TV CameraGetty

Goal Economy - Diritti TV, Mediapro ribalta la partita

Bellinazzo

Mediapro ribalta la partita dei diritti tv. Ora l’onere di non saltare il terzo bando per la vendita dei diritti tv domestici della Serie A del triennio 2018/21 ricade sui broadcaster. Se l’accordo commerciale siglato alla vigilia di Pasqua tra Sky e Mediaset sembrava aver messo nell’angolo l’intermediario indipendente, la configurazione dei pacchetti su cui gli operatori dovranno puntare le loro fiches entro il 21 aprile cambia le cose. Se le pay tv non offriranno abbastanza, Mediapro potrà dare a loro la colpa di un nuovo fallimento e passare all’incasso per quello che da sempre è il suo progetto, il canale tematico della calcio italiano da fare in sinergia con la Lega.  


Mediapro ha scaricato sui broadcaster l'onere di non saltare il terzo bando, con una particolare configurazione dei pacchetti, ben 13 (7 principali e 6 opzionali)


Per costruire il suo bando, Mediapro si è mossa tra le righe delle linee guida e delle prescrizioni dell’Antitrust, sul filo di un sottile equilibrio giuridico. Vediamo come. I pacchetti elaborati da Mediapro sono 13 (7 principali e 6 opzionali, inclusi 3 per gli esercizi pubblici). Al momento non sono stati indicati i prezzi minimi per favorire la competizione, com’è prassi in Spagna per tutelare il venditore (saranno indicati in un documento depositato da un notaio prima dell’apertura delle buste), mentre il compratore se dovesse tenersi basso in prima battuta avrà la possibilità di alzare l’offerta nei successivi colloqui riservati.

Euros money

La differenza cruciale rispetto alle ultime aste concerne i contenuti dei pacchetti. Mediapro, per quello che è il suo know-how maturato in Spagna, offrirà infatti a tutti gli operatori non solo i 90 minuti della partita (il cosiddetto segnale clean), ma un vero e proprio “prodotto audiovisivo” di 270 minuti, con il commento del match, l’approfondimento da studio, le interviste, le immagini salienti, da 90 minuti prima del match a 75 minuti dopo. Inoltre, sarà la stessa MediaPro a commercializzare i break pubblicitari. Chi vorrà personalizzare il prodotto dal punto di vista pubblicitario e soprattutto editoriale, e ricevere perciò solo il segnale clean dovrà acquistare ulteriori pacchetti accessori (rispettivamente quello E e quello F, cui potrà aggiungere le esclusive del pacchetto F+).


Mediapro offrirà a tutti gli operatori due opzioni: il segnale "clean" da personalizzare oppure un "prodotto audiovisivo" con telecronaca, studio pre e postda consegnare chiavi in mano


La possibilità di fornire pacchetti “chiavi in mano” è fondamentale per Mediapro per rendere attrattivi i pacchetti per gli operatori del Web interessati a non avere costi di produzione fissi, ma solo a trasmettere i match. L’articolazione del bando appare formalmente conforme a quanto prescrivono le linee guida e l’Antitrust sulla libertà degli operatori di scegliere le modalità della gestione editoriale e pubblicitaria per impedire che Mediapro si trasformi in un editore (ruolo vietato dalla Melandri per gli intermediari indipendenti).

TV camera stadiumGetty

Nei fatti, però, bisognerà verificare la coerenza tra il bando e il prezzo richiesto agli operatori per “comprare” la proprio linea editoriale e gli spazi  pubblicitari. Detto in altri termini: se appare logico che Sky e Mediaset paghino di più se vogliono gestire la pubblicità, perché si possono rifare economicamente vendendo direttamente gli spot agli inserzionisti, lo è meno il fatto che debbano comprare un pacchetto aggiuntivo ad hoc, quello della “personalizzazione editoriale”, per poter essere “liberi” di continuare a fare gli editori, cioè quello che fanno da sempre. Sarebbe stato più logico quindi offrire un pacchetto base con la sola partita e far pagare qualcosa in più a chi vuole utilizzare il servizio editoriale (commento, studio, eccetera) di Mediapro. In effetti, i catalani temendo che l’accordo di Pasqua tra Sky e Mediaset porti entrambe a offrire di meno, hanno ribaltato le cose.


L'anomalia starebbe nel fatto che il segnale "clean", da personalizzare, costerebbe più del prodotto "chiavi in mano", essendo un pacchetto aggiuntivo costruito ad hoc


Quindi o Sky, in particolare, offrirà un prezzo congruo (almeno 700/750 milioni, rispetto ai circa 600 pagati attualmente) per prendersi tutto (perché è impensabile che smantelli il suo core business), e quindi Mediapro e Lega saranno contente, oppure Mediapro potrà sostenere che la sinergia tra Murdoch e il Biscione abbia fatto fallire l’asta, rivolgersi all’Antitrust e alla stessa Lega, per offrire visti i tempi ormai molto stretti, di costruire il canale tematico vietato dal bando attuale, tagliando fuori i broadcaster tradizionali.

Allan Higuain Napoli JuventusGetty Images

Jaume Roures, socio fondatore e manager del gruppo che ha vinto il bando della Lega per il triennio 2018-2021 con 1 miliardo e 50 milioni di euro a stagione lo ha già fatto intendere in un’intervista alla Reuters:  “L’accordo cambia completamente il mercato. Non è un problema per Mediapro. Se la concorrenza svanisce è un problema per il mercato e potrebbe diventarlo per il calcio in Italia. Per questo abbiamo chiesto un’audizione presso l’Antitrust”. Roures ha anche assicurato che rispetterà gli impegni e la scadenza del 26 aprile per la presentazione delle garanzie fideiussorie da 1,2 miliardi, aggiungendo che la vicenda “non si risolverà nelle prossime settimane. Abbiamo tempo fino alla metà di giugno e poi ci sono due mesi per convincere la Lega a creare un canale dedicato da distribuire su diverse piattaforme”.


Il manager di Mediapro Jaume Roures ha dichiarato a Reuters che la vicenda non pare destinata a risolversi in poche settimane: "Abbiamo tempo fino alla metà di giugno"


Nel dettaglio, i pacchetti messi all’asta da Mediapro prevedono che l’intero campionato potrà essere trasmesso sul satellite per chi acquista il pacchetto A che include 380 partite. Per il digitale terrestre sono previsti due pacchetti, il B1 da 248 match e il B2 da 132. Agli operatori Ott sono destinati invece un pacchetto con tutta la Serie A (C1) e uno con 248 match (C2), che non possono essere assegnati insieme. Per la piattaforma Iptv infine sono indicati il pacchetto D1 da 248 partite e il D2 da 132. In tutti i pacchetti con le 248 partite sono incluse le gare casalinghe e in trasferta di 8 squadre individuate anno per anno in base a un’indagine demoscopica sul bacino d’utenza. Ma ci sono senz’altro Juventus, Milan, Inter, Napoli e Roma. 

Pubblicità