Gianluigi Donnarumma AC MilanGetty Images

Donnarumma sull'addio al Milan: "Avevamo ambizioni diverse: via per diventare il più forte"

Gianluigi Donnarumma è carico e non vede l'ora di debuttare. Dopo aver conquistato Euro 2020 da protagonista con la Nazionale a soli 22 anni ed essere stato eletto miglior giocatore del torneo, il portiere classe 1999 è volato a Parigi - al termine di qualche giorno di vacanza - per iniziare ufficialmente la sua nuova avventura al Paris Saint-Germain. Il numero uno dovrà vedersela con Keylora Navas per il posto da titolare, mentre in allenamento dovrà fermare un trio da paura, quel Messi-Mbappé-Neymar che non lascia dormire tranquilla nessuna difesa in Francia e in Europa.

In una lunga intervista rilasciata ai microfoni del Corriere dello Sport, Donnarumma ha trattato vari temi, tra cui il sofferto e discusso addio al Milan, club in cui è nato e cresciuto calcisticamente.

"Non vorrei parlare dell’ultima stagione, non avrebbe senso oggi, cambiamo discorso. Al Milan sono stato otto anni, era casa mia, lì ho vissuto momenti bellissimi. Il Milan ancora oggi mi emoziona, ho grande rispetto per le persone che vi lavorano e per i tifosi. Quando ho saputo che il direttore (Gazidis, nda) stava male gli ho scritto augurandogli di tornare in fretta a Milanello, il suo luogo... Ma la vita è fatta di scelte, avevamo ambizioni diverse. Del Milan resterò per sempre tifoso".

Nella scelta di Gigio l'ambizione ha giocato un ruolo fondamentale:

"Otto anni non si dimenticano, ma avevo bisogno di cambiare per crescere, per migliorare e diventare il più forte. Avvertivo la necessità di nuovi spazi, di nuove realtà".

Criticato aspramente per la scelta di lasciare il Milan, già nel 2017, e in occasione di Euro Under 21, Donnarumma ha dovuto fare i conti con la contestazione dei tifosi, che lo definirono 'Dollarumma'.

"Ci sono decisioni che hanno un tempo di maturazione più lungo. Le scelte professionali le ho sempre prese da solo, la mia famiglia - tutti sportivi praticanti - mi ha sempre lasciato campo libero e mi ha sostenuto. La stessa cosa ha fatto Mino. Lui rispetta la volontà dei suoi assistiti al cento per cento, poi naturalmente fa di tutto per soddisfarne le richieste. Me ne sono andato dal Milan e non avevo contatti con altre squadre, lo giuro, ma ero sicuro che con un buon Europeo qualcuno si sarebbe fatto vivo".

GIANLUIGI DONNARUMMA ITALY 06072021Getty Images

Poco più di un mese fa la vittoria di Euro 2020 con l'Italia al termine della finale di Londra contro l'Inghilterra. Donnarumma, assoluto protagonista con i rigori parati nella lotteria finale, riavvolge il nastro.

"Cinquanta giorni fantastici dall’inizio del ritiro alla finale di Wembley. I ragazzi, quei momenti mi mancano. Ogni tanto vado su youtube, rivivo alcune tappe del nostro percorso e mi emoziono. Con i compagni di Nazionale ci sentiamo spesso o ci scriviamo, abbiamo una chat azzurra. Quella vittoria è il frutto del lavoro del Mancio, un allenatore incredibi le, e di un gruppo che provava piacere a stare insieme. Nessuna pesantezza, zero noia, facevamo le cose di sempre ma con un gusto diverso. Respiravamo unità, e ogni partita, anche se da casa potevate non notarlo, la vivevamo come se fosse l’ultima. E poi Ciro, Lorenzo, io, noi terroni siamo matti e sappiamo come fare gruppo. Sul pullman partivamo con “Ma quale dieta, me piacen ‘e purpett” e ci trascinavamo dietro anche i più timidi. Jorge (Jorginho, nda) mi chiedeva continuamente di ricordargli il ritornello, soltanto quello, ed era tra i più attivi".

L'avventura al PSG è iniziata. Dopo averlo inseguito a lungo, il club parigino è riuscito a portare a casa Gigio Donnarumma.

"Quando ho firmato il presidente mi ha detto “Finalmente siamo insieme”. Ora sto benissimo, sono molto rilassato, l’anno scorso la squadra non ha vinto la Ligue 1, ma il vero obiettivo è un altro, la Champions. Parigi mi ha sempre cercato, ma in quel momento la priorità era il Milan. Oggi anche grazie al Milan mi sento più sicuro, maturo, e sono migliorato tecnicamente".

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