De Ligt EriksenGetty Images

Decreto crescita nel calcio: l'Agenzia delle Entrate gela la Serie A

Arrivano brutte notizie per i club di Serie A: una circolare dell'Agenzia delle Entrate ha definito che il Decreto Crescita non può essere applicato finchè non verrà emesso il Dpcm attuativo. Dunque niente più tassazione agevolata per favorire l'offerta di ingaggi più alti, ma soprattutto per pagare meno tasse sugli stipendi dei giocatori contrattualizzati dal 2019.

Nessuna detrazione fiscale del 50% potrà essere applicata per lo stipendio dei calciatori 'impatriati', ovvero ingaggiati dall'estero dopo almeno due anni di residenza fiscale fuori dall'Italia: toccherà ora al Governo ripristinare eventualmente la situazione precedente tramite il decreto attuativo. La normativa prevedeva una tassazione per circa il 30% del reddito di lavoro dipendente prodotto in Italia per lavoratori residenti all'estero che trasferiscono però la loro residenza in Italia.

Il Decreto Crescita poneva le società italiane in una posizione di forte vantaggio, rendendole più competitive sulla scena del calciomercato internazionale con la possibilità di offrire ingaggi netti più alti a parità di ingaggio lordo, proprio come avvenuto per gli acquisti di De Ligt da parte della Juventus ed Eriksen da parte dell'Inter. Adesso questo 'congelamento' - che può essere sbloccato solo da Conte motu proprio - rischia di costare parecchio ai club di Serie A.

Le società, infatti, dovrebbero versare circa il doppio delle tasse già pagate per quei calciatori prelevati dall’estero dal 2019 a oggi. I vari Lukaku, Ibrahimovic, Ronaldo e tutti gli altri costerebbero molto di più, con conseguenze disastrose sui bilanci.

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