Milan 22-23 GFX

Come sarà il Milan 2022/2023: da Origi a Renato Sanches, le strategie di mercato dei rossoneri

Pochi colpi, mirati, ma in grado di alzare il tasso tecnico della rosa e di regalare a Stefano Pioli, sapiente mixologist, tutti gli ingredienti per creare un altro cocktail vincente. 80 giorni circa separano il Milan dalla sua prima uscita ufficiale con lo Scudetto sul petto e la dirigenza rossonera è già al lavoro per preparare la prossima stagione. La linea da seguire sembra tratteggiata a prescindere da quelli che potranno essere gli sviluppi societari: niente spese folli, porte aperte ad investimenti anche sostanziosi ma che restino nella sfera della sostenibilità, termine che si è rivelato non essere incompatibile con la parola Scudetto. 

Il primo volto nuovo ha già la valigia pronta per Milano, anche se prima farà scalo a Parigi per un appuntamento con la storia: Divock Origi è pronto a muovere i primi passi italiani dopo la finale di Champions League. Il suo arrivo è previsto all’inizio della prossima settimana: visite mediche di rito, firma a Casa Milan e un primo assaggio di quella che sarà la sua nuova realtà. 

L'articolo prosegue qui sotto

Ma il belga non sarà l’unico innesto offensivo: si cercano rinforzi di qualità sulla linea dei trequartisti, un upgrade nelle posizioni occupate quest’anno dai vari Brahim Diaz, Krunic, Kessié, Messias e Saelemaekers. Priorità alla fascia destra, dove sembra difficile il riscatto di Messias (unico assente alla parata di ieri), ma non è da escludere l’arrivo di un ‘10’, di un elemento in grado di svariare tra le linee e portare in dote qualche goal in più rispetto a quanto prodotto quest’anno dai giocatori impiegati da Pioli.

Tante le opzioni che Maldini e Massara stanno valutando, in Italia (da Berardi a Zaniolo, mentre non trovano conferme i rumors su Bernardeschi) e in Europa, dove le ottime recensioni di Moncada potrebbero condurre in Belgio verso piste interessanti come Charles De Ketelaere e Noa Lang, gioielli del Bruges molto apprezzati dalla dirigenza rossonera (anche se il club belga è una bottega molto cara), o a qualche nome a sorpresa da altri campionati del Vecchio Continente. La linea è chiara: si punta a giocatori di alto profilo, a potenziali titolari per il Milan del prossimo anno.

A centrocampo il vuoto lasciato dalla partenza direzione Barcellona di Kessié (che si è congedato tra gli applausi dei tifosi dopo le contestazioni dei mesi scorsi) verrà colmato, salvo sorprese, da Renato Sanches, altra operazione ormai in dirittura d’arrivo per una cifra che tra parte fissa e bonus si aggirerà sui 20 milioni di euro. 

Renato SanchesGetty Images

Non va dimenticato che il Milan (ri)abbraccerà tra qualche settimana anche Yacine Adli, prelevato lo scorso anno dal Bordeaux ma rimasto in Francia in prestito per proseguire nel suo percorso di crescita. Un talento che Pioli dovrà valutare in allenamento anche per inquadrarlo tatticamente, visto che è stato impiegato negli anni da regista, da mezzala ma anche da trequartista. 

Un altro rientro importante è quello di Tommaso Pobega, reduce dall’esperienza a Torino con Juric, ma in questo caso non è da escludere che il Milan possa decidere di fare cassa qualora dovesse arrivare qualche offerta nell’ordine dei 15 milioni di euro. 

Chi è destinato a salutare, stavolta definitivamente, Milano è Tiemoue Bakayoko, la cui seconda esperienza in rossonero si è conclusa con uno Scudetto quasi da spettatore, almeno nella seconda parte di stagione. Da qui l’interesse per un giocatore come Bryan Cristante (che può essere prezioso anche per le liste in quanto cresciuto al Milan) la cui valutazione (superiore ai 20 milioni di euro) rappresenta però al momento un ostacolo considerevole.

In difesa sembrano ormai ridotte al minimo le chances di rinnovo del contratto del capitano Alessio Romagnoli (fortemente tentato dall’ipotesi Lazio) e, considerata anche la possibile partenza, almeno in prestito, di Gabbia, sarà inevitabile per Maldini e Massara andare a puntellare il reparto con un elemento che possa alternarsi con Tomori, Kalulu e Kjaer (che punta a presentarsi abile e arruolabile al raduno). Il nome individuato da tempo è quello di Sven Botman, colosso del Lille, giocatore con caratteristiche diverse da tutti gli altri difensori della rosa rossonera. Sull’olandese il Milan si è mosso in largo anticipo ma l’inserimento di alcuni club della Premier League ha spinto la dirigenza a sondare anche altre piste in via cautelare.

Nessun dubbio invece sulla permanenza in rossonero di Alessandro Florenzi, pedina preziosa per Pioli nonché elemento fondamentale nello spogliatoio grazie al suo carisma e alla sua esperienza.

Infine i due nomi che più di tutti hanno fatto scaldare le voci e i cuori dei tifosi milanisti in questi due giorni di festeggiamenti: Rafa Leao e Zlatan Ibrahimovic. Il rinnovo del fenomeno portoghese è una assoluta priorità, il Milan è disposto a offrigli un contratto da top player, riconoscendogli lo status raggiunto in questa stagione, culminata col premio di MVP della Serie A. L’interesse di super potenze come PSG e Real Madrid non preoccupa la dirigenza, che punta a blindare ulteriormente il suo gioiello. 

In attacco, da un punto di vista numerico, l’idea del management milanista è quello di consegnare a Pioli tre prime punte: Giroud e Origi hanno occupato i primi due slot, il terzo è riservato a Ibrahimovic, ma qualora lo svedese dovesse decidere di lasciare il calcio o l’Italia si aprirebbero le porte per un altro attaccante, magari più di movimento.

Per Zlatan la posizione è chiara: se vuole continuare a giocare il Milan è pronto ad allungargli il contratto di un altro anno, sempre con una parte sostanziosa di bonus legati alle presenze. E dai discorsi, dall’atteggiamento e dall’adrenalina che ancora sprigiona e trasmette ai compagni sembra che appendere le scarpette al chiodo non sia proprio il primo dei pensieri di Ibra.

Pubblicità