Adriano Galliani AC Mailand 22042017Getty

Galliani per la prima volta alla Pinetina: "Mai l'avrei pensato"

Il momento è praticamente storico: Adriano Galliani, uno degli uomini simbolo del grande Milan di Silvio Berlusconi, per la prima volta ha varcato oggi i cancelli della Pinetina, ovvero la casa dell’Inter.

Lo ha fatto nelle vesti di amministratore delegato del Monza, compagine che proprio ad Appiano Gentile ha preso parte ad un’amichevole con i nerazzurri.

Per Galliani, che per anni è stato ‘nemico’ sportivo dei cugini interisti, si è trattato di un momento particolare e da immortalare. Con la sua auto infatti si è fermato in prossimità dell’ingresso ed ha scattato una foto che rappresenterà un ricordo speciale di quello che è stato un vero e proprio evento.

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Intervistato ai microfoni di Sky al momento del suo arrivo, Galliani non ha nascosto la sua emozione.

“Mai avrei pensato di arrivare nella sede dell’Inter e invece guardate dove mi trovo. La vita riserva sempre delle sorprese”.

L’ex amministratore delegato del Milan, che con i rossoneri ha vinto tutto ciò che un dirigente può anche solo sognare, si è anche intrattenuto a pranzo con Beppe Marotta e Piero Ausilio, prima di visitare il centro sportivo nerazzurro.

L’ex amministratore delegato del Milan, dopo l’amichevole Inter-Monza, si è soffermato ai microfoni di Sky.

“E’ stata una sensazione molto particolare, visto che nei trentuno anni di Milan non ero ovviamente mai entrato nel centro sportivo dell’Inter. Adesso che sono al Monza lo posso fare e devo dire che sono stato accolto molto, molto bene. Devo fare anche i complimenti a chi si occupa del catering. Abbiamo pranzato insieme ed è stato molto divertente. Abbiamo parlato di calcio, quarant’anni di racconti”.

Galliani ha ammesso di aver pensato ad Antonio Conte quando era ancora al Milan.

“Ne abbiamo parlato, ma erano i tempi in cui negli ultimi due o tre anni si era un po’ bloccata la crescita del Milan. Se fosse capitato prima forse sarei riuscito a portare a buon fine il mio corteggiamento, ma siamo rimasti in buonissimi rapporti. E’ un grande allenatore e complimenti all’Inter per averlo preso”.

Il presente di chiama Monza e l’obiettivo è raggiungere subito la Serie A.

“Berlusconi è così tifoso che mi ha chiamato nell’intervallo per chiedermi del risultato. Eravamo sullo 0-0. Il Milan è stato il suo glorioso passato e il Monza è il suo presente e il suo futuro. Il sogno è quello di portare per la prima volta il club in Serie A e speriamo di farcela già quest’anno. E’ l’obiettivo dichiarato e il sogno è di farcela già adesso”.

Il Milan intanto sta andando molto bene in campionato.

“Il Milan? C’è molto amarcord. Ricordo quando dieci anni fa andai a Barcellona a prendere Ibra. E’ un giocatore straordinario per quello che fa dentro e fuori dal campo, è uno che stimola i più giovani. E’ immortale, quindi avanti con lui, ma anche con Pioli che è stato bravo a trovare la quadratura del cerchio”.

Galliani ha parlato anche dell’approdo di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus.

“La gestione di Pirlo alla Juventus ha risentito esclusivamente dell’assenza di quel fenomeno che è Cristiano Ronaldo. Io penso che se ci fosse stato lui la Juve avrebbe probabilmente vinto contro il Crotone ed il Verona. Sono orgoglioso del fatto che Pirlo è un altro dei tanti ragazzi nostri diventati grandi allenatori. Il Milan è stato una grande palestra e quando era ancora con l’U23 bianconera gli ho detto che era un predestinato che sarebbe arrivato in prima squadra. Non mi aspettavo che lo facesse così presto, ma già quando era giocatore si capiva che sarebbe diventato un grande tecnico”.

Molti sono i giocatori cresciuti nel Milan che sono diventati allenatori.

“Gattuso è stato un altro dei nostri ragazzi, ma ce ne è anche un altro che probabilmente fa giocare le sue squadre meglio di tutti: Roberto De Zerbi. Ma posso andare avanti all’infinito con D’Aversa, Ancelotti, Oddo, Brocchi, Stroppa, Nesta, Inzaghi. E’ la cosa che rende più orgogliosi Berlusconi e me”.

Beppe Marotta ha parlato di un calcio a rischio default.

“Ne ho parlato con Marotta. Le aziende calcistiche hanno subito un drastico calo del fatturato, visto la totale assenza delle entrate da ticketing e la diminuzione dei ricavi da sponsor. Ho anche timore per i diritti tv del prossimo triennio. Anche il calcio va aiutato, ma purtroppo viene considerato solo come un qualcosa fatto di prime donne e di milionari, ma in realtà è fatto anche di tante categorie di persone con stipendi normali. Con il Covid sono aumentati i costi e diminuiti i ricavi. Siamo a rischio default”.

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