il Pibe de Oro, icona di una città trascinata ai successi dal fuoriclasse argentino e ricordato alla vigilia del match ad un anno dalla sua scomparsa.

Pioggia e freddo non raffreddano il cuore dei napoletani, accorsi numerosi (senza Covid, immaginare un sold out sarebbe stato pressochè scontato) per spingere Insigne e soci contro l'ex Sarri ma in primis per salutare Diego. Il loro Diego, divenuto simbolo della marcia d'avvicinamento al calcio d'inizio per l'intera settimana: per le vie del centro storico si sono visti persino i tifosi del Boca Juniors, l'altro club caratterizzato da un legame magico col D10S. Cori, cimeli, bandiere, sciarpe, fiori, l'inaugurazione della prima statua all'esterno del settore Distinti: giornate 'azzurrargentine' insomma, che hanno fatto da antipasto alla cerimonia pregara di Napoli-Lazio.

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Circa 40mila anime accendono Fuorigrotta: file fuori dai cancelli, per l'occasione aperti dalle 17, in barba alle temperature rigide e al crudele meteo degli ultimi giorni. L'atmosfera è quella dei grandi eventi, lo si respira camminando tra la folla lungo il perimetro del 'Maradona': poi, a ridosso delle 20, la casa del Napoli torna a tutti gli effetti la dimora del Diez.

Messaggi d'amore di Pelè, Ottavio Bianchi ed Antonio Careca proiettati sui maxi-schermi; il numero uno della FIFA Gianni Infantino, l'ex presidente Corrado Ferlaino e il capitano scudettato Giuseppe Bruscolotti, in compagnia del patron Aurelio De Laurentiis e del figlio nonchè vicepresidente Edo, presenziano alla svestizione del telo che copre la seconda statua dedicata al campione sudamericano fatta realizzare dal suo ex manager Stefano Ceci, sorretta da un numero 10 grande quanto l'amore di Napoli per Maradona.

La scultura viene portata in giro per l'intera pista d'atletica, in uno stadio buio in cui i cellulari del pubblico diventano l'unica fonte d'illuminazione: a far da contorno al tour della statua di Diego, il commovente ricordo in poesia dello scrittore Maurizio De Giovanni. Dulcis in fundo, a pochi istanti dal calcio d'inizio, ulteriore iniziativa pensata per il Pibe de Oro: gioco di luci sul prato verde, con la riproduzione della storica punizione alla Juve e dell'assolo in Argentina-Inghilterra a Messico '86 sulle note di 'Live is life' degli Opus e 'La Mano de Dios' di Rodrigo Bueno, unite a frasi del compianto fuoriclasse.

La festa è completa, i riflettori si riaccendono, spettatori impazziti sulle note di 'Olè Olè Olè, Diego, Diego!': una settimana lunga, intensa, emozionante, conclusa col giusto e dovuto omaggio ad uno dei simboli di Partenope. Napoli-Lazio, o meglio, 'Maradona day'. 1960-∞.

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