Thiago Cruzeiro URT Mineiro 26072020Cruzeiro EC

Il dramma del Cruzeiro di Scolari: è in lotta per non retrocedere in C

Cruzeiro Esporte Clube, fondato nel 1921, una sfilza di titoli lunga così: quattro campionati nazionali, 38 tornei statali, due Libertadores e tanto, tanto altro ancora. Gloria, blasone, tradizione, mentalità vincente. Un club solido, apparentemente inattaccabile, sempre ai vertici in patria e in Sudamerica. È lì che il Fenomeno Ronaldo ha cominciato la propria carriera da professionista a metà degli anni 90, prima di salpare verso l'Europa.

Luiz Felipe Scolari, 72 anni da compiere il prossimo 9 novembre, di professione allenatore. Uno dei più importanti del Brasile. Ha portato la Seleção al trionfo nippocoreano del 2002, il Portogallo alla finalissima degli Europei 2004, ha condotto di nuovo il Brasile durante i Mondiali casalinghi del 2014. Ha vinto campionati e coppe in patria e all'estero, ha guidato il Chelsea, ha viaggiato per mezzo mondo e si è costruito una fama duratura.

Il binomio si è ricostituito a metà ottobre dopo quasi un ventennio. Scolari è tornato al Cruzeiro, che aveva già allenato nel 2001 prima di accettare la prima chiamata del Brasile. Un matrimonio a prova di bomba, se non fosse per un particolare non esattamente di secondaria importanza: il club di Belo Horizonte, il più importante dello Stato di Minas Gerais assieme all'Atletico Mineiro, è caduto per la prima volta nella Serie B brasiliana e ora sta flirtando concretamente con la possibilità di una seconda retrocessione consecutiva, questa volta in C, come già era accaduto al Fluminense al tramonto degli anni 90.

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Partito con la logica ambizione di un rapido ritorno nell'élite, tra fine agosto e inizio ottobre il Cruzeiro ha perso 6 partite su 9, precipitando in maniera inesorabile verso il fondo. La situazione è parzialmente migliorata solo nelle ultime settimane, grazie a 7 punti in 3 partite. Questa notte i mineiros si sono imposti per 2-0 sul Paraná, dando respiro a una classifica deficitaria, ma tutte le avversarie dirette per la salvezza hanno intenzione di dar battaglia fino alla fine.

Felipão Scolari Operário-PR Cruzeiro Série B 20102020Gustavo Aleixo/Cruzeiro/Divulgação

I veri guai del Cruzeiro sono cominciati nel 2019, anno in cui la Raposa (scimmia, il simbolo del club) ha inopinatamente chiuso al quartultimo posto il Brasileirão pur disponendo di nomi storici del futebol locale, come Fred, Dedé, Thiago Neves e il portiere-bandiera Fabio. A luglio era stato eliminato dagli ottavi di finale di Copa Libertadores, perdendo ai calci rigori contro gli argentini del River Plate, senza più riportarsi in pista. Nonostante una rosa di ottimo livello, formata per primeggiare in ogni competizione, si è fatto risucchiare dalle acque melmose della zona pericolosa e non è più riuscito a tirarsene fuori. Fino alla retrocessione all'ultima giornata, accolta con incidenti al Mineirão nei minuti finali della sfida decisiva contro il Palmeiras.

Lo scorso anno, il Cruzeiro aveva il monte ingaggi più alto dell'intera Serie A: 14 milioni di reais, ovvero 2 milioni di euro. Una cifra astronomica in Brasile. Superiore a quella del Flamengo e del Palmeiras, i due club più ricchi del paese. Il bubbone è clamorosamente esploso una volta giunta la certezza della B, tra il crollo delle entrate relative ai diritti televisivi (60 milioni in meno circa) e la drammatica necessità di ridurre al minimo gli stipendi faraonici della rosa. Una palla di neve divenuta presto valanga fuori controllo.

Oggi, il Cruzeiro è il club più indebitato del Brasile: attorno al bilione di reais, ovvero circa 150 milioni di euro, nei confronti di altri club, giocatori, allenatori, banche. Una gestione scellerata che parte da lontano, se è vero che i mineiros devono fare i conti con 6 punti di penalizzazione per un vecchio debito relativo al prestito del centrocampista Denilson, arrivato dall'Al Wahda nel 2016. Gli arabi si sono spinti anche a chiedere la retrocessione d'ufficio in C, rimanendo inascoltati. Nelle scorse settimane, invece, gli ucraini dello Zorya si sono rivolti alla FIFA per farsi pagare la cessione dell'esterno Willian, risalente al 2013 (!), ottenendo la sospensione della possibilità del club di operare sul mercato. La punizione è terminata pochi giorni fa.

“Oggi la nostra grande sfida è quella di sopravvivere – ha detto il presidente Sergio Santos Rodrigues, eletto a giugno, paventando l'ipotesi fallimento Sopravvivere al primo semestre dell'anno, al secondo e al primo del prossimo anno. Non abbiamo entrate”.

Torcedor do Cruzeiro joga assento em direção ao gramado do Mineirão

Uno scenario tragico che fa il paio con i risultati ottenuti sul campo. Il Cruzeiro è stato precocemente eliminato dalla Copa do Brasil, ha visto il campionato mineiro finire nelle mani dell'Atletico e in campionato non trova continuità. In rosa ha una vecchia conoscenza come il trentatreenne Marcelo Moreno, centravanti della nazionale boliviana, tornato a Belo Horizonte dopo 6 anni, che fin qui ha però segnato appena 3 volte (l'ultima proprio col Paraná). Da gennaio la dirigenza ha già cambiato tre volte l'allenatore: ad Adilson Batista, che ha iniziato l'annata, è succeduto Enderson Moreira, quindi Ney Franco e infine Luiz Felipe Scolari.

Felipão, campione nazionale nel 2018 col Palmeiras dopo una rimonta da sogno, è stato ufficializzato lo scorso 16 ottobre. Dopo un primo rifiuto, ha accettato di scendere in B nonostante un curriculum di lusso. Ha firmato per tre anni, fino al 2023.

“Il Cruzeiro è grandissimo – ha detto l'ex ct – C'è un progetto di recupero, di costruzione di un nuovo Cruzeiro, che è molto interessante. Credo che il club attraversi solo un momento di difficoltà, che non resterà molto tempo in Serie B. Il Cruzeiro è grande e continuerà ad esserlo. Lavoreremo per cambiare le cose. Gli esempi ci sono: Bielsa ha preso il Leeds in seconda serie e oggi è in Premier, Deschamps ha riportato la Juventus in Serie A. Sono momenti difficili che i club a volte possono passare, ma con la loro grandezza, con organizzazione e un progetto, poi tornano al top”.

Scolari ha portato bene al Cruzeiro, che all'esordio in panchina del nuovo tecnico ha conquistato i 3 punti in casa dell'Operario grazie a un goal a 6 minuti dalla fine. I vecchi problemi sono riemersi pochi giorni dopo sul campo del Nautico, una concorrente diretta, con un sofferto pari strappato in extremis. Quindi il successo sul Paraná che, se non altro, allenta una pressione divenuta a un certo punto quasi asfissiante. Ma i patimenti del gigante precipitato negli abissi continuano.

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