Vincenzo Montella Palermo Milan Serie A 06112016Getty Images

Montella assicura: "Non odio la Juventus, al Milan servirà la partita della vita"

Si avvicina il grande momento per il Milan, che dopo aver perso punti pesanti nelle ultime 2 giornate di campionato pensa ora alla Supercoppa Italiana che lo vedrà opposto alla Juventus venerdì prossimo in quel di Doha.

Doha, Barzagli e Dybala titolari

I rossoneri sono già riusciti a imporsi sui bianconeri in campionato, e sognano di ripetere l'impresa in Qatar e di poter alzare il trofeo, come ha rivelato il tecnico Vincenzo Montella ai microfoni di 'Tuttosport'.

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"Se si può battere la Juventus? Beh, lo abbiamo già fatto... - ha commentato l'Aeroplanino - Però è stata costruita per vincere la Champions: e siccome la seconda parte della Champions è molto, ma molto più competitiva del nostro campionato, è evidente che siano destinati a dominare. Sarà una Juventus diversa da quella che abbiamo sconfitto in campionato, ma non voglio dare vantaggi, non vi dico se e come cambierò il Milan. Si sono organizzati per sopperire ogni tipo di assenza. Allegri ha una squadra completa che può giocare in tanti modi".

La sfida, insomma, resta aperta, anche se per il Milan non sarà affatto semplice: "Voglio vedere l’atteggiamento giusto. - ha dichiarato Montella - Contro la Juventus non basta essere al 90%, ma al 100 e anche più. E poi ci vuole un pizzico di fortuna: la Juve ha vinto cinque Scudetti e... mezzo: e siccome tra campionato e finale non cambia nulla, quanto a valori in campo, toccherà a noi osare un po' di più e giocare la partita della vita".

"La Juventus - ha aggiunto - non è solo Higuain. Dybala, ad esempio, è uno dei migliori al mondo. Quanto ai soldi, è la legge della domanda e dell’offerta. Si è allargata la forbice del valore tra i giocatori, ma se pensiamo cosa ti porta un giocatore medio e cosa ti porta un giocatore come Higuain, è giusto che ci sia questa differenza. Anche perché i tifosi si identificano nel campione, vogliono il campione".

A livello personale, nella sua carriera, l'ex attaccante ha portato più di una volta dispiaceri alla Vecchia Signora. "Credo sia dal 1996, con la Samp, che affronto la Juventus. - ha ricordato il tecnico rossonero - Sono stato nelle piazze in cui la rivalità è più forte, come Roma e Firenze, ma non mi sono mai iscritto al partito di chi odia la Juve. E poi odio è una parola grossa: vincono più degli altri, logico che tutti vogliano batterla. altro che scansarsi, a parte che sono certo che Buffon sia stato male interpretato, resta il fatto che quando la affronti, c’è uno stimolo in più".

Il ricordo più bello resta la grande rimonta quando allenava la Fiorentina: "Fu la partita più emozionante per tutto l’ambiente viola, una cosa mai vista. - ha ammesso l'allenatore campano - La Juventus non aveva mai incassato 3 goal e invece noi in poco più di quarto d’oro gliene facemmo quattro. Fu una cosa magica, di quelle che solo il calcio può regalare".

"Vincere col Milan sarebbe una bella storia, - ha aggiunto Montella - per la squadra, per Berlusconi, e anche per me, per questo gruppo. Il presidente ci capisce, è democratico. Alcuni consigli sono molto interessanti. Ma la quotidianità ce l’ho io, quindi ascolto ma valuto nella sua interezza. Non è sbagliato dire che quelli davanti possono giocare come dice lui. Però ci sono anche gli altri, da valutare".

Montella ancora non sa quale sarà la formazione da opporre ai campioni d'Italia: "Non so ancora chi giocherà. - ha spiegato - Bonaventura è recuperato, Bacca è il nostro bomber. Non ho le statistiche esatte delle altre squadre, ma penso che un po' tutti, nel calcio di oggi, cambino con frequenza. E non esista quasi più una cosiddetta 'formazione tipo'. Le rose sono così ampie anche per questo".

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La speranza dell'allenatore campano è che questa volta il risultato sia diverso dalle altre 2 finali disputate da allenatore: "Speriamo vada meglio delle altre. - si è augurato Montella - Con i giovanissimi della Roma venni sconfitto proprio dal Milan, in campionato. L’altra finale è quella, tragica, di Coppa Italia all’Olimpico contro il Napoli. Ricordo quell’attesa lunghissima negli spogliatoi, aspettando gli eventi. Sbagliammo un po' tutti a non isolare la squadra e infatti perdemmo la finale nei primi venti minuti, quando era già cominciata ma noi non eravamo ancora in campo".

Complessivamente Montella resta fiducioso sulle possibilità di vittoria: "Non è vero che la mia squadra non è abituata a disputare finali, - ha sottolineato - solo lo scorso maggio il Milan ha giocato la finale di Coppa Italia e in questa stagione ha interpretato diverse partite come fossero delle finali".

Per alzare il trofeo sarà determinante non commettere errori, come quello di Niang all'Olimpico contro la Roma: "Chi calcerà il rigore se ce ne verrà assegnato uno? Può anche essere che di rigoristi me ne servano cinque... - ha dichiarato Montella a 'La Stampa' - L'errore di Niang con la Roma? Sono fasi, non ha perso la fiducia e questo è importante. È successo anche a me di sbagliare: tre volte di fila, il quarto rigore lo tirai centrale e finì in rete...".

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