Roger Ibanez, RomaAS Roma official

Da ‘desaparecido’ a titolarissimo: l’esplosione di Ibanez alla Roma

Quando la Roma lo scorso 27 gennaio l’ha prelevato dall’Atalanta con la formula del prestito biennale con un obbligo di riscatto fissato a circa nove milioni di euro (il tutto per un’operazione complessiva da oltre 10 milioni), sono stati in molti a chiedersi cosa il club giallorosso avesse intravisto in quel ragazzo che portava in dote un solo minuto giocato in Serie A nei dodici mesi vissuti a Bergamo.

Roger Ibanez, nella Dea di Gasperini, non era riuscito a ritagliarsi neppure un ruolo di comparsa, eppure arrivò a Roma da grande protagonista della sessione di calciomercato e con una valutazione più che raddoppiata rispetto a quella che aveva al momento del suo arrivo in Italia. Anche il Bologna aveva fatto di tutto per assicurarselo ed anzi il suo acquisto era già stato in qualche modo annunciato, tanto che il sorpasso subito ad un passo dal traguardo piacque poco a Walter Sabatini.

“Ibanez è un desaparecido, manco a Roma sanno dov’è. Noi volevamo prenderlo, ma poi è spuntata la Roma che ha avuto la meglio per questioni economiche, salariali e di commissioni ha preferito andare in giallorosso".

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Quella piazzata dalla Roma sembrava una scommessa in piena regola, ma c’era un indizio che faceva pensare che dietro all’etichetta di ‘desaparecido’ ci potesse essere qualcosa di più: Ibanez aveva fatto intravedere cose importanti con il Fluminense in Patria, ma soprattutto era stato utilizzato da Gasperini nei 19’ finali della sfida che l’Atalanta era chiamata assolutamente a vincere sul campo dello Shakhtar per continuare la sua avventura in Champions League.

Ibanez, a dire il vero, di panchina ne ha fatta molta anche nella Capitale, tanto che per vederlo esordire in giallorosso si è dovuto attendere il 26 giugno, ovvero la prima partita post lockdown.

Si gioca all’Olimpico, di fronte c’è la Sampdoria e Fonseca lo schiera dal 1’ al fianco di Smalling. La prestazione non è insufficiente, ma nemmeno esente da errori, visto che in occasione del momentaneo vantaggio siglato da Gabbiadini avrebbe potuto ‘fare di più’, ma chi già si attende un immediato ritorno in panchina si sbaglia.

Ibanez non verrà in realtà schierato contro il Milan, ma complici anche i diversi infortuni con i quali la Roma è costretta a fare i conti soprattutto in difesa, a partire dalla sfida con l’Udinese la storia cambia. Prima 18’ contro i friulani, poi quattro gare da titolare e complete contro Napoli, Parma, Brescia e Verona.

Il giovane difensore brasiliano oggi si riscopre di fatto perno della retroguardia giallorossa. La possibilità di giocare con costanza gli ha consentito di mostrare a tutti quelle ce sono le sue qualità migliori: personalità, concentrazione, velocità ed anche bravura nell’impostare.

Schierato sia in una linea a quattro (contro il Napoli), che soprattutto in una difesa a tre (in tutte le ultime uscite), Ibanez è sempre riuscito a ripagare la fiducia che Fonseca ha riposto in lui (nell’ultima uscita contro il Verona è stato tra i migliori in assoluto), tanto che oggi sembra difficile immaginare una Roma senza il brasiliano tra gli inamovibili del pacchetto arretrato.

Dire se sarà uno dei titolari inamovibili anche della compagine giallorossa che si presenterà ai blocchi di partenza della prossima stagione è oggi forse prematuro, ma la riconferma sembra essere stata ampiamente guadagnata sul campo.

Ibanez oltre all’ottima personalità in campo ha dimostrato anche di avere tanta pazienza fuori ed ora è pronto a togliersi le sue soddisfazioni.

“Adesso il feeling con i compagni è buono e mi trovo bene. Cerco sempre di parlare con loro, in modo da poter migliorare”.

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