Paolo Maldini Milan

Milan, Maldini conferma Giampaolo: "Lo difenderemo sempre"

Quarta sconfitta in sei partite per il Milan, alle prese con uno degli avvii di campionato peggiori della sua storia: come prevedibile la rabbia dei tifosi si è concentrata sui giocatori e su Marco Giampaolo.

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La panchina dell'allenatore abruzzese non è però a rischio: parola di Paolo Maldini che, ai microfoni di 'Sky Sport', ha difeso l'operato dell'ex Sampdoria giustificando i cattivi risultati con il poco tempo avuto a disposizione per far assimilare alla squadra le proprie idee.

"Quella dell'allenatore è stata una scelta condivisa, noi lo difenderemo sempre perché è giusto dargli tempo. Sapevamo di poter andare incontro a dei problemi anche se ci aspettavamo qualcosa di meglio, è chiaro che i risultati non sono quelli sperati. Bisogna cercare di migliorare il gioco che non scorre come dovrebbe, i giocatori dovrebbero fare autocritica. Paghiamo qualcosa a livello di personalità in uno stadio così importante come San Siro".

Le colpe non sono del solo Giampaolo ma di tutte le componenti che hanno contribuito a un ruolino davvero pessimo.

"La colpa è della società, dell'allenatore e dei giocatori. Non abbiamo offerto uno spettacolo bellissimo, in passato i tifosi ci hanno sempre sostenuto e credo sia giusta una dimostrazione del genere. C'è l'idea di fare una sorta di autocritica generale, sappiamo che le situazioni possono ribaltarsi in un attimo. Ciò che mi preoccupa è l'involuzione dal match di Torino a oggi".

Uno stadio dal blasone importante come San Siro potrebbe aver influito negativamente sulla testa di Romagnoli e compagni.

"Il nostro precampionato è stato positivo, lo abbiamo affrontato con una formazione rimaneggiata; quando siamo rientrati ci sono state grosse difficoltà tattiche che hanno minato le nostre sicurezze. Dare una spiegazione a questo crollo sotto l'aspetto del gioco è difficile, forse il motivo è San Siro che può mettere pressione ad alcuni giocatori".

Maldini avrà il compito di risollevare gli animi in un ambiente diventato infuocato alla luce delle difficoltà incontrate durante il percorso.

"Il mio lavoro è sempre a metà tra parlare con la proprietà e gestire la parte sportiva, diversi calciatori possono essere scontenti e una parolina di conforto va sempre data. Le quattro sconfitte non erano state messe in preventivo, sì invece i rischi derivanti dal giocare con gente giovane. Giampaolo ha giocato con tanti moduli e chi ha fatto calcio sa bene che le variabili sono tante, bisogna capire il momento opportuno per far male all'avversario: questo discorso non è rivolto solo al tecnico ma anche ai ragazzi".

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