Chapecoense plane crash ColombiaGetty Images

Disastro Chapecoense, gamba amputata per il portiere Follmann

A poche ore di distanza dal disastro aereo che in Colombia ha provocato 71 vittime, il momento delle lacrime non è ancora passato. Le lacrime di dolore per i tanti che non ce l'hanno fatta e per un club, la Chapecoense, distrutto; ma anche le lacrime di commozione per i pochi superstiti.

Disastro aereo, il racconto della tragedia

Uno di questi è Erwin Tumiri, venticinquenne assistente di volo di origine boliviana dichiarato ufficialmente fuori pericolo. Uno dei pochi miracolati del volo CP2933 è lui, che ieri ha raccontato i drammatici istanti vissuti prima dello schianto.

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"Mi sono salvato perché ho seguito il protocollo di emergenza - le parole di Tumiri all'emittente radiofonica colombiana 'Caracol' - mi sono sistemato una valigia tra le gambe e poi mi sono messo in posizione fetale".

Gli altri cinque sopravvissuti sono Ximena Suarez, una hostess, il giornalista Rafael Henzel e infine tre giocatori della Chapecoense: il portiere Jakson Follmann e i difensori Alan Ruschel e Neto. Quest'ultimo è stato ritrovato nella fusoliera dell'aereo quando le speranze sembravano ormai perse: "Un poliziotto ha sentito le sue grida di aiuto, e quando siamo arrivati lo abbiamo trovato", ha raccontato un volontario a 'Tele Medellin'.

Per quanto riguarda Follmann, "i medici sono stati costretti ad amputargli la gamba destra", ha detto in conferenza stampa il consigliere della Chapecoense Gelson Dalla Costa. Ruschel, invece, ha riportato la frattura della 10ª vertebra e una lesione spinale e rischia di rimanere paralizzato.

Neto, infine, è stato operato ieri dopo aver riportato un trauma cerebrale e fratture esposte degli arti: secondo il bollettino emesso nelle ultime ore dall'ospedale in cui si trova ricoverato, il centrale si trova in stato grave ma stabile.

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