Noah Lemina PSG JUVENTUSSky

Goal e velocità, nel segno del fratello Mario: Noha Lemina brilla contro la Juventus

Per lui quella contro la Juventus non è una partita come le altre: anche perché aveva 10 anni quando suo fratello Mario ha iniziato a vestire la maglia bianconero. Insomma, è cresciuto, in parte, guardandolo: il cognome comunque non inganna. Noha Lemina ha del talento.

Rispetto al fratello, però, è un giocatore diverso, in primis per il ruolo: il giovane classe 2005 del PSG è un attaccante che può giocare sia esterno che come centravanti, Mario, invece, si sa, è un centrocampista.

Il "verbo", però, è quello di chi sa dare "del tu" al pallone, e questo li accomuna, nonostante Mario sia stato protagonista di pochi campinati di vertice, tutti in bianconero tra l'altro. Ma non importa.

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La gara di Youth League ha consegnato un messaggio chiaro al calcio europeo: Noha sta crescendo bene con la maglia dei parigini e la sfida con la Juventus lo ha confermato.

A 17 anni compiuti lo scorso 17 giugno fa parte della squadra Under 19 del PSG, bruciando le tappe: da un punto di vista formativo, è un buon segnale.

Il resto lo dice il campo, che nella fattispecie recita il verbo della rete contro la formazione di Paolo Montero: un destro preciso dall'interno dell'area di rigore, su assist di Gharbi, con corsa verso il pubblico presente a bordocampo.

Il sorriso del numero 11, dopo il 5-1 parziale, non inganna: la somiglianza nell'espressione del volto pure. Sarà anche diverso, come ruolo, ma il gene è quello.

Forse anche potenzialmente più interessante, se continua ad abbinare forza e velocità come fatto nelle giovanili del PSG: segnali dal futuro, insomma. Un altro Lemina si presenta al calcio europeo.

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